Tesi etd-05162018-151158 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARTINO, GIORGIO
URN
etd-05162018-151158
Titolo
Gli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione: il problema dei diritti di proprietà intellettuale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
- aiuti di Stato
- concorrenza
- diritti di proprietà intellettuale
Data inizio appello
06/06/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Ricerca, sviluppo ed innovazione rappresentano priorità fondamentali per il futuro dell'Europa, tanto che la stessa Commissione europea vi ha identificato il “cardine della strategia dell'UE per favorire la crescita e creare occupazione”. Non casualmente, infatti, il piano per la ricerca 2014-2020, noto come Horizon2020, ha previsto lo stanziamento, nell'ambito del bilancio dell'UE, di quasi 80 miliardi di euro allo scopo di finanziare progetti di ricerca e sviluppo.
In tale quadro, data la peculiare struttura dell'Unione e l'ammontare relativamente ridotto del bilancio europeo, è fondamentale il ruolo degli Stati membri, i quali sono chiamati, nell'ottica della strategia di Horizon2020, ad investire e sostenere attivamente ricerca, sviluppo ed innovazione.
Allo stesso tempo, tuttavia, il diritto dell'Unione Europea pone alcune limitazioni rispetto all'intervento pubblico nell'economia, alle quali le politiche pubbliche in materia di ricerca, sviluppo ed innovazione devono necessariamente conformarsi.
Il presente lavoro, allora, tratterà del regime applicabile agli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo ed innovazione, alla luce di quanto previsto dalle norme dei Trattati in materia di concorrenza. Ci si focalizzerà, in particolare, sul problema dell'allocazione dei diritti di proprietà intellettuale sui risultati delle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione finanziate e/o sostenute dall'intervento statale. Dunque, si indagherà sui limiti che il diritto europeo degli aiuti di Stato può porre rispetto alle scelte allocative compiute dalle autorità statali in materia di proprietà intellettuale.
Il lavoro prende in considerazione le diverse forme di sostegno pubblico, ponendo, però, particolare attenzione al public procurement, il quale rappresenta una leva fondamentale per incoraggiare lo sviluppo di soluzioni innovative da parte delle imprese.
Il primo capitolo introduce al tema della gestione dei diritti di proprietà intellettuale nei contratti pubblici lato sensu intesi, non limitandosi ai soli appalti pubblici, ma considerando anche altri strumenti legali. Qui si illustreranno, da un punto di vista tanto teorico quanto pratico, vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni allocative configurabili.
Il secondo capitolo, invece, offre una panoramica d'insieme sulla disciplina degli aiuti di Stato e sulle relative evoluzioni giurisprudenziali, sia rispetto alla nozione di aiuto di Stato ex art. 107(1) TFUE, sia rispetto alla valutazione di compatibilità degli aiuti compiuta dalla Commissione.
Infine, il terzo capitolo è dedicato al rapporto tra gestione dei diritti di proprietà intellettuale e diritto europeo degli aiuti di Stato: si cercherà, infatti, di ricostruire il quadro regolatorio applicabile alle scelte allocative delle autorità nazionali in tema di diritti di proprietà intellettuale, sia nell'ambito degli appalti pubblici sia rispetto ad altre misure di sostegno a ricerca, sviluppo ed innovazione. In questa sede, si offrirà, ove possibile, anche qualche spunto de jure condendo, al fine di superare alcune criticità riscontrabili nella disciplina oggi vigente.
In tale quadro, data la peculiare struttura dell'Unione e l'ammontare relativamente ridotto del bilancio europeo, è fondamentale il ruolo degli Stati membri, i quali sono chiamati, nell'ottica della strategia di Horizon2020, ad investire e sostenere attivamente ricerca, sviluppo ed innovazione.
Allo stesso tempo, tuttavia, il diritto dell'Unione Europea pone alcune limitazioni rispetto all'intervento pubblico nell'economia, alle quali le politiche pubbliche in materia di ricerca, sviluppo ed innovazione devono necessariamente conformarsi.
Il presente lavoro, allora, tratterà del regime applicabile agli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo ed innovazione, alla luce di quanto previsto dalle norme dei Trattati in materia di concorrenza. Ci si focalizzerà, in particolare, sul problema dell'allocazione dei diritti di proprietà intellettuale sui risultati delle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione finanziate e/o sostenute dall'intervento statale. Dunque, si indagherà sui limiti che il diritto europeo degli aiuti di Stato può porre rispetto alle scelte allocative compiute dalle autorità statali in materia di proprietà intellettuale.
Il lavoro prende in considerazione le diverse forme di sostegno pubblico, ponendo, però, particolare attenzione al public procurement, il quale rappresenta una leva fondamentale per incoraggiare lo sviluppo di soluzioni innovative da parte delle imprese.
Il primo capitolo introduce al tema della gestione dei diritti di proprietà intellettuale nei contratti pubblici lato sensu intesi, non limitandosi ai soli appalti pubblici, ma considerando anche altri strumenti legali. Qui si illustreranno, da un punto di vista tanto teorico quanto pratico, vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni allocative configurabili.
Il secondo capitolo, invece, offre una panoramica d'insieme sulla disciplina degli aiuti di Stato e sulle relative evoluzioni giurisprudenziali, sia rispetto alla nozione di aiuto di Stato ex art. 107(1) TFUE, sia rispetto alla valutazione di compatibilità degli aiuti compiuta dalla Commissione.
Infine, il terzo capitolo è dedicato al rapporto tra gestione dei diritti di proprietà intellettuale e diritto europeo degli aiuti di Stato: si cercherà, infatti, di ricostruire il quadro regolatorio applicabile alle scelte allocative delle autorità nazionali in tema di diritti di proprietà intellettuale, sia nell'ambito degli appalti pubblici sia rispetto ad altre misure di sostegno a ricerca, sviluppo ed innovazione. In questa sede, si offrirà, ove possibile, anche qualche spunto de jure condendo, al fine di superare alcune criticità riscontrabili nella disciplina oggi vigente.
File
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