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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05142021-170559


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BARONE, CLELIA
URN
etd-05142021-170559
Titolo
La repressione penale del caporalato e dello sfruttamento lavorativo tra passato e futuro
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
  • caporalato
  • sfruttamento lavorativo
  • criminal law
  • gangmaster system
  • workers exploitation
  • diritto penale
Data inizio appello
31/05/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L'elaborato si propone di ricostruire un quadro il più possibile esauriente del complesso fenomeno dello sfruttamento lavorativo e delle risposte adottate nel nostro ordinamento, a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Nel primo capitolo si traccia un excursus storico-sociologico del caporalato, dalle origini nell'agricoltura meridionale di fine Ottocento, passando per lo sviluppo novecentesco scandito dalla regolamentazione dell'intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, fino agli odierni episodi di sfruttamento lavorativo che si perpetuano in diversi settori dell'economia legale, a volte col supporto di organizzazioni criminali di stampo mafioso, ai danni dei soggetti più vulnerabili presenti sul territorio dello stato, quasi sempre lavoratori migranti. Dopo un rapido sguardo ai rimedi approntati in altri ordinamenti, nel secondo capitolo si affronta la disciplina penale, passando per i suoi fondamenti, da rinvenire nei principi costituzionali alla base del diritto penale del lavoro e in alcune fonti internazionali e sovranazionali a presidio della dignità del lavoratore. Dunque, si analizzano gli interventi legislativi e le interpretazioni giurisprudenziali avvicendatisi dal 1949 fino al 2011, quando è stato introdotto nel nostro ordinamento l'art. 603-bis c.p., che punisce espressamente l'intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo, soffermandocisi su ogni elemento di questa e sulle criticità riscontrate dagli interpreti. Infine, nel terzo capitolo si tratta della riforma del reato operata nel 2016 -che ha superato molti dei difetti della versione previgente-, affrontando le singole innovazioni, i commenti della dottrina (non sempre positivi) e le applicazioni giurisprudenziali.
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