Tesi etd-05102023-221241 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZANZA, ANGELA
URN
etd-05102023-221241
Titolo
Aspetti di prediritto e diritto nei poemi omerici
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Taddei, Andrea
correlatore Prof.ssa Carrara, Laura
correlatore Prof.ssa Carrara, Laura
Parole chiave
- antropologia storica
- contratto
- diritto
- Gernet
- Omero
- prediritto
- processo
- sacrificio per giuramento
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2093
Riassunto
Il presente studio è incentrato sull’analisi dell’esperienza giuridica nei poemi omerici e, con maggiore dettaglio, nell’Iliade.
In particolare, si cercherà di dimostrare che nei poemi omerici, considerati nel loro complesso, non siamo in presenza di un diritto oggettivato: nelle società preletterate rappresentate nell’Iliade e nell’Odissea, mancano istituzioni politiche e un apparato giudiziario che esercitino un potere coercitivo per imporre il rispetto delle norme e per comminare sanzioni nel caso di violazione. Diversamente, dall’analisi di alcuni passi dell’Iliade, risulterà che i poemi riflettono prevalentemente uno stadio pregiuridico, ovvero uno stadio nel quale parole e gestualità precise, dotate di una virtù magico-religiosa, operano per gli stessi fini realizzati in seguito dal diritto con i suoi mezzi: esse sono in grado di evocare le divinità in qualità di garanti dell’ossequio delle norme comportamentali. Allo stesso tempo, dato che i poemi rispecchiano un quadro frutto di una stratificazione di diverse fasi di civiltà, dimostrerò che non possiamo livellare i poemi omerici al solo stadio pregiuridico.
In particolare, si cercherà di dimostrare che nei poemi omerici, considerati nel loro complesso, non siamo in presenza di un diritto oggettivato: nelle società preletterate rappresentate nell’Iliade e nell’Odissea, mancano istituzioni politiche e un apparato giudiziario che esercitino un potere coercitivo per imporre il rispetto delle norme e per comminare sanzioni nel caso di violazione. Diversamente, dall’analisi di alcuni passi dell’Iliade, risulterà che i poemi riflettono prevalentemente uno stadio pregiuridico, ovvero uno stadio nel quale parole e gestualità precise, dotate di una virtù magico-religiosa, operano per gli stessi fini realizzati in seguito dal diritto con i suoi mezzi: esse sono in grado di evocare le divinità in qualità di garanti dell’ossequio delle norme comportamentali. Allo stesso tempo, dato che i poemi rispecchiano un quadro frutto di una stratificazione di diverse fasi di civiltà, dimostrerò che non possiamo livellare i poemi omerici al solo stadio pregiuridico.
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