ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05152011-194150


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SORRENTI, KINZICA
URN
etd-05152011-194150
Titolo
Viralità e diffusione emozionale in rete: antefatti e casi di studio contemporanei
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
SISTEMI E PROGETTI DI COMUNICAZIONE
Relatori
relatore Mori, Luca
correlatore Marletti, Carlo
Parole chiave
  • web 2.0
  • virale
  • emozioni
  • video
  • comunicazione non-convenzionale
Data inizio appello
06/06/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo elaborato si propone di indagare le forme di comunicazione tipiche della contemporaneità, analizzando nel particolare il fenomeno della condivisione virale e l'usanza del video sharing.
Nella prima parte dell'elaborato verranno esaminati gli albori delle società dell'informazione in modo da fornire un contesto di evoluzione nella storia dei media. Si fa anche cenno alle scoperte in campo neurologico che sembrano delineare con estrema chiarezza il ruolo svolto dalle emozioni in ogni aspetto della vita degli esseri umani. Un riferimento a queste teorie è necessario per fornire una base più concreta all'idea della centralità delle emozioni nelle attività degli esseri umani, anche sul web.
Nonostante la direzione presa dalla società di massa, pullulante di individualismo, universalismo e globalità, è lentamente riemerso il bisogno di riappropriarsi dell'insieme dei valori tipici delle società arcaiche, quelli di comunità, di legame, di autenticità e di localismo. Gli utenti non sono meri soggetti passivi e le attitudini al consumo e le esperienze vissute dagli individui sono estremamente mutevoli, tanto da poter parlare di “momenti di vita” e non più di stili. Le forme di comunicazione non-convenzionali forniscono strumenti che funzionano perché rispondono ai rinnovati bisogni tipici delle micro-comunità.
Uno degli strumenti che si rivela più idoneo a diventare virale è quello della condivisione di video. La crescita impressionante delle visualizzazioni di siti di video sharing e le indagini sulle tipologie di video virali dimostrano che gli utenti prediligono questi contenuti soprattutto se di stampo professionale e anche quando sono creati e diffusi dalle aziende.
I video virali s'inseriscono tra le iniziative più utili per connettersi in modo profondo con i consumatori. I denominatori più comuni dei video virali sembrano essere: una durata massima di due minuti; concept semplici; assenza di parole o uso creativo del parlato (sarcastico o inusuale); qualità video; richiamo al linguaggio cinematografico o dimostrazione di capacità straordinarie; forte utilizzo delle emozioni, anche contrastanti se vengono ben bilanciate; presenza del marchio quasi impercettibile e infine una forte componente di coinvolgimento attivo dell'utente nel completamento delle storie presentate. Gli utenti sono stimolati e interessati se, in qualche modo, viene riconosciuta la loro voglia di partecipazione nella definizione dei contenuti.
È necessario poi non trascurare gli aspetti tecnici che ne favoriscono la diffusione sul web. Si dovrebbero predisporre i contenuti in modo da poter essere fruiti su apparecchi diversi. Si deve poi facilitare la condivisione tramite la funzione di embedding permettendo, potenzialmente, la visibilità del video su tutta la rete. Inoltre va curata l'ottimizzazione di titoli, thumbnail, tags e infine può essere di estremo aiuto la fase di seeding, questa variabile innescherà più o meno velocemente la condivisione e in particolare stimolerà il re-seeding, il nutrimento necessario per allungare il ciclo di vita del virale.
Il management deve inserire i video virali all'interno di una più ampia strategia non tradizionale che punta alla creazione (e mantenimento) di legami con i propri utenti. Per le imprese sarà sempre più difficile sopravvivere se continueranno ad inondare i consumatori con messaggi che non vogliono sentire; dovrebbero invece concentrare i loro sforzi nella creazione di “ambienti” adatti alla diffusione del messaggio virale che promuove indirettamente il prodotto o il servizio che la azienda offre. Se le persone devono dedicare del tempo alla fruizione di contenuti creati dalle aziende devono anche poter ricevere qualcosa in cambio in termini di emozione, divertimento, coinvolgimento. È fondamentale che le aziende capiscano che nella nuova società che si sta formando i modi più efficaci di fare comunicazione sono quelli più “naturali”: autenticità, concisione, rilevanza, creatività, ma soprattutto emozione.
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