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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05122024-124524


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DELL'ELCE, ROBERTA
URN
etd-05122024-124524
Titolo
Documenti lucchesi di XI secolo. Edizione Critica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof.ssa Rossi, Maria Cristina
Parole chiave
  • Roberta edizione
Data inizio appello
28/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2094
Riassunto
Edizione critica di trentacinque pergamene di XI secolo. Si tratta di pergamene redatte tra il 1012 e il 1018, provenienti dal fondo diplomatico dell'Archivio Arcivescovile di Lucca. Nel 1911 il Guidi presentò all’Accademia Lucchese un nuovo progetto, che consisteva nella trascrizione e pubblicazione delle pergamene dei secoli XI e XII. Tale progetto si concretizzò alla fine del Novecento nella pubblicazione di tre volumi della serie <<Carte del secolo XI>>. Sotto la guida erudita di mons. Martino Giusti furono pubblicati i volumi II, III e IV. a causa dell’improvvisa morte di Domenico Corsi, nonché allora direttore dell’archivio di Stato di Lucca, non ebbe seguito la stampa del volume I, che avrebbe dovuto curare le pergamene dall’anno 1001 al 1018 . E’ nel solco di questa tradizione che il seguente lavoro di tesi s’inserisce. Il gruppo più consistente è costituito dalle carte di livello (libellus); la seconda tipologia documentaria ricorrente in queste carte sono i documenti di donazione; vi sono poi in numero esiguo altre tipologie documentarie: tre carte di ordinazione, una permuta e una disposizione testamentaria. Eccetto due pergamene tradite in copia, le restanti sono tutte in originale. La maggior parte delle pergamene sono atti dispositivi tra il vescovo lucchese Grimizo e laici o ecclesiastici, ma vi sono anche documenti che non riguardano il vescovato lucchese, ma altri enti ecclesiastici. I notai che redigono i documenti editi sono nove: Flaiperto (18), Albone (6), Guido (2), Inghefredo (2), Anselmo (1), Adamo (1), Leone (1) e Pietro (1). In generale, tutti i notai adoperano una corsiva nuova professionale, con lettere caratteristiche. Le pergamene recano sul verso annotazioni di mani di secoli diversi ma che ricorrenti. Si segnalano dunque gli interventi seicenteschi, che consistono principalmente nelle segnature delle pergamene, costituite da simboli (croce, doppia croce e stella), lettere e numeri arabi. Talvolta le mani seicentesche scrivono il nome del possessore della carta, persona o ente ecclesiastico, insieme all’anno. Le pergamene che riguardano il vescovo di Lucca sono principalmente contratti livellari con personaggi di spicco dell’elitè lucchese: particolarmente interessanti sono tre livelli, ascrivibili alla classificazione operata da Robert Endres di “grandi livelli”, tra il vescovo Grimizo e Gerardo detto Morecto. L’attività vescovile di Grimizo era finalizzata al ripristino dello status quo ante l’incoronazione imperiale di Enrico II, ponendosi in sostanziale continuità con il vescovo Gherardo II. Con la morte del marchese Ugo nel dicembre 1001 si aprì nella Tuscia una fase di conflitti dovuto al buco di potere che si era venuto a creare a causa della mancanza di eredi da parte del marchese. Inoltre, anche la morte di Ottone III aveva aperto in Germania una lotta per la successione, che aveva portato all’elezione di Enrico. L’aristocrazia del Regnum si divise sia in Germania che in Tuscia. Con l’incoronazione in Italia di Enrico, a Lucca terminò la lunga vacanza episcopale e si tornò ad una situazione di stabilità, in cui si aprì una lunga fase di contrattazione con il nuovo Vescovo Grimizo (1014-1022) e l’aristocrazia, che portò ad un rinnovo generale dei “grandi livelli” .
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