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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05162020-143727


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BATTISTINI, LORENZO
URN
etd-05162020-143727
Titolo
Frodi carosello negli scambi intracomunitari: analisi di fattispecie operative
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Verona, Roberto
Parole chiave
  • iva
  • scambi intracomunitari
  • frodi
  • reverse charge
Data inizio appello
08/06/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’elaborato svolto ha come finalità principale quella di analizzare un evento che, da più di 20 anni, ha attirato su di sé la considerazione da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
In particolare, attraverso l’istituzione dell’Unione Europea e l’eliminazione delle barriere fiscali, gli scambi commerciali tra i vari Paesi comunitari sono aumentati sempre di più dato anche dall’esigenza delle varie aziende di ampliarsi di pari passo allo sviluppo dei mercati. Questo contesto, dato anche dalle debolezze dei vari Paesi ad adempiere risolutivi strumenti di controllo, ha fatto sviluppare fenomeni evasivi non solo per quanto concerne l’imposizione diretta ma anche riguardo quella indiretta con specifica attenzione all’imposta sul valore aggiunto.
La propagazione di tali meccanismi fraudolenti ha portato ad un chiaro mutamento riguardo il regime di concorrenza leale, portando principalmente a rilevanti danni all’Erario dei diversi Stati comunitari.
Il fenomeno che verrà descritto nel presente elaborato porta come risultato quello di un arricchimento delle organizzazioni complici della frode, con conseguente diminuzione del costo dei beni, dando la possibilità di alienare ai consumatori finali ad un prezzo inferiore rispetto alla concorrenza.
In particolare, è necessario affermare che in determinati settori il fenomeno si è sviluppato maggiormente rispetto ad altri, questa motivazione è data dal fatto che in alcuni tipi di mercati la variabile del prezzo è più sensibile.
Il meccanismo truffaldino negli ultimi anni si è sempre più sviluppato creando addirittura tipi di sistemi complessi dove i beni, precedentemente alla vendita finale, effettuano molteplici passaggi attraverso operazioni inesistenti rendendo molto più complicato per le autorità competenti sia il ritrovamento del fenomeno stesso sia l’accertamento dei colpevoli che nella maggior parte delle volte non vengono ritrovati.
Il primo capitolo del presente elaborato disciplina anzitutto la normativa generale dell’imposta sul valore aggiunto, con particolare riferimento alla determinazione della suddetta imposta, nonché ai presupposti soggettivi, oggettivi e di territorialità. Il tributo è stato condizionato dalla disciplina comunitaria che ha inserito significanti novità nella materia. Successivamente verranno descritte e analizzate le varie operazioni intracomunitarie sia di acquisto che di vendita, nonché quelle relative alle esportazioni e alle importazioni extra UE.
Il secondo capitolo concerne le frodi IVA, analizzando anche i vari settori dove queste ultime riescono a svilupparsi meglio con una crescita sempre continua.
Viene data particolare rilevanza alle cosiddette “Frodi carosello”, fulcro principale dell’elaborato, sviluppatosi negli ultimi anni e collegato al tutt’ora attuale sistema transitorio di applicazione dell’IVA. Questo fenomeno è un particolare tipo di frode che è possibile identificare secondo accurate caratteristiche le quali danno la possibilità di determinare negli effetti, disastrosi per gli interessi finanziari, la principale insidia che questi rappresentano. Il particolare meccanismo truffaldino viene creato attraverso il coinvolgimento di diversi operatori economici stabiliti in più Stati dell’Unione Europea che attraverso il meccanismo d’imposta delle operazioni intracomunitarie riescono a realizzare la frode.
Verranno descritte le caratteristiche principali delle suddette frodi nonché i vari tipi di caroselli aperti o chiusi, dopodiché verranno analizzati i vari ruoli delle principali società che fanno parte del meccanismo quali la conduit company, la società filtro, il broker e la società cartiera, al fine di capire la prassi del comportamento criminoso e i motivi che spingono a fare ciò. Necessita soffermarci su quest’ultima società la quale svolge un ruolo fondamentale nello scacchiere, interponendosi tra l’operatore comunitario e il reale acquirente dei beni ed emettendo fatture per operazioni soggettivamente inesistenti dando la possibilità a quest’ultimo di ottenere un credito IVA indebito.
Il capitolo prosegue con il tema delle frodi nei casi delle autovetture usate, un settore che insieme a quello dell’informatica ha dato il via libera all’espansione del meccanismo truffaldino.
Gli ultimi paragrafi del capitolo secondo disciplinano l’evoluzione del fenomeno nell’Unione Europea a seguito dell’abbattimento delle frontiere ed in particolare il tema della buona fede da parte del cessionario, ossia colui che secondo l’amministrazione finanziaria trae vantaggio nel circuito.
Il terzo capitolo dell’elaborato disciplina l’inversione contabile o reverse charge, meccanismo che viene utilizzato allo scopo di contrastare le frodi IVA in determinati settori.
Viene subito disciplinata l’applicazione dell’inversione contabile, dove il principale effetto è lo spostamento del tributo dall’alienante all’acquirente con il risultato che sarà quest’ultimo a pagare l’imposta, dopodiché verrà analizzata l’evoluzione del fenomeno.
Nell’ultima parte di questo capitolo verranno esaminate le scritture contabili del reverse charge, per poi passare all’istituto nel settore dell’edilizia mettendo in risalto la differenza precedente e successiva alla legge di stabilità. Prima era possibile applicare tale meccanismo solamente nel subappalto edile mentre successivamente è stato possibile applicarlo in determinati casi anche ai contratti di appalto, grazie all’introduzione della lettera a-ter) nell’articolo 17, comma 6.
L’ultimo capitolo disciplina alcune fattispecie concrete di frodi IVA, in particolare la prima concerne il settore dei carburanti, colpito fortemente negli ultimi anni, dove il mercato illegale si stima essere circa il 10% del totale. Con riguardo a questo, viene preso in esame un imprenditore, amministratore di fatto di una società che acquistava carburante dall’estero dando inizio al fenomeno.
Il secondo caso disciplina il settore delle autovetture già analizzate nel secondo capitolo, prendendo in considerazione frodi avvenute agli inizi degli anni 2000 nella Riviera Apuana e Versiliese.
L’ultimo caso preso in esame riguarda un imprenditore del Nord Italia, chiamato in giudizio per aver emesso ed utilizzato fatture per operazioni soggettivamente inesistenti.
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