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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05132021-132513


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SGARALLINO, BEATRICE
URN
etd-05132021-132513
Titolo
La remunerazione variabile degli Amministratori Delegati collegata ai fattori ESG: un'indagine empirica sulle società del Ftse Mib.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Romano, Giulia
Parole chiave
  • Ftse-Mib
  • sostenibilità
  • fattori ESG
  • amministratori delegati
  • remunerazione variabile
Data inizio appello
07/06/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/06/2061
Riassunto
Il presente elaborato si propone di approfondire il tema della remunerazione variabile degli Amministratori Delegati e del loro eventuale collegamento ai fattori Environmental, Social, Governance (ESG).
Il tema della remunerazione dei vertici delle aziende è stato storicamente affrontato dalla letteratura e dal dibattito politico ed è fortemente di attualità, come dimostrato dai numerosi episodi che animano ultimamente l’opinione pubblica, quali ad esempio le indagini sull’impianto della Solvay in Toscana, o la recente proposta dei Consigli di Amministrazione di Eni e Enel di diminuire i benefit dei Presidenti.
Se quello delle remunerazioni è un argomento che da molti anni è all’ordine del giorno nelle decisioni e nei dibattiti delle società, quello della sostenibilità è un tema che ha assunto rilievo soprattutto in tempi più recenti. Eventi come il cambiamento climatico, le disparità sociali, le incertezze economiche, e da ultimo anche la pandemia di Covid-19, hanno messo in luce la situazione tragica in cui sta versando il nostro Paese, e più in generale il pianeta.
Dal punto di vista delle imprese, alcune stanno reagendo e contribuendo con gli strumenti che hanno a disposizione per rendere il Paese e il mondo più sostenibile.
Tra le varie iniziative vi è stata, appunto, quella di collegare la remunerazione variabile degli Amministratori Delegati ai fattori ESG, per stimolare strategie e politiche verso miglioramenti sui fronti ambientale, sociale e di buona governance.
L’idea di approfondire questo argomento deriva dalla lettura di un rapporto del 2019 della Consob, “l’organo di controllo del mercato finanziario italiano” .
In particolare, partendo dalla lettura di questo documento, è stata condotta un’indagine empirica per ricercare quali fossero queste 22 società sostenibili ed evidenziare gli obiettivi ESG collegati alle remunerazioni degli Amministratori Delegati.
È stata condotta, quindi, un’analisi delle singole società consultando i loro principali documenti, disponibili nei siti ufficiali, come Statuti, Relazioni sulla Remunerazione e Bilanci di Sostenibilità.
Da questo esame sono emerse similarità e discrepanze nelle varie azioni poste in essere dagli emittenti: se gli obiettivi prescelti nella maggior parte dei casi riflettono pienamente le necessità che caratterizzano il pianeta al giorno d’oggi, ad esempio ridurre le emissioni di CO2, aumentare la sicurezza sul lavoro e rispettare i diritti umani, talvolta sono stati riscontrati dei limiti ai metodi prescelti dalle imprese per raggiungere tali obiettivi: ad esempio sono ancora in numero esiguo quelle società che hanno collegato la remunerazione variabile sia di breve che lungo termine ai fattori ESG.
Nonostante ci siano degli ambiti ancora da migliorare per alcune aziende, il sentimento che anima questo elaborato è di positività e speranza: infatti, se fino a un decennio fa multinazionali e importanti istituzioni nutrivano poco interesse verso queste tematiche, oggi, invece, possono e devono rappresentarne i principali promotori.
Questo elaborato è strutturato in tre capitoli.
Il primo capitolo descrive il tema della Corporate Governance, osservandone le definizioni e l’evoluzione che lo hanno interessato in questi ultimi anni.
Da questa ampia tematica si procede ad approfondire l’argomento delle remunerazioni degli amministratori, descrivendone l’evoluzione normativa e prestando poi maggiore attenzione alle remunerazioni variabili, con particolare riguardo verso i piani di incentivazione tradizionali: i piani di stock option. L’ultimo paragrafo di questo capitolo tratta il caso dell’impianto toscano della società quotata Solvay, con l’obiettivo di introdurre il tema della sostenibilità.
In particolare, nel caso Solvay vengono presentati alcuni spunti di riflessione, tratti dal seminario tenuto da Giuseppe Bivona, Co-fondatore del Fondo attivista Bluebell Capital Partners, sulla crescente rilevanza assunta dai fattori ESG.
Il secondo capitolo descrive il concetto di sostenibilità e definisce cosa si intende per fattori ESG, soffermandosi ad elencare i maggiori interventi posti in essere da grandi istituzioni, a livello europeo e mondiale.
Inoltre, viene presentato il modello della Triple Bottom Line, preso poi come riferimento nell’analisi dei dati dell’indagine empirica condotta nel terzo capitolo dell’elaborato. Nell’ultimo paragrafo del secondo capitolo viene legato il macro-argomento della remunerazione degli amministratori presentato nel capitolo 1 con il tema della sostenibilità e dei fattori ESG, analizzando il concetto della remunerazione variabile degli amministratori collegata ad obiettivi di sostenibilità.
Infine, il terzo capitolo della tesi è interamente dedicato all’indagine empirica che, come anticipato, ha ad oggetto 22 società quotate al Ftse Mib nel 2018, con l’obiettivo di studiarne i piani di incentivazione degli Amministratori Delegati collegati ai fattori ESG.
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