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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05102022-121928


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RALLO, MICHEL
URN
etd-05102022-121928
Titolo
La definizione dell'anima e la tesi dell'omonimia del corpo nel De Anima di Aristotele
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Sassi, Maria Michela
correlatore Centrone, Bruno
Parole chiave
  • Aristotele
  • definizione dell'anima
  • filosofia della mente
  • ilemorfismo
  • livelli di costituzione materiale del vivente
  • omonimia del corpo
  • principio di omonimia
Data inizio appello
30/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/05/2062
Riassunto
L'obiettivo del lavoro è indagare le implicazioni della tesi dell'omonimia del corpo sostenuta da Aristotele in De Anima II 1 nel contesto della definizione dell'anima. Per il filosofo l'anima è la forma e l'atto primo di un corpo che ha la vita in potenza. La definizione dell'anima, dunque, è formulata in termini ilemorfici e prevede che il rapporto tra la materia che funge da sostrato e la forma sostanziale sia di natura contingente dal momento che la materia può assumere o meno quella specifica forma. Sempre in De Anima II 1, tuttavia, Aristotele sostiene che una scure che non sia più in grado di fendere è una scure solo per omonimia, analogamente ad un occhio che abbia perso la vista e ad un cadavere che sia stato abbandonato dall'anima. Dal momento che per il filosofo un occhio incapace di vedere e un corpo morto sono rispettivamente un occhio e un corpo solo nel nome e non nell'essenza, la conclusione sembra essere che il corpo e le sue parti debbano essere necessariamente informate dall'anima, violando il requisito di contingenza richiesto dalla dottrina ilemorfica. Il lavoro è articolato in tre parti: il primo capitolo è dedicato alla lettura di De Anima II 1 in cui il filosofo offre le formulazioni della definizione dell'anima e dell'omonimia del corpo; il secondo è dedicato ad un excursus sul principio di omonimia nel corpus aristotelico; il terzo capitolo tratta della teoria dei livelli di costituzione materiale del vivente e cerca di individuare in uno di essi una materia contingentemente informata dall'anima che sfugga al principio di omonimia.
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