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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05152023-142156


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AGOZZINO, CARLO
URN
etd-05152023-142156
Titolo
Possibile utilizzo di scarti dell'agroindustria nell'allevamento di Hermetia illucens (Diptera Stratiomyidae) per la produzione di farine proteiche ad uso mangimistico
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Canale, Angelo
correlatore Prof. Mancini, Simone
Parole chiave
  • Insetti
  • mangimi
  • proteine
  • scarto
Data inizio appello
05/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/06/2093
Riassunto
L’allevamento degli insetti come fonte proteica da utilizzare nell’alimentazione umana e animale è da diversi anni un tema di ampia risonanza in ambito scientifico. Tra le specie maggiormente utilizzate, c’è Hermetia illucens (Diptera Stratiomyidae), un insetto saprofago capace di adattarsi a moltissimi substrati organici, trasformandoli in biomassa ad elevato tenore proteico e in frass utilizzabile come ammendante. La filiera agro-industriale offre una grande varietà di scarti e sottoprodotti che possono potenzialmente costituire dei substrati di allevamento di mosca soldato nera, fornendo, allo stesso tempo, un modello di economia circolare.
Questa tesi ha inteso valutare l’idoneità di alcuni sottoprodotti di un’industria conserviera come substrati di allevamento di Hermetia.
A tale scopo, sono state scelte 5 diete, di cui una di controllo, e per ciascuna di esse sono state allestite 3 repliche. Le diete a confronto contenevano scarti di un’industria conserviera a diverse concentrazioni. In particolare, scarti della produzione del pesto (al 10 e al 25%) e uno scarto misto (10 e 40%); la restante parte delle diete e il controllo erano costituiti da una miscela di scarti di frutta e verdura addizionati a crusca. Campioni di larve per ciascuna tesi a confronto, sono stati pesati 3 volte a settimana, per tutta la durata della prova, considerata conclusa alla comparsa delle prepupe. I dati ottenuti sono stati confrontati con test di statistica non parametrica (Kruskal-Wallis e post hoc test di Steel-Dwass). Le larve a fine prova sono state congelate e successivamente analizzate per determinarne il contenuto in proteine, lipidi, ceneri e sostanza secca. I dati ottenuti sono stati analizzati attraverso un’ANOVA seguita dal post hoc test t di Bonferroni per il confronto tra le diverse diete.
I risultati della prova hanno mostrato che tutti i substrati utilizzati hanno consentito lo sviluppo delle larve di Hermetia; la dieta con una più elevata concentrazione di pesto ha determinato la crescita di larve di peso maggiore, seguita dalla dieta con scarto misto al 40% e dalle altre tesi (queste ultime, non distinguibili tra loro). Tuttavia, le maggiori concentrazioni di mortalità rilevate nelle tesi contenti più scarti, rendono tali tesi poco proponibili per un allevamento massale di Hermetia destinato alla produzione di farine proteiche per uso zootecnico. Per quanto riguarda le caratteristiche qualitative delle larve ottenute, si è osservato come il tenore proteico non sia diverso nelle varie diete, mentre il contenuto lipidico aumenti significativamente nelle tesi contenenti maggiore quantità di scarti.
In conclusione, quindi, si può dire che le larve di Hermetia possono utilmente essere allevate su substrati che contengano percentuali variabili tra il 10 e il 25% di scarto misto e di pesto verde rispettivamente, arricchendo il loro contenuto in lipidi e, nel contempo, funzionando da biotrasformatori di sostanze provenienti dall’industria alimentare, altrimenti destinate alla produzione di biogas.
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