Tesi etd-05082023-120016 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE LILLO, DANIELE
URN
etd-05082023-120016
Titolo
La gestione del rischio catastrofale delle imprese d'assicurazione: cat bond e riassicurazione a confronto
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof. Vannucci, Emanuele
Parole chiave
- cat bond
- curva ep
- cyber risk
- modelli catastrofali
- riassicurazione
- rischio catastrofale
- rischio sismico e idrogeologico
Data inizio appello
29/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/06/2093
Riassunto
Lo scopo della tesi consiste nell’analizzare e nel valutare le tecniche e le metodologie attraverso le quali le imprese d’assicurazione fronteggiano la loro esposizione ai rischi catastrofali. Il cambiamento climatico irreversibile, a cui stiamo assistendo impotenti già da qualche decennio, l’avvento delle nuove tecnologie informatiche e industriali, e l’attività colposa e dolosa dell’uomo rappresentano le principali cause della manifestazione dei disastri naturali e artificiali odierni che generano un impatto indubbiamente drammatico non solo a livello sociale, ma soprattutto catastrofico dal punto di vista economico, specialmente nel settore assicurativo che ha mostrato lacune nel fronteggiare simili eventi. Dal momento che si tratta di fenomeni estremi ed eccezionali, i danni che ne conseguono sono enormi e quindi se le compagnie d’assicurazione possiedono nei loro portafogli un ingente numero di polizze che garantiscono un risarcimento nel caso in cui un evento catastrofale si realizzi, ciò provocherebbe una notevole diminuzione di valore del loro patrimonio e un conseguente aumento del loro rischio d’insolvenza. Negli ultimi trent’anni, la teoria probabilistica ha sempre tentato di studiare il comportamento di questi fenomeni attraverso l’implementazione di modelli statistici sulla base dei dati storici a disposizione, al fine di realizzare strategie di prevenzione e di contenimento dei rischi catastrofali: si tratta, quindi, di modelli che fungono da supporto per l’analisi degli eventi estremi. Tuttavia, questi rischi risultano, comunque, accettati dalle più grandi compagnie assicurative che li gestiscono, secondo una logica di ripartizione, mediante il mercato riassicurativo e/o il mercato finanziario.
La tesi è articolata su tre capitoli. Nel primo capitolo, per essere chiaro a quale tipologia di rischio si fa riferimento, si darà una definizione rigorosa di rischio catastrofale fornendo altresì una panoramica, prima internazionale, sulle misure regolamentari previste da alcuni Paesi per fronteggiare i disastri naturali, e successivamente uno spazio specifico sarà dedicato ai rischi catastrofali ai quali è esposto regolarmente il territorio italiano: il rischio sismico e il rischio idrogeologico. Lo studio, inoltre, mira ad evidenziare la crescita inarrestabile delle catastrofi a livello globale attraverso la narrazione dei principali eventi estremi manifestatisi negli ultimi anni.
Nel secondo capitolo si affronterà il funzionamento dei modelli statistici, con un approccio analitico per la valutazione e gestione dei rischi catastrofali, implementati da società specializzate con lo scopo di commercializzarli sul mercato a favore del settore assicurativo: infatti, le compagnie d’assicurazione non potrebbero gestire il rischio di una catastrofe senza il supporto di modelli di stima dell’andamento probabile e dei danni causabili dall’evento stesso. Tali modelli permettono di valutare le perdite potenziali di una determinata compagnia d’assicurazione in base alla mappatura dei beni del suo portafoglio clienti. Forniscono queste informazioni, quindi, sia in termini di distribuzioni di probabilità di fenomeni naturali e sia in termini di ammontare dei relativi danni potenziali. I modelli catastrofali sono stati sviluppati per valutare le strategie da adottare in tema di diversificazione e mitigazione del rischio di portafoglio, per la quantificazione dei premi assicurativi, per valutare se utilizzare una riassicurazione classica o altri strumenti finanziari volti alla copertura del rischio. Un particolare approfondimento sarà dedicato all’output più importante di un modello catastrofale che è la curva EP (exceedance probability curve) con la quale si determina la misura del rischio che bisogna trasferire al mercato dei capitali e quindi agli eventuali investitori e stakeholders per tenere sotto controllo il pericolo di insolvenza dell’impresa di assicurazione: l’analisi sarà accompagnata dall’ausilio di alcuni esempi pratici. Inoltre, l’ultima sezione del capitolo mette in luce anche le possibili fonti d’incertezza che potrebbero rendere vulnerabile l’uso dei modelli catastrofali da parte delle compagnie d’assicurazione e come si può valutarle e inglobarle nei modelli stessi : anche qui, verranno implementati alcuni esempi pratici che permettono di spiegare meglio il problema.
Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, il discorso sarà incentrato sul confronto tra cat bond e riassicurazione, che rappresentano i principali strumenti a disposizione di una compagnia d’assicurazione per fronteggiare e trasferire il rischio catastrofale rispettivamente al mercato finanziario e al mercato riassicurativo. Dopo aver descritto brevemente come si sono evolute nel tempo le tecniche di risk management delle imprese per fronteggiare i rischi in generale a cui sono esposte, due sezioni del capitolo saranno specificatamente mirate ad approfondire, l’uno, la riassicurazione dei rischi catastrofali presso altre compagnie di (ri)assicurazione, e l’altro, la cartolarizzazione del rischio catastrofale attraverso l’emissione di cat bonds offerti agli investitori sui mercati finanziari. Quest’ultima sezione, in particolare, intende mostrare i benefici della diversificazione dei rischi attraverso l’investimento e l’inserimento dei cat bonds in un portafoglio assicurativo grazie agli elevati rendimenti che tali titoli garantiscono alla compagnia d’assicurazione e alla bassa correlazione che essi presentano con gli altri rischi. Infine, l’ultima parte del capitolo è incentrata sulla valutazione dei costi-benefici che una compagnia d’assicurazione sostiene nell’uso della riassicurazione o del cat bond come modalità di copertura dei rischi catastrofali e quando è conveniente ricorrere all’uno o l’altro tipo di strumento per affrontare i rischi in maniera efficace.
La tesi è articolata su tre capitoli. Nel primo capitolo, per essere chiaro a quale tipologia di rischio si fa riferimento, si darà una definizione rigorosa di rischio catastrofale fornendo altresì una panoramica, prima internazionale, sulle misure regolamentari previste da alcuni Paesi per fronteggiare i disastri naturali, e successivamente uno spazio specifico sarà dedicato ai rischi catastrofali ai quali è esposto regolarmente il territorio italiano: il rischio sismico e il rischio idrogeologico. Lo studio, inoltre, mira ad evidenziare la crescita inarrestabile delle catastrofi a livello globale attraverso la narrazione dei principali eventi estremi manifestatisi negli ultimi anni.
Nel secondo capitolo si affronterà il funzionamento dei modelli statistici, con un approccio analitico per la valutazione e gestione dei rischi catastrofali, implementati da società specializzate con lo scopo di commercializzarli sul mercato a favore del settore assicurativo: infatti, le compagnie d’assicurazione non potrebbero gestire il rischio di una catastrofe senza il supporto di modelli di stima dell’andamento probabile e dei danni causabili dall’evento stesso. Tali modelli permettono di valutare le perdite potenziali di una determinata compagnia d’assicurazione in base alla mappatura dei beni del suo portafoglio clienti. Forniscono queste informazioni, quindi, sia in termini di distribuzioni di probabilità di fenomeni naturali e sia in termini di ammontare dei relativi danni potenziali. I modelli catastrofali sono stati sviluppati per valutare le strategie da adottare in tema di diversificazione e mitigazione del rischio di portafoglio, per la quantificazione dei premi assicurativi, per valutare se utilizzare una riassicurazione classica o altri strumenti finanziari volti alla copertura del rischio. Un particolare approfondimento sarà dedicato all’output più importante di un modello catastrofale che è la curva EP (exceedance probability curve) con la quale si determina la misura del rischio che bisogna trasferire al mercato dei capitali e quindi agli eventuali investitori e stakeholders per tenere sotto controllo il pericolo di insolvenza dell’impresa di assicurazione: l’analisi sarà accompagnata dall’ausilio di alcuni esempi pratici. Inoltre, l’ultima sezione del capitolo mette in luce anche le possibili fonti d’incertezza che potrebbero rendere vulnerabile l’uso dei modelli catastrofali da parte delle compagnie d’assicurazione e come si può valutarle e inglobarle nei modelli stessi : anche qui, verranno implementati alcuni esempi pratici che permettono di spiegare meglio il problema.
Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, il discorso sarà incentrato sul confronto tra cat bond e riassicurazione, che rappresentano i principali strumenti a disposizione di una compagnia d’assicurazione per fronteggiare e trasferire il rischio catastrofale rispettivamente al mercato finanziario e al mercato riassicurativo. Dopo aver descritto brevemente come si sono evolute nel tempo le tecniche di risk management delle imprese per fronteggiare i rischi in generale a cui sono esposte, due sezioni del capitolo saranno specificatamente mirate ad approfondire, l’uno, la riassicurazione dei rischi catastrofali presso altre compagnie di (ri)assicurazione, e l’altro, la cartolarizzazione del rischio catastrofale attraverso l’emissione di cat bonds offerti agli investitori sui mercati finanziari. Quest’ultima sezione, in particolare, intende mostrare i benefici della diversificazione dei rischi attraverso l’investimento e l’inserimento dei cat bonds in un portafoglio assicurativo grazie agli elevati rendimenti che tali titoli garantiscono alla compagnia d’assicurazione e alla bassa correlazione che essi presentano con gli altri rischi. Infine, l’ultima parte del capitolo è incentrata sulla valutazione dei costi-benefici che una compagnia d’assicurazione sostiene nell’uso della riassicurazione o del cat bond come modalità di copertura dei rischi catastrofali e quando è conveniente ricorrere all’uno o l’altro tipo di strumento per affrontare i rischi in maniera efficace.
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