Thesis etd-05122021-101002 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale LM5
Author
GRANDINETTI, FRANCESCA
URN
etd-05122021-101002
Thesis title
Il MICOBIOTA IN PAZIENTI CANINI ENTEROPATICI CRONICI
Department
SCIENZE VETERINARIE
Course of study
MEDICINA VETERINARIA
Supervisors
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott. Pierini, Alessio
controrelatore Prof.ssa Mancianti, Francesca
correlatore Dott. Pierini, Alessio
controrelatore Prof.ssa Mancianti, Francesca
Keywords
- Dysbisios
- Fecal Cytology
- Yeasts
- Mycobiota.
- Funghi
- Citologia Fecale
- Disbiosi
- Enteropatia Cronica (CE)
- Chronic Enteropathy (EC)
- Micobiota
Graduation session start date
28/05/2021
Availability
Withheld
Release date
28/05/2091
Summary
Background: l'enteropatia cronica (CE) è una condizione clinica caratterizzata da sintomi gastroenterici cronici, che possono derivare da un'alterazione del microbiota intestinale, composto da batteri, virus, archaea e funghi. I funghi costituiscono il micobiota, che costituisce lo 0,1% del microbiota intestinale. Attualmente è ancora allo studio la precisa funzione fisiologica e patologica dei lieviti nell'intestino. Il nostro scopo è stato valutare la possibile presenza di lieviti nella citologia fecale di cani affetti da CE.
Metodi: Un gruppo di controllo di cani adulti sani (n = 9) e un gruppo di cani con enteropatia cronica (n = 24) sono stati valutati in base allo score CCECAI (Canine Chronic Enterophatiy Activity Index), alla dieta, alla citologia fecale, e alla coltura fecale. Contemporaneamente abbiamo provveduto a mettere a punto la metodica di PCR fecale.
Risultati: nel gruppo di controllo, la coltura su piastra non ha mostrato segni di positività. Solo in 1/9 casi sono stati trovati rari lieviti nella citologia fecale. Nel gruppo degli enteropatici, è stata osservata un’elevata quantità di lieviti in 18/24 citologici fecali, anche se l’esame colturale è rimasto negativo. L'analisi PCR è ancora in corso. L’analisi statistica non ha permesso di riscontrare differenze significative fra la presenza/assenza dei lieviti e l’assunzione di antibiotici, dieta e lo score CCECAI.
Conclusione: sebbene lo studio sia solo preliminare, è stata osservata una differenza tra la citologia dei soggetti sani rispetto ai soggetti malati per la quantità di lieviti presenti. Ulteriori studi sono necessari per meglio valutare il ruolo dei lieviti nella disbiosi delle enteropatie croniche con ulteriori indagini e studiare in PCR il micobiota.
Background: Chronic enteropathy (EC) is a clinical condition with chronic gastrointestinal symptoms, which can result from an alteration of the gut microbiota, composed by bacteria, viruses, archaea and fungi. Fungi constitute the mycobiota, which made up the 0.1% of the intestinal microbiota. Although the precise physiological and pathological function of yeast in the intestine is still under research, our aim in this study is to evaluate the possible presence of yeast in the fecal cytology of dogs CE affected.
Methods: A control group of healthy adult dogs (n = 9) and a group of dogs with chronic enteropathy (n = 24) were evaluated on the basis of diet, fecal cytology, fecal culture, fecal PCR and CCECAI score.
Results: In the control group, plate culture showed no signs of positivity. Only in 1/9 cases sparse yeasts were found in fecal cytology. In the enteropathic group, a high amount of yeast were observed in 18/24 fecal cytologists, although the culture remained negative. PCR analysis is still in progress. No significant differences were found between the presence / absence of yeasts and the intake of antibiotics, diet and CCECAI score.
Conclusion: Although the study is only preliminary, a clear difference was observed between the cytology of healthy subjects compared to sick subjects for the amount of yeast present. It would be interesting, with further investigations, to continue to evaluate the role of yeasts in the dysbiosis causing chronic enteropathies.
Metodi: Un gruppo di controllo di cani adulti sani (n = 9) e un gruppo di cani con enteropatia cronica (n = 24) sono stati valutati in base allo score CCECAI (Canine Chronic Enterophatiy Activity Index), alla dieta, alla citologia fecale, e alla coltura fecale. Contemporaneamente abbiamo provveduto a mettere a punto la metodica di PCR fecale.
Risultati: nel gruppo di controllo, la coltura su piastra non ha mostrato segni di positività. Solo in 1/9 casi sono stati trovati rari lieviti nella citologia fecale. Nel gruppo degli enteropatici, è stata osservata un’elevata quantità di lieviti in 18/24 citologici fecali, anche se l’esame colturale è rimasto negativo. L'analisi PCR è ancora in corso. L’analisi statistica non ha permesso di riscontrare differenze significative fra la presenza/assenza dei lieviti e l’assunzione di antibiotici, dieta e lo score CCECAI.
Conclusione: sebbene lo studio sia solo preliminare, è stata osservata una differenza tra la citologia dei soggetti sani rispetto ai soggetti malati per la quantità di lieviti presenti. Ulteriori studi sono necessari per meglio valutare il ruolo dei lieviti nella disbiosi delle enteropatie croniche con ulteriori indagini e studiare in PCR il micobiota.
Background: Chronic enteropathy (EC) is a clinical condition with chronic gastrointestinal symptoms, which can result from an alteration of the gut microbiota, composed by bacteria, viruses, archaea and fungi. Fungi constitute the mycobiota, which made up the 0.1% of the intestinal microbiota. Although the precise physiological and pathological function of yeast in the intestine is still under research, our aim in this study is to evaluate the possible presence of yeast in the fecal cytology of dogs CE affected.
Methods: A control group of healthy adult dogs (n = 9) and a group of dogs with chronic enteropathy (n = 24) were evaluated on the basis of diet, fecal cytology, fecal culture, fecal PCR and CCECAI score.
Results: In the control group, plate culture showed no signs of positivity. Only in 1/9 cases sparse yeasts were found in fecal cytology. In the enteropathic group, a high amount of yeast were observed in 18/24 fecal cytologists, although the culture remained negative. PCR analysis is still in progress. No significant differences were found between the presence / absence of yeasts and the intake of antibiotics, diet and CCECAI score.
Conclusion: Although the study is only preliminary, a clear difference was observed between the cytology of healthy subjects compared to sick subjects for the amount of yeast present. It would be interesting, with further investigations, to continue to evaluate the role of yeasts in the dysbiosis causing chronic enteropathies.
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