Tesi etd-05112015-173511 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASU, VALENTINA
URN
etd-05112015-173511
Titolo
Valutazione dell'efficacia e dell'ecosostenibilità di polimeri ad azione foul-release
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Pretti, Carlo
relatore Dott. Oliva, Matteo
relatore Dott. Oliva, Matteo
Parole chiave
- biofouling
- polimeri foul-release
- saggi biologici
Data inizio appello
30/05/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/05/2085
Riassunto
Il termine “biofouling” si riferisce all’insediamento e all’accumulo di organismi viventi, animali e vegetali, solitamente caratterizzati da fasi di sviluppo planctoniche seguite da vita adulta sessile, su substrati duri artificiali.
Il processo di crescita del biofouling rappresenta un problema rilevante soprattutto per quanto riguarda l’aumento della resistenza idrodinamica degli scafi di imbarcazioni, la corrosione di tubazioni e strutture portuali e l’interferenza con meccanismi di segnalazione subacquea ( es. sonar).
Nel corso degli anni, per prevenire e limitare tale fenomeno, sono state impiegate tecniche anti-fouling basate su coperture antivegetative la cui efficacia è attribuibile all’effetto biocida delle sostanze in esse contenute (solitamente metalli e biocidi organici). Queste sostanze hanno evidenziato in molti casi, un effetto tossico su specie non target con un impatto sull’ecosistema non trascurabile, arrivando addirittura a bandire l'uso come nel caso dello stagno tributile. Attualmente la ricerca su nuovi materiali e strategie alternative ai biocidi è in via di sviluppo con particolare attenzione all’utilizzo di coperture prive di sostanze ad azione biocida basate su un approccio meccanico. Il funzionamento di tali superfici di natura polimerica non si basano sulla prevenzione dell’adesione ma permettono agli organismi di aderirvi in modo estremamente labile, favorendone quindi la rimozione a seguito dell'applicazione di forze idrodinamiche.
In questo studio è stata valutata l'ecotossicità e l’efficacia anti-fouling/foul-release di due gruppi di coperture polimeriche anfifiliche a base di polidimetilsilossano (PDMS): la serie GP contente un copolimero polisilossanico legato ad un gruppo perfluorurato e la serie EG caratterizzata da un copolimero polisilossanico legati a gruppi polietilene glicol (PEG) e fluorurati. I polimeri oggetto di studio sono stati lisciviati per 14 giorni e i prodotti di lisciviazione sottoposti ad una batteria di saggi biologici per la valutazione dell'ecotossicità: inibizione della bioluminescenza del batterio Vibrio fischeri, inibizione della crescita della microalga Dunaliella tertiolecta e saggio della tossicità acuta e cronica in crostaceo Artemia franciscana. Le superfici coperte con i diversi polimeri sono state inoltre valutate anche dal punto di vista dell’efficacia tramite l’utilizzo di saggi di adesione e distacco con differenti organismi quali Ficopomatus enigmaticus (polichete serpulide), Navicula salinicola (diatomea) e Amphibalanus amphitrite/Balanus improvisus (crostaceo cirripede). I test di distacco sono stati effettuati tramite l’impiego di un canale a flusso turbolento ad hoc.
Il processo di crescita del biofouling rappresenta un problema rilevante soprattutto per quanto riguarda l’aumento della resistenza idrodinamica degli scafi di imbarcazioni, la corrosione di tubazioni e strutture portuali e l’interferenza con meccanismi di segnalazione subacquea ( es. sonar).
Nel corso degli anni, per prevenire e limitare tale fenomeno, sono state impiegate tecniche anti-fouling basate su coperture antivegetative la cui efficacia è attribuibile all’effetto biocida delle sostanze in esse contenute (solitamente metalli e biocidi organici). Queste sostanze hanno evidenziato in molti casi, un effetto tossico su specie non target con un impatto sull’ecosistema non trascurabile, arrivando addirittura a bandire l'uso come nel caso dello stagno tributile. Attualmente la ricerca su nuovi materiali e strategie alternative ai biocidi è in via di sviluppo con particolare attenzione all’utilizzo di coperture prive di sostanze ad azione biocida basate su un approccio meccanico. Il funzionamento di tali superfici di natura polimerica non si basano sulla prevenzione dell’adesione ma permettono agli organismi di aderirvi in modo estremamente labile, favorendone quindi la rimozione a seguito dell'applicazione di forze idrodinamiche.
In questo studio è stata valutata l'ecotossicità e l’efficacia anti-fouling/foul-release di due gruppi di coperture polimeriche anfifiliche a base di polidimetilsilossano (PDMS): la serie GP contente un copolimero polisilossanico legato ad un gruppo perfluorurato e la serie EG caratterizzata da un copolimero polisilossanico legati a gruppi polietilene glicol (PEG) e fluorurati. I polimeri oggetto di studio sono stati lisciviati per 14 giorni e i prodotti di lisciviazione sottoposti ad una batteria di saggi biologici per la valutazione dell'ecotossicità: inibizione della bioluminescenza del batterio Vibrio fischeri, inibizione della crescita della microalga Dunaliella tertiolecta e saggio della tossicità acuta e cronica in crostaceo Artemia franciscana. Le superfici coperte con i diversi polimeri sono state inoltre valutate anche dal punto di vista dell’efficacia tramite l’utilizzo di saggi di adesione e distacco con differenti organismi quali Ficopomatus enigmaticus (polichete serpulide), Navicula salinicola (diatomea) e Amphibalanus amphitrite/Balanus improvisus (crostaceo cirripede). I test di distacco sono stati effettuati tramite l’impiego di un canale a flusso turbolento ad hoc.
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