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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05082023-121022


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORI, SARA
URN
etd-05082023-121022
Titolo
Utilita' clinica della biopsia liquida nel monitoraggio della terapia in pazienti affetti da carcinoma midollare della tiroide avanzato
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof.ssa Elisei, Rossella
relatore Dott. Ciampi, Raffaele
tutor Prof. Landi, Stefano
Parole chiave
  • liquid biopsy
  • droplet digital PCR
  • carcinoma midollare della tiroide
  • biopsia liquida
  • medullary thyroid carcinoma
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2093
Riassunto
Il 60% dei casi di carcinoma midollare della tiroide (MTC) sporadico presenta mutazioni somatiche dell’oncogene RET; la caratterizzazione del profilo molecolare è necessaria per l’accesso alle terapie a bersaglio molecolare con inibitori multi-kinasici (MKI) e inibitori RET-specifici (selpercatinib). L’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA) nel plasma si sta rivelando uno strumento utile nella caratterizzazione molecolare in molti tipi di tumore ma nel MTC i dati sono ancora insufficienti.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare l’applicabilità clinica della biopsia liquida in 19 pazienti affetti da MTC avanzato sottoposti a terapia con MKI e selpercatinib. I pazienti sono stati suddivisi in 2 coorti: in terapia con MKI che presentano malattia stabile (coorte 1) e sottoposti a terapia con selpercatinib in seguito a progressione tumorale durante precedente terapia con MKI (coorte 2). Abbiamo monitorato la frequenza allelica (FA) della mutazione driver e della mutazione di resistenza p.Val804Met in campioni di plasma usando la ddPCR e l’abbiamo correlata con i valori di calcitonina (CT) e antigene carcinoembrionale (CEA) sierici che sono i biomarker dell’andamento della malattia. Negli 8 pazienti della coorte n.1, trattati con MKI e con malattia stabile, non abbiamo rilevato alcuna mutazione nel plasma. Negli 11 pazienti della coorte n.2, trattati con MKI e poi con selpercatinib in seguito a progressione tumorale, nel plasma antecedente all’inizio del selpercatinib abbiamo rilevato la mutazione driver con FA media di 7,7% dimostrando che la biopsia liquida potrebbe sostituire la biopsia tissutale per la decisione della terapia con selpercatinib. L’analisi di ulteriori campioni di plasma durante la terapia con selpercatinib correlava con i valori di CT e CEA dimostrando anche l’applicabilità clinica della biopsia liquida come biomarker per il monitoraggio della risposta durante la terapia a bersaglio molecolare.
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