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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05132018-133818


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PISANI, ILARIA
URN
etd-05132018-133818
Titolo
Sindrome da deficit del trasportatore della creatina: validazione di potenziali biomarcatori mitocondriali in un modello murino
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Mazzoni, Maria Rosa
Parole chiave
  • creatine
  • deficiency
  • syndromes
Data inizio appello
30/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le sindromi da deficienza di creatina sono un gruppo di patologie rare che includono disordini legati alla biosintesi della creatina (deficienza dell’enzima AGAT e/o GAMT) e al suo trasporto, deficienza del trasportatore della creatina (CRTR-D). In particolare nel cervello il trasportatore della creatina è molto espresso e la sua deficienza porta ad effetti particolarmente gravi nello sviluppo con alterazioni nell’apprendimento e nella memoria, oltre che a comportamenti autistico simili. Tuttavia, la sindrome da CRTR-D manca ancora di un protocollo terapeutico consolidato. A tale proposito l’introduzione di modelli murini in cui manca il trasportatore della creatina sia a livello centrale che periferico e che mostrano il fenotipo cognitivo simile all’uomo, si sono dimostrati utili nel tentativo di comprendere meglio le cause delle alterazioni e offrire spunti nell’individuare potenziali bersagli terapeutici. Questo lavoro di tesi nasce da un precedente studio comparativo, che ha visto l’utilizzo dell’elettroforesi bidimensionale, accoppiata a spettrometria di massa, per caratterizzare e confrontare il contenuto proteico di mitocondri ottenuti da cervello di topi Wild Type e Knock out per il trasportatore della creatina, sacrificati all’età di 30 giorni. I risultati di questo studio hanno dato lo spunto per l’indagine su alcune proteine, che sono argomento di questa tesi.
In particolare questa tesi si prefigge lo scopo di validare, tramite Western blot, la diversità di espressione di 7 proteine: SOD-1, CFL1, GAPDH, PRDX-5, PRDX-6, PPIA, UQCRB, al fine di valutare se esse possano essere possibili biomarcatori della malattia. Pertanto, risultano confermate le differenze di espressione trovate con l’analisi comparativa delle immagini 2DE ad eccezione di CFL1 dove ritroviamo un aumento nei campioni KO ma che non raggiunge la significatività statistica.
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