logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05102018-182139


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIENTINESI, ILARIA
URN
etd-05102018-182139
Titolo
Attivita antitumorale dell'acido ellagico
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof. Tuccinardi, Tiziano
Parole chiave
  • acido ellagico
  • concro
  • frutti rossi
  • melograno
  • noci
  • tumori
  • VEGFR
Data inizio appello
30/05/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/05/2088
Riassunto
Il cancro è la seconda causa di morte nel mondo. L’eziologia dei tumori non è ancora oggi del tutto chiara, ma sono stati identificati numerosi agenti biologici, fisici e chimici con potere cancerogeno.
La terapia antitumorale si basa su diversi approcci, tra cui ultimamente si sta diffondendo l’approccio nutraceutico, ovvero l’utilizzo di alimenti che potenzialmente influenzano i processi cellulari e quindi metabolici.
Le proteine chinasi rappresentano un valido target nella terapia antitumorale in quanto sono coinvolte nella crescita, nella differenziazione, nel metabolismo e nella morte cellulare; catalizzano la reazione di fosforilazione trasferendo il gruppo fosfato in posizione γ dell’ATP, che fa da donatore, ad un gruppo ossidrilico di un amminoacido che fa da accettore. Data la vasta gamma di processi in cui sono implicate, un alterazione del loro normale funzionamento porta all’insorgenza di numerose patologie, tra le quali il cancro. La proliferazione incontrollata è alla base del processo tumorale e può infatti essere determinata da una mutazione, ereditaria o acquisita nel tempo, dei geni codificanti per le proteine chinasi. I risultati di terapie dirette individualmente contro specifiche proteine tirosina chinasi sono stati clinicamente monitorati negli ultimi anni in una serie di tumori solidi. Dallo studio delle basi molecolari del processo angiogenico è emerso che la via del Fattore di Crescita dell’Endotelio Vascolare (VEGF) rappresenta uno dei più importanti modulatori positivi di tale meccanismo fisiologico. I membri della famiglia VEGF hanno sovrapposte capacità di interagire con una serie di recettori tirosina chinasi: VEGFR-1 e VEGFR-2, che sono prevalentemente espressi nelle cellule endoteliali e coinvolti principalmente nell’angiogenesi ed il VEGFR-3, che è presente nei vasi linfatici e sembra regolare quindi la linfoangiogenesi.
Tra le svariate molecole che hanno come target il VEGF e quindi i suoi recettori, in nutraceutica ritroviamo l’acido ellagico, un polifenolo che può essere estratto dalla buccia del melograno e che si trova in molti altri frutti rossi, quali lamponi, fragole, mirtilli rossi ma anche nella frutta secca come ad esempio le noci. E’ inoltre presente nelle bacche di goji. L’assunzione giornaliera, nelle giuste quantità, di acido ellagico ha numerosi effetti benefici nei confronti di patologie come l’obesità e il diabete e agisce anche migliorando il tono dell’umore. Inoltre, attraverso la sua azione sul VEGFR-2, inibisce l’angiogenesi e sopprime ulteriormente le vie di segnalazione associate a VEGFR-2, inibendo la crescita di numerosi tipi di carcinomi. Il mio lavoro di tesi ha riguardato proprio l’analisi di alcuni studi condotti su diversi tipi di tumori, in particolare il cancro del seno, il tumore dell’endometrio e il carcinoma pancreatico, i quali hanno confermato l’effetto benefico dell’acido ellagico ed hanno confermato il fatto che l’acido ellagico può essere un prodotto naturale promettente come ipotetico coadiuvante nella prevenzione del cancro.
File