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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05132022-184206


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
VAGNONI, ELENA
URN
etd-05132022-184206
Titolo
STUDI LINGUISTICI SUL LATINO DELLE EPISTOLE DI DANTE
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/08
Corso di studi
STUDI ITALIANISTICI
Relatori
tutor Prof. Pontari, Paolo
Parole chiave
  • Dante Alighieri
  • Epistole (Epistles)
  • filologia (philology)
  • lessicografia (lexicography)
  • linguistica (linguistics)
Data inizio appello
30/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/05/2092
Riassunto
La tesi consta di un esame linguistico della prosa delle prime dodici Epistole di Dante, sotto il profilo lessicale, morfologico e sintattico. Seguendo le linee di ricerca del Vocabolario Dantesco Latino e con l’ausilio dei nuovi strumenti informatici dedicati alle opere di Dante e alle relative fonti, il lessico delle Epistole di Dante è stato misurato, secondo la metodologia della linguistica storica, sia in rapporto alla latinità classica, tardoantica e medievale, sia in rapporto alle altre opere latine di Dante e al volgare dantesco. Lo specifico interesse dedicato alle attestazioni bilingui tra Epistole e opere volgari di Dante ha permesso di stabilire i punti di contatto tra le due lingue e di individuare non solo latinismi e volgarismi usuali in comune tra lessico epistolare e volgare, ma anche latinismi e volgarismi di prima attestazione dantesca, nelle opere volgari e nelle Epistole, a conferma della reciproca influenza che la lingua latina e quella volgare esercitano l’una sull’altra all’interno dello scrittoio dell’autore. Il lavoro si articola in tre sezioni principali: una prima parte è dedicata al lessico delle Epistole, analizzato nelle diverse declinazioni e tipologie impiegate da Dante. Particolare attenzione è prestata allo studio dei neologismi, di cui la tesi offre una catalogazione (hapax e prime attestazioni di probabile conio dantesco; neologismi mediolatini effimeri; neologismi mediolatini lessicali e semantici) e una puntuale analisi linguistica, nonché una panoramica complessiva sulle finalità e modalità del loro impiego. Una seconda sezione è dedicata all’analisi delle peculiarità morfologiche e sintattiche e delle movenze stilistiche che contraddistinguono il dictamen dantesco. La terza sezione è dedicata all’interazione tra ricerca linguistica e problematica filologico-ecdotica. Le indagini di carattere linguistico-lessicografico hanno infatti avuto un importante approdo filologico-ecdotico, dato che hanno permesso di risolvere luoghi controversi sotto il profilo filologico-ecdotico ed esegetico e di formulare una nuova e obiettiva ipotesi di restitutio textus, sia nel caso di selectio tra varianti adiafore, sia nel caso di tradizione unitestimoniale, nel quale la lezione è stata a torto considerata erronea o non è stata correttamente letta dagli editori. L’analisi linguistica e filologica è preceduta da un’introduzione che illustra i caratteri storico-culturali necessari per l’inquadramento dei testi: dopo una prima sezione dedicata alla tradizione manoscritta del corpus, con approfondimenti sulle missive perdute e sulla travagliata storia editoriale delle Epistole, segue un’analisi tecnica della prosa delle lettere, che mette in evidenza la sostanziale obbedienza del dictamen di Dante alla precettistica delle artes dictandi e alle regole del cursus rhytmicus, ma anche i tratti innovativi con cui l’estro dantesco, soprattutto nelle epistole politiche, si libera dalle formule più usurate della prassi epistolografica del suo tempo per assecondare le proprie esigenze espressive.
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