logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05092012-143047


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BURGASSI, MATTEO
Indirizzo email
matteoburgassi@gmail.com
URN
etd-05092012-143047
Titolo
Studio, progettazione e implementazione di un prototipo di framework per lo sviluppo di applicazioni mobili in HTML5, CSS3, Javascript
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA INFORMATICA PER LA GESTIONE D'AZIENDA
Relatori
relatore Prof. Dini, Gianluca
relatore Prof.ssa Bernardeschi, Cinzia
relatore Ing. Castrucci, Alessandro
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
07/06/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Al momento, non esistono standard di programmazione universali, il ruolo
di un ingegnere informatico lo obbliga a spaziare tra multiple piattaforme,
numerosi linguaggi di programmazione, tutti strutturati e sfruttabili in modo
diverso: da linguaggi per la specifica di componenti hardware (Verilog, ad
esempio), a linguaggi molto legati all’hardware stesso (Assembler), prose-
guendo verso un livello di astrazione maggiore su linguaggi procedurali (Pa-
scal), o linguaggi orientati agli oggetti (C++, Java, Objective C...), linguaggi
orientati alle basi di dati (SQL) la cui conoscenza diventa fondamentale se
si vuole poter poi essere flessibili nel mondo del lavoro e sempre pronti alle
successive evoluzioni.
Eppure uno standard internazionale riconosciuto esiste, ad alto livello,
per programmare, per specificare il formato di interfacce utente, per elabo-
rare i dati: è uno standar di fatto, generato dallo sviluppo che il World Wide
Web ha avuto negli ultimi venti anni, regolamentato poi dal consorzio W3C
che ha tradotto in regole e standard tutte quelle tecnologie che hanno fatto
del Web quello che conosciamo oggi.
In un momento in cui si parla di Cloud Computing e si affacciano nu-
merose soluzioni in tal senso, la conoscenza delle tecnologie Web diven-
ta ancora più fondamentale per portare al livello successivo di sviluppo
l’esperienza utente in rete, il lavoro collaborativo, la comunicazione globale.
Parte di prim’ordine di tale sviluppo è stata giocata dallo sviluppo in-
credibile che i dispositivi mobili hanno avuto negli ultimi 4-5 anni, dai primi
esperimenti di smartphone (ricordiamo ancora una pietra miliare come il
Nokia 7650) al boom IPod e poi IPhone, quindi Blackberry e Android, ai pri-
mi Tablet sulla scia di IPad e lo sviluppo di dispositivi similari, tutti corredati
da un proprio sistema operativo, un proprio sistema di sviluppo inteso an-
che come un proprio linguaggio di programmazione da imparare per poter
sviluppare su tali piattaforme.
Tutti questi dispositivi sono in grado, chi meglio o peggio, di navigare
in rete. Ormai ce ne serviamo per essere completamente in contatto con i
colleghi di lavoro, ricevendo mail in tempo reale, ma mantenendo i contatti
anche con i propri amici e conoscenti (grazie all’enorme successo dei social
network); in questo senso tutti questi dispositivi mobili sono in grado di
interpretare i linguaggi e le tecnologie del web.
L’obiettivo che ci prefiggiamo è sfruttare questo standard di fatto e la
(ormai notevole) capacità dei dispositivi mobili nell’interpretarlo per poter
realizzare applicazioni mobili, che nascondano al programmatore quello
che è il sottosistema nativo e diano la possibilità di poter portare il codice
su tutte le piattaforme più diffuse minimizzando gli adattamenti.
Ogni sistema operativo mobile, da IOS ad Android ha elementi che con-
sentono l’utilizzo di HTML5, Javascript e CSS3 per poter programmare
applicazioni o parte di esse: La soluzione proposta è un Framework che
comprende uno scheletro di applicazione ed una libreria Javascript dedica-
ta allo sfruttamento dell’hardware disponibile, in modo da, ove disponibile,
poterlo fare scrivendo lo stesso codice sorgente.
File