Tesi etd-05172016-144603 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DEL VECCHIO, MASSIMO
URN
etd-05172016-144603
Titolo
La particolare tenuità del fatto: natura giuridica, ambiti operativi e disciplina processuale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Bonini, Valentina
Parole chiave
- alleggerimento del carico giudiziario
- diversion
- irrilevanza
- particolare tenuità del fatto
Data inizio appello
20/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Da molto tempo risulta sempre più avvertita dalla collettività l’esigenza di una revisione del processo penale, dovuta alla lentezza dei processi. Questo sentimento di scontento è conseguente al corposo carico di lavoro al quale sono sottoposti continuamente gli organi giudiziari che comporta una lentezza inaccettabile dei processi che provoca un fenomeno di sfiducia nei confronti delle istituzioni a causa di un sistema giudiziario che si dimostra non in grado di fornire risposte adeguate in tempi ragionevoli.
Per far fronte a questo fenomeno il legislatore, sotto la spinta insistente della dottrina, si è incamminato in un percorso che conduce ad un modello alternativo di giustizia, non più basato sulla reazione punitiva, ma bensì improntato su una sostanziale mitezza. In questa direzione un ruolo importante può essere attribuito alle c.d. clausole di irrilevanza.
Tali clausole rispondono a due fondamentali esigenze di rango costituzionale: il principio di proporzionalità, che vieta di sanzionare penalmente condotte che appaiono immeritevoli di pena nel caso specifico, e, come accennato in precedenza, l’esigenza di alleggerire il carico giudiziario al fine di restituire effettività al principio di obbligatorietà dell’azione penale.
In un primo momento il legislatore aveva tentato una sperimentazione dell’istituto all’interno della cd. giurisdizione periferica: all’interno del procedimento minorile e successivamente all’interno del procedimento dinnanzi al giudice di pace.
Poi, nel corso degli anni, più volte sono stati inseriti, all’interno di vari progetti di riforma, progetti relativi ad una disciplina generale riguardante l’istituto della tenuità, ma i vari tentativi non hanno mai avuto esito. Finché, col D.lgs. 16 marzo 2015 n. 28, in attuazione della legge delega 28 aprile 2014, n. 67, siamo finalmente giunti ad una disciplina generale.
In questo lavoro sono stati analizzati i due precedenti legislativi in tema di tenuità del fatto, con particolare attenzione al tema della natura giuridica dei due istituti, dei loro presupposti e degli effetti che il legislatore si è proposto di raggiungere. Sono stati sottolineati i vari aspetti e le differenze che intercorrono tra le due discipline.
In seguito poi è stata svolta un’analisi dei lavori svolti all’interno di varie commissioni, volti al raggiungimento di una disciplina avente portata generale.
Infine sono stato analizzate le novità introdotte dalla legge delega 28 aprile 2014, n. 67 e dal successivo d.lgs. 16 marzo 2015, n. 28.
Per concludere il lavoro in modo completo sono state aggiunte nelle conclusioni alcune considerazioni su casi pratici che permetteranno al lettore una maggiore comprensione riguardante l’applicazione concreta della nuova disciplina.
Per far fronte a questo fenomeno il legislatore, sotto la spinta insistente della dottrina, si è incamminato in un percorso che conduce ad un modello alternativo di giustizia, non più basato sulla reazione punitiva, ma bensì improntato su una sostanziale mitezza. In questa direzione un ruolo importante può essere attribuito alle c.d. clausole di irrilevanza.
Tali clausole rispondono a due fondamentali esigenze di rango costituzionale: il principio di proporzionalità, che vieta di sanzionare penalmente condotte che appaiono immeritevoli di pena nel caso specifico, e, come accennato in precedenza, l’esigenza di alleggerire il carico giudiziario al fine di restituire effettività al principio di obbligatorietà dell’azione penale.
In un primo momento il legislatore aveva tentato una sperimentazione dell’istituto all’interno della cd. giurisdizione periferica: all’interno del procedimento minorile e successivamente all’interno del procedimento dinnanzi al giudice di pace.
Poi, nel corso degli anni, più volte sono stati inseriti, all’interno di vari progetti di riforma, progetti relativi ad una disciplina generale riguardante l’istituto della tenuità, ma i vari tentativi non hanno mai avuto esito. Finché, col D.lgs. 16 marzo 2015 n. 28, in attuazione della legge delega 28 aprile 2014, n. 67, siamo finalmente giunti ad una disciplina generale.
In questo lavoro sono stati analizzati i due precedenti legislativi in tema di tenuità del fatto, con particolare attenzione al tema della natura giuridica dei due istituti, dei loro presupposti e degli effetti che il legislatore si è proposto di raggiungere. Sono stati sottolineati i vari aspetti e le differenze che intercorrono tra le due discipline.
In seguito poi è stata svolta un’analisi dei lavori svolti all’interno di varie commissioni, volti al raggiungimento di una disciplina avente portata generale.
Infine sono stato analizzate le novità introdotte dalla legge delega 28 aprile 2014, n. 67 e dal successivo d.lgs. 16 marzo 2015, n. 28.
Per concludere il lavoro in modo completo sono state aggiunte nelle conclusioni alcune considerazioni su casi pratici che permetteranno al lettore una maggiore comprensione riguardante l’applicazione concreta della nuova disciplina.
File
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Tesi_La_...suale.pdf | 1.10 Mb |
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