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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05162016-181955


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DE NOZZA, ROBERTA
URN
etd-05162016-181955
Titolo
Valutazione degli effetti protettivi di flavonoidi in un modello in vitro di danno cellulare cardiaco da ischemia/riperfusione
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Da Pozzo, Eleonora
Parole chiave
  • flavonoidi
  • ischemia/riperfusione
  • eriodictiolo
  • danno cellulare cardiaco
  • canali del potassio mitocondriale
  • naringenina
Data inizio appello
08/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nonostante gli enormi passi fatti in avanti dalla medicina nella cura e prevenzione delle malattie cardiache, queste ultime rappresentano ancora la principale causa di morte nei Paesi industrializzati. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie cardiache causano circa 17 milioni di morti ogni anno (http://www.istat.it). Tra le patologie a carico del distretto cardiaco, altamente diffuse sono le cardiopatie ischemiche. Le cardiopatie ischemiche si verificano quando vi è un ridotto apporto di ossigeno e nutrienti al cuore causato da una parziale o totale occlusione delle arterie coronarie, che possono infatti essere soggette ad eventi trombotici o alla formazione di placche aterosclerotiche che le ostruiscono. Il disequilibrio tra consumo e apporto di ossigeno al cuore, che si viene a creare, porta ad uno stato di ipossia miocardica con conseguente ischemia e morte cellulare. La risposta dell’organismo a tale ipossia si concretizza in una precoce riperfusione del miocardio; tuttavia questa fase, per quanto indispensabile, può provocare un ulteriore danno, definito danno da riperfusione, e caratterizzato da alterazioni strutturali e funzionali che, oltre alle cellule miocardiche, coinvolge anche il microcircolo coronarico (Gross G.J. e Auchampach J.A., 2007; Ambrosio G. et al, 1989; Dumitrescu C. et al, 2007). I meccanismi del danno da riperfusione sono complessi, ma sembrano coinvolgere la rapida e consistente generazione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), l’attivazione dello scambiatore Na+/H+, risposte infiammatorie e l’apertura del poro di transizione di permeabilità mitocondriale (MPT). Le cellule del miocardio possono comunque sviluppare diversi meccanismi di adattamento che consentono loro di sopravvivere in caso di danno da ischemia/riperfusione (I/R). A tal proposito, vari studi hanno dimostrato che alcune molecole contenute in frutta e verdura (flavonoidi) possono favorire tale meccanismo di adattamento(Testai et al.2013). Infatti, numerosi studi epidemiologici, confermati da studi sperimentali, hanno messo in luce che una dieta ricca di polifenoli, ed in particolare di flavonoidi, riduce il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari(Scalbert A. et al, 2005), suggerendo che i flavonoidi possano svolgere un’azione cardioprotettiva.
In questo lavoro di tesi sono stati valutati in vitro gli effetti protettivi dei flavonoidi Naringenina (Nar) ed Eriodictiolo (Erid) nel danno da ischemia/riperfusione in una linea cellulare derivata da cuori di embrioni di ratto, H9c2. Tali cellule sono paragonabili a cardiomiociti primari per quanto riguarda le caratteristiche del metabolismo energetico e sono state utilizzate con successo come modello in vitro per simulare il danno da ischemia/riperfusione cardiaca (Kuznetsov et al.2015). Come primo step è stata valutata la vitalità cellulare, mediante tecniche colorimetriche, in presenza di differenti dosi dei flavonoidi in esame, al fine di individuare le concentrazioni ottimali per i successivi saggi. In seguito, le cellule, trattate con Nar ed Erid o veicolo, sono state sottoposte a danno da ischemia/riperfusione. Il modello cellulare ha previsto un mantenimento di 16 ore in ambiente ipossico in opportuno tampone, seguito da 2 ore di normossia e successiva lettura della vitalità. In esperimenti paralleli, le cellule sono state pre-trattate con Doxorubicina(Doxo), un agente noto per la sua capacità di indurre senescenza cellulare, e utilizzate in seguito nel saggio I/R. Utilizzando i due modelli sopra descritti è stato possibile quindi realizzare un confronto degli effetti benefici dei flavonoidi su cellule normali e cellule invecchiate.
Come ulteriore indagine sono stati anche condotti saggi di capacità mitocondriale di ritenzione del calcio, un marker di buona funzionalità mitocondriale.
In conclusione, i due flavonoidi oggetto di studio si sono rivelati capaci di coadiuvare i meccanismi cellulari di protezione in condizioni di danno da ischemia/riperfusione, sia in cellule giovani che invecchiate.
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