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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05142015-131022


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
SEGHIERI, MARTA
URN
etd-05142015-131022
Titolo
Effetto della riduzione acuta della glicemia sulla funzione β-cellulare in soggetti sani ed affetti da diabete tipo 2
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA INTERNA
Relatori
relatore Prof. Natali, Andrea
Parole chiave
  • massa β-cellulare
  • funzione β-cellulare
  • diabete tipo 2
  • secrezione insulinica acuta massimale (AIRmax)
Data inizio appello
03/06/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/06/2085
Riassunto
Studi effettuati su preparati autoptici hanno evidenziato una riduzione della massa β-cellulare (BCM) in pazienti affetti da diabete tipo 2. Non essendo ad oggi disponibile una misurazione in vivo affidabile della BCM, la valutazione della funzione β-cellulare, in certe precise condizioni sperimentali, costituisce l’unica modalità alternativa per averne una valida stima. In particolare, la risposta insulinica ad un bolo e.v. di arginina in condizioni di iperglicemia (AIRmax) è ritenuta espressione della riserva funzionale massimale β-cellulare e quindi una buona stima della BCM. Dati preliminari suggeriscono tuttavia che questo parametro in realtà possa essere modulato dalla precedente esposizione a variazioni anche modeste di glicemia plasmatica. Per verificare questa ipotesi, abbiamo valutato l’AIRmax in tredici soggetti sani (NGT) e dieci affetti da diabete tipo 2 (T2D) due volte a distanza di una settimana: il test veniva eseguito una volta senza alterare la glicemia basale (Test iso) mentre nell’altra la glicemia prima del test veniva ridotta del 20-25% per 100 min (test Sub).
Gli indici di funzione β-cellulare, derivati dalla deconvoluzione del C-peptide hanno mostrato nel test Sub una riduzione della stessa sia in risposta alla iperglicemia che alla arginina nei soggetti NGT ed un’assenza di variazioni nel gruppo T2D; in merito alla valutazione della sensibilità insulinica, la riduzione della glicemia comportava un incremento della sensibilità insulinica nei soggetti NGT, mentre nessuna modifica era osservata nel gruppo T2D. Possiamo concludere che il test nei soggetti normali, risultando sensibile al valore di glicemia precedente l’esame, non costituisca una valida modalità per la stima della BMC. Inoltre abbiamo descritto una nuova anomalia della beta cellula del soggetto con diabete la quale risulta non più in grado di adattarsi rapidamente alle glicemie prevalenti.
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