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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05112020-184121


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BIZZARI, RACHELE
URN
etd-05112020-184121
Titolo
La nozione inglese di Costituzione: poteri, garanzie e diritti
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Sperti, Angioletta
Parole chiave
  • human rights
  • english constitution
  • diritti umani
  • Costituzione inglese
  • carte dei diritti
  • brexit
  • bill of rights
  • parliamentary sovereignty
  • sovranità parlamentare
Data inizio appello
29/05/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/05/2090
Riassunto
Da un punto di vista costituzionale, la posizione del Regno Unito spicca tra le diverse democrazie contemporanee per la mancanza di un testo scritto chiamato "Costituzione". Ciò nonostante, l'assetto costituzionale britannico può contare su proprie norme di regolamentazione dei rapporti tra gli organi dello stato e tra lo stato e l'individuo, spesso non scritte, ma talvolta codificate seppur non in un unico documento. La mancanza di una Costituzione trova le sue radici tanto in una storia nazionale tendenzialmente continuativa quanto in quello che è stato definito come uno dei pilastri fondamentali del costituzionalismo britannico: la sovranità parlamentare. È proprio alla luce di quest'ultima che possono essere lette le recenti vicende che hanno caratterizzato la politica del Regno Unito: da un lato, il referendum del giugno 2016 e la conseguente fuoriuscita dall'Unione Europea; dall'altro, il dibattito in tema di tutela dei diritti umani. Difatti, l'adozione dello Human Rights Act nel 1998 ha segnato l'inizio di uno scontro tra le diverse forze politiche sulla capacità dell'Act e del sistema CEDU di rispettare la sovranità parlamentare. Diverse proposte per un British Bill of rights, inteso come strumento in grado di cogliere in misura maggiore l'eredità culturale e giuridica britannica, sono state dunque avanzate; per quanto nessuna di queste sia andata a buon fine, il dibattito è ancora aperto, avendo trovato nuovo terreno fertile nella vicenda Brexit e nella controversa figura di Boris Johnson.

From a constitutional perspective, the United Kingdom stands among contemporary democratic countries for the lack of a written Constitution. Nevertheless, the British constitutional system has its own, precise rules on how institutions interact with one another and on how the relationship between the state and the people works; those rules are both unwritten and codified, even if not in just one document. The lack of a written Constitution depends both on and evolutive national history and on one of the twin pillars of British constitutionalism: parliamentary sovereignty. As a matter of fact, the sovereignty of Parliament has played a crucial role in recent political events: first, as the main argument in the Brexit referendum and the following withdrawal from the European Union; secondly, as source of the public debate concerning human rights protection. In fact, since the introduction of the Human Rights Act, political parties have been concerned with the ability of both the Act and the ECHR system to respect the sovereignty of Parliament. Therefore, in order to better enhance the British cultural and legal heritage, many proposals for a British Bill of Rights have been promoted throughout the years. None of these had been successful. Nevertheless, the Brexit saga and the new, controversial Prime Minister Boris Johnson have provided a renewed force to the debate.
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