Tesi etd-05162015-123021 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
DONATI, VIRGINIA
URN
etd-05162015-123021
Titolo
L'antitrombina III nel paziente con pancreatite acuta severa: significato prognostico e possibile utilizzo terapeutico
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Relatori
relatore Forfori, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
- antitrombina III
- coagulopatia
- infiammazione
- insufficienza multiorgano
- Pancreatite acuta
Data inizio appello
03/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi presenta il razionale e i risultati preliminari di uno studio che ha l’obiettivo di rilevare il valore ematico di antitrombina III nei pazienti con pancreatite acuta severa nei primi tre giorni dall’ingresso in unità di terapia intensiva e valutare il suo utilizzo come indicatore prognostico negativo. Si prospetta inoltre un possibile utilizzo terapeutico di antitrombina III in questi pazienti.
Dallo studio della fisiopatologia della pancreatite acuta severa si nota un’intima compenetrazione fra disturbi dell’emostasi e attivazione della risposta infiammatoria sistemica, che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di insufficienza multiorgano e ad un aumento della mortalità. Stabilire precocemente la severità della pancreatite acuta è fondamentale per una corretta gestione del paziente attraverso un trattamento tempestivo ed adeguato e un’ampia gamma di sistemi prognostici sono stati delineati ai fini di identificare i pazienti affetti da pancreatite acuta a rischio di sviluppare complicazioni e di andare incontro a morte. Tutti questi sistemi sono complessi e hanno mostrato dei limiti.
L’Antitrombina III è un inibitore della serina proteasi, uno dei più importanti inibitori naturali della coagulazione del sangue e possiede attività antiinfiammatoria. In letteratura si è osservato che un valore di Antitrombina III inferiore al 70% può essere utilizzato come fattore prognostico nella pancreatite acuta, essendo associato ad aumentata incidenza di MOF e aumentata mortalità.
Nel nostro studio sono stati raccolti 10 casi e valutati i valori di Antitrombina III nei pazienti con pancreatite acuta nei primi tre giorni di ricovero e correlati con l’andamento clinico del paziente, SAPS, SOFA ed altri parametri di laboratorio.
Dall’osservazione di ridotti livelli di AT III nei pazienti con pancreatite acuta severa e delle proprietà anticoagulanti e antiinfiammatorie della ATIII, si ipotizza un suo utilizzo terapeutico in questi pazienti.
Dallo studio della fisiopatologia della pancreatite acuta severa si nota un’intima compenetrazione fra disturbi dell’emostasi e attivazione della risposta infiammatoria sistemica, che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di insufficienza multiorgano e ad un aumento della mortalità. Stabilire precocemente la severità della pancreatite acuta è fondamentale per una corretta gestione del paziente attraverso un trattamento tempestivo ed adeguato e un’ampia gamma di sistemi prognostici sono stati delineati ai fini di identificare i pazienti affetti da pancreatite acuta a rischio di sviluppare complicazioni e di andare incontro a morte. Tutti questi sistemi sono complessi e hanno mostrato dei limiti.
L’Antitrombina III è un inibitore della serina proteasi, uno dei più importanti inibitori naturali della coagulazione del sangue e possiede attività antiinfiammatoria. In letteratura si è osservato che un valore di Antitrombina III inferiore al 70% può essere utilizzato come fattore prognostico nella pancreatite acuta, essendo associato ad aumentata incidenza di MOF e aumentata mortalità.
Nel nostro studio sono stati raccolti 10 casi e valutati i valori di Antitrombina III nei pazienti con pancreatite acuta nei primi tre giorni di ricovero e correlati con l’andamento clinico del paziente, SAPS, SOFA ed altri parametri di laboratorio.
Dall’osservazione di ridotti livelli di AT III nei pazienti con pancreatite acuta severa e delle proprietà anticoagulanti e antiinfiammatorie della ATIII, si ipotizza un suo utilizzo terapeutico in questi pazienti.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi_Virginia.pdf | 2.67 Mb |
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