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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05112016-082605


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PISANO, ANGELO
URN
etd-05112016-082605
Titolo
LA PROTEZIONE CIVILE ITALIANA E I PIANI DI EMERGENZA COMUNALI
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI
Relatori
relatore Ardovino, Emilio
Parole chiave
  • volontariato
  • norme
  • formazione
  • divulgazione
  • protezione civile italiana
Data inizio appello
27/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il territorio italiano è soggetto da sempre a molteplici rischi naturali, ai quali si sono aggiunti rischi di origine antropica, aumentando in questo modo il numero di rischi già presenti nel nostro territorio. La protezione civile è una materia recente che nasce per tutelare la vita e i beni dei cittadini colpiti da calamità naturali, e non solo.
In questi ultimi decenni, il bisogno di sicurezza richiesto dai cittadini è aumentato e questo ha fatto sì che la materia della Protezione Civile si evolvesse sempre più. Lo scopo principale di questa tesi è quello di poter divulgare il più possibile, far comprendere alle persone cosa è la protezione civile, e spiegare loro l’importanza del piano di emergenza del comune in cui si vive, al fine di essere preparati in caso di emergenza e di conoscere le strutture operative e gli enti preposti alle attività di protezione civile.
La tesi è strutturata in 5 capitoli. Nel primo capitolo descrivo la Protezione Civile in Italia dal punto di vista storico, analizzando i passaggi principali e i protagonisti che hanno fatto sì che oggi esista un efficiente Sistema Nazionale di Protezione Civile.
Nel secondo capitolo parlerò di un argomento chiave per la comprensione ed evoluzione della Protezione Civile nel nostro Paese, ossia la legislazione. La normativa di Protezione Civile è molto complessa e ancora oggi non abbiamo un testo unico.
Il terzo capitolo è importante perché riporta i vari scenari di rischio presenti nel nostro Paese e le attività di previsione e prevenzione necessarie per mitigare i vari scenari di rischio.
Nel quarto capitolo spiegherò gli strumenti fondamentali che l’odierna Protezione Civile utilizza per rendere ancor più efficace ed efficiente il Sistema Nazionale, tra cui: il nuovo sistema di allertamento nazionale (entrato in vigore da febbraio 2016), le sale operative, il volontariato, la logistica di un area di ricovero della popolazione e il Metodo Augustus.
Il quinto capitolo è dedicato a come redigere un piano di emergenza comunale, secondo il Metodo Augustus, e nel finale porrò l’accento sull’importanza di fare formazione e divulgazione, poiché si può scrivere il miglior piano di emergenza del mondo, ma se non si fa efficacemente formazione e divulgazione il piano sarà inutile perché non verrà portato a conoscenza della cittadinanza.
Dopo aver lavorato a questi tesi, e appreso dei problemi che riguardano l’argomento, un suggerimento che mi sento di dare al Governo e alle Istituzioni del nostro Paese, in modo da poter colmare queste lacune, è quello insegnare la materia di Protezione Civile nelle scuole elementari, medie e superiori. In questo modo si potrà far conoscere ai giovanissimi la funzione fondamentale che ricopre la Protezione Civile nel nostro Paese, formando in questo modo le nuove generazioni alla cultura della prevenzione. Ovviamente non parlo di lezioni occasionali (in genere svolte solo 2 volte l’anno), ma di inserire questa materia nei piani di studio ministeriali e di renderla obbligatoria. Per gli adulti invece sarebbe utile organizzare, a livello comunale, delle compagne d’informazione efficienti ed efficaci, possibilmente promosse dal sindaco con l’aiuto delle organizzazioni di volontariato. Nel comune dove risiedo, l’informazione al cittadino e la divulgazione dei piani d’emergenza è nulla, e uno dei miei prossimi obiettivi sarà migliorare questa situazione.
Questa tesi è solo un primo passo per continuare a studiare e approfondire la materia di Protezione Civile, in modo tale da avere la possibilità di andare a fare formazione e divulgazione, e di poter aiutare i Comuni a poter fare e/o migliorare il proprio piano di emergenza e di sensibilizzare le persone a queste tematiche che riguardano la vita di tutti quanti noi.
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