Tesi etd-05122013-173258 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BIAGINI, VALERIA
URN
etd-05122013-173258
Titolo
Strumenti web per la cura e la tutela degli animali da compagnia
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
INFORMATICA UMANISTICA
Relatori
relatore Prof. Varanini, Francesco
Parole chiave
- sito animalista
- tutela e cura di pet
Data inizio appello
03/06/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il numero di famiglie che ospitano nella propria casa un animale da compagnia, sia esso cane, gatto, furetto, porcellino d’india o altra specie, è sempre di più in aumento. In rete è presente una grandissima quantità di informazioni su come prendersi cura di un animale d'affezione, ma molte volte queste informazioni non sono attendibili o sono incomplete o hanno un secondo fine. Con lo scopo di creare un punto di riferimento attendibile per tutti coloro che vivono con un animale domestico e sono interessati ad ottenere informazioni scientifiche ma alla portata di tutti e per migliorare la loro convivenza col proprio pet, si è creato un sito internet, che sarà nella sua release definitiva sia in italiano, sia in inglese.
Il sito vivereconglianimali.altervista.org racchiude informazioni provenienti da fonti quali veterinari, professori universitari, libri scientifici e altri siti attendibili di settore e mira a diventare un caposaldo del settore animalista.
Molto spesso l'animale d'affezione può mostrare degli atteggiamenti strani o malessere, e ciò crea problemi con la convivenza: il cane che in assenza del tutore distrugge un divano, o che passa il tempo ad abbaiare, il porcellino d'india che perde molto peso in poco tempo, il gatto che miagola la notte... sono solo degli esempi di come questi comportamenti possano condizionare la vita di chi vive con loro. Queste situazioni sono generalmente dovute a disagi che hanno gli stessi animali, magari provocati involontariamente dal proprietario. Se da parte loro, durante la convivenza, si è sviluppato un processo di adattamento allo stile di vita dell'essere umano, alla luce di quanto scoperto, si ritiene che anche l'umano avrebbe dovuto imparare a cogliere i segnali comunicativi del proprio pet, un linguaggio verbale e non verbale che la specie impara con le prime cure parentali dei conspecifici e che è geneticamente insita nel DNA.
Per questo motivo si sono presentate all'inizio della trattazione le premesse scientifiche volte a riconoscere all’altra specie che noi ospitiamo in casa il diritto a essere rispettati e compresi, in quanto esseri senzienti e portatori di un loro modo di comunicare. Inoltre si è voluto dare una spiegazione storica e filosofica, sul perché l'essere umano abbia avuto la tendenza, per lungo tempo, a non riconoscere all'altro la capacità del percezione del mondo circostante e dei sentimenti proprio come quelli dell'umano, grazie agli studi compiuti da Lorenz e Darwin.
La relazione tradizionale tra uomo e animale è sempre stata di tipo utilitaristico, e grazie alla domesticazione possiamo notare come ancora oggi esistano specie viventi che, senza l'uomo che li ha allevati per trarne beneficio, non sarebbero più esistite. Dall’altra parte, l’uomo si è reso conto che lo sfruttamento e il maltrattamento (volontario o involontario) non sono atteggiamenti da tollerare, per questo motivo si è adoperato anche a creare delle leggi per la sua tutela.
Il sito vivereconglianimali.altervista.org racchiude informazioni provenienti da fonti quali veterinari, professori universitari, libri scientifici e altri siti attendibili di settore e mira a diventare un caposaldo del settore animalista.
Molto spesso l'animale d'affezione può mostrare degli atteggiamenti strani o malessere, e ciò crea problemi con la convivenza: il cane che in assenza del tutore distrugge un divano, o che passa il tempo ad abbaiare, il porcellino d'india che perde molto peso in poco tempo, il gatto che miagola la notte... sono solo degli esempi di come questi comportamenti possano condizionare la vita di chi vive con loro. Queste situazioni sono generalmente dovute a disagi che hanno gli stessi animali, magari provocati involontariamente dal proprietario. Se da parte loro, durante la convivenza, si è sviluppato un processo di adattamento allo stile di vita dell'essere umano, alla luce di quanto scoperto, si ritiene che anche l'umano avrebbe dovuto imparare a cogliere i segnali comunicativi del proprio pet, un linguaggio verbale e non verbale che la specie impara con le prime cure parentali dei conspecifici e che è geneticamente insita nel DNA.
Per questo motivo si sono presentate all'inizio della trattazione le premesse scientifiche volte a riconoscere all’altra specie che noi ospitiamo in casa il diritto a essere rispettati e compresi, in quanto esseri senzienti e portatori di un loro modo di comunicare. Inoltre si è voluto dare una spiegazione storica e filosofica, sul perché l'essere umano abbia avuto la tendenza, per lungo tempo, a non riconoscere all'altro la capacità del percezione del mondo circostante e dei sentimenti proprio come quelli dell'umano, grazie agli studi compiuti da Lorenz e Darwin.
La relazione tradizionale tra uomo e animale è sempre stata di tipo utilitaristico, e grazie alla domesticazione possiamo notare come ancora oggi esistano specie viventi che, senza l'uomo che li ha allevati per trarne beneficio, non sarebbero più esistite. Dall’altra parte, l’uomo si è reso conto che lo sfruttamento e il maltrattamento (volontario o involontario) non sono atteggiamenti da tollerare, per questo motivo si è adoperato anche a creare delle leggi per la sua tutela.
File
Nome file | Dimensione |
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TesiBiagini.pdf | 1.58 Mb |
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