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Il presente studio ha lo scopo di fornire una panoramica dei complessi rapporti tra l'impero romano e i Goti. L'ambivalenza di questa popolazione germanica, allo stesso tempo strumento e spina nel fianco degli imperatori romani, fu uno degli elementi fondamentali del tardo impero e condizionò l'operato di Ravenna e Costantinopoli in diverse occasioni. Dal secondo capitolo ci si concentra maggiormente sulla metà orientale, in particolar modo sulla capacità di Costantinopoli di sfruttare le ambizioni dei grandi generali goti per mantenere il controllo sui loro eserciti e contemporaneamente avere una valida linea difensiva per i devastati territori balcanici. Proprio il più famoso di questi generali, Teodorico, diventò il simbolo del controllo imperiale in Italia dopo la frammentazione della metà occidentale, in un gioco politico che vide il regno di questi autonomo eppure pienamente parte della compagine romana. Tale "commensalismo" tra il regno gotico e l'impero d'Oriente fu il pilastro della stabilità italiana fino alla spaccatura tra Costantinopoli e Ravenna, le cui cause sono approfondite nel terzo capitolo.