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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05162009-165323


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PASSIGNAT, EMILIE
URN
etd-05162009-165323
Titolo
La ricezione della scultura manierista in Francia nel Sei e Settecento
Settore scientifico disciplinare
L-ART/02
Corso di studi
STORIA DELLE ARTI VISIVE E DELLO SPETTACOLO
Relatori
Relatore Prof. Pinelli, Antonio
Parole chiave
  • arte francese
  • figura sepentinata
  • Giambologna
  • incisione di traduzione
  • Jacques-Louis David
  • manierismo
  • rappresentazione del movimento
  • ricezione
  • scultura
  • teoria dell'arte
  • viaggio in Italia
Data inizio appello
06/07/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
06/07/2049
Riassunto
Con il supporto di diversi media di ricezione (corpus di testi appartenenti alla letteratura odeporica e alla letteratura artistica, incisioni di traduzione, collezioni di bronzetti, produzione artistica francese sia pittorica che scultorea), lo studio propone un'indagine approfondita delle reminiscenze della scultura manierista nel corso del Sei e Settecento. La scultura della Maniera si presenta come un caso paradigmatico della ricezione del Manierismo. L’analisi della sua fortuna non mira a rendere conto di una serie di cosiddetti revivals, ma sfocia su delle riflessioni articolate concernenti vari aspetti attinenti alla percezione della scultura e alla teoria dell’arte. In primis, l’incontro con la Maniera, ossia il confronto diretto con le opere durante il cammino dei viaggiatori in Italia, permette di far emergere il quadro della scultura in questione secondo lo sguardo della critica e degli artisti dell’epoca. In seconda battuta, vengono analizzati gli aspetti più inerenti alla teoria dell’arte per mettere in rilievo il dilemma e il paradosso giunto al momento dell’integrazione di alcuni concetti o di alcune forme manieriste. A questo scopo, le reminiscenze della Maniera nella teoria e nell’arte hanno permesso di misurare il grado di integrazione della lezione dispensata dagli artisti del Cinquecento. In ultimo, è approfondita la risorgenza di una statua cinquecentesca: la comparsa del Mercurio di Giambologna nei dipinti di Jacques-Louis David. I Prigioni, il Ratto e il Mercurio risultano i grandi modelli trasmessi dalla scultura della Maniera nelle belle arti e costituiscono un gruppo di soluzioni compositive che in questo studio sono state denominate “figure del movimento”, sottolinenando il fondamentale contributo del Cinquecento al problema della rappresentazione di un corpo animato, tanto da costituire un valore sicuro per l’artista del Sei-Settecento.
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