logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05082024-231333


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ABBRUZZO, MIRIANA
URN
etd-05082024-231333
Titolo
Il disfarsi del linguaggio. La malattia d'Alzheimer
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Marotta, Giovanna
correlatore Prof.ssa Romagno, Domenica
Parole chiave
  • Malattia d'Alzheimer. Alzheimer's Disease
Data inizio appello
28/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2094
Riassunto
Questo progetto di tesi nasce da una personale curiosità sulla demenza d’Alzheimer ed è orientato all’analisi dei disturbi del linguaggio presentati da tali pazienti. Infatti, i primi evidenti sintomi di questa patologia sono la perdita di memoria e la conseguente difficoltà ad esprimersi. In particolare, sono stati presi in esame i tre grandi sistemi linguistici: semantico, morfosintattico e fonologico. Ad ognuno è dedicato un intero capitolo, corredato da studi che elucidano le problematiche affrontate. Tutta l’analisi è stata svolta dal punto di vista di produzione del discorso.
Per quanto riguarda il sistema semantico, ci si è domandato se i soggetti affetti da Alzheimer mostrino maggiori difficoltà nella denominazione degli oggetti o delle azioni, come riflesso della produzione della categoria dei nomi o dei verbi. Si è dedotto che i verbi sono più difficili da articolare, data la loro maggiore complessità nelle relazioni sintattiche, il minore effetto di ridondanza all’interno di un campo semantico, e il minore grado di immaginazione di un’azione.
Il sistema morfosintattico è stato studiato alla luce dell’utilizzo delle parole di classe aperta e di classe chiusa. La produzione dell’una e dell’altra categoria non presenta grandi differenze, con un leggero vantaggio per le parole di classe chiusa. Tuttavia, i principali errori osservati riguardano l’eccessivo uso dei pronomi, che sembrano essere presenti anche in assenza di un referente. Probabilmente vengono impiegati come riempitivi o come strategia pragmatica compensatoria.
In conclusione, per il sistema fonologico sono stati osservati i fenomeni di esitazione e di pausazione all’interno del discorso spontaneo di questi pazienti. Nel dettaglio, sono stati analizzati quattro indici di fluenza, utili a differenziare i pazienti dai soggetti sani: articulation rate, speech rate, fluency rate e word rate. È emerso principalmente che i due gruppi non differiscono nella velocità d’eloquio, piuttosto nel numero di pause ed esitazioni. Più la malattia progredisce, più i pazienti esitano durante la produzione del discorso, come riflesso di una memoria semantica sempre più deficitaria. Dunque, anche i fenomeni di disfluenza possono essere ricondotti alla compromissione del sistema semantico.
Queste osservazioni sono state supportate anche da indagini effettuate tramite le tecniche di neuroimaging, secondo cui la malattia d’Alzheimer comporta un maggiore danno alla corteccia temporale, responsabile delle abilità linguistiche citate.
File