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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05082013-140639


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ALOIA, ANTONIO
URN
etd-05082013-140639
Titolo
Oggetti devozionali, monete e metalli dello scavo di S. Lucia dell'Ambrogiana in Montelupo Fiorentino.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Cantini, Federico
correlatore Fornaciari, Antonio
Parole chiave
  • metalli e monete
  • metals and coins
  • objects of devotion
  • oggetti della devozione
Data inizio appello
03/06/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/06/2053
Riassunto
I reperti metallici e numismatici analizzati in questo studio provengono da una ricerca archeologica effettuata, nel 1999 a Montelupo Fiorentino, in previsione dell’attività di ristrutturazione e restauro del complesso architettonico della chiesa di S. Lucia all’Ambrogiana. Lo scavo è stato condotto da alcuni studenti di archeologia e dai membri del Gruppo Archeologico di Montelupo Fiorentino, diretti da F. Cantini e F. Berti, direttore del Museo Archeologico e della Ceramica di Montelupo Fiorentino.
L’indagine ha dimostrato una continuità insediativa a partire dall’epoca romana (I sec. d. C.) fino ai giorni nostri. Le fonti scritte sull’edificio medievale si datano a partire dal 1024 e percorrono con continuità i secoli del pieno e basso Medioevo. Una fase di profonda trasformazione del complesso architettonico si ha nel XVI sec. quando le strutture annesse alla chiesa vengono riorganizzate per ospitare un convento di suore.
Nel XVII secolo, quando il Granduca Cosimo III attua un programma di valorizzazione della residenza dell'Ambrogiana fondando, nei pressi della dimora medicea, la chiesa-convento di S. Pietro d’Alcantara, la chiesa di santa Lucia perderà importanza. Infatti, un secolo dopo le sue strutture divengono comuni abitazioni e le sue funzioni religiose vengono trasferite nella chiesa di S. Pietro d’Alcantara che acquista il nome di SS. Quirico, Lucia e Pietro d’Alcantara all’Ambrogiana.
Dopo il breve excursus storico sul monumento e l’area di provenienza dei manufatti metallici, nella tesi sono illustrate le difficoltà che si incontrano nello studio dei metalli per giungere ad una corretta interpretazione delle loro funzioni e della cronologia, sottolineando l’importanza del dato stratigrafico.
Per uno studio analitico del materiale si è resa indispensabile la creazione di un database specifico che comprendesse i riferimenti allo scavo, all’area, alle UUSS, alle caratteristiche dei reperti, alla classe di appartenenza e alle tipologie funzionali (accessori di vestiario, monili d’ornamento, religiosità domestica, etc.).
Il lavoro della tesi ha previsto anche un’attività di laboratorio, che ha compreso il restauro, il disegno e la realizzazione della documentazione fotografica dei reperti.
Questi ultimi sono stati poi raggruppati in tavole, che sono state allegate ad un catalogo descrittivo delle caratteristiche di ciascun oggetto.
Lo studio sistematico dei reperti ha inoltre compreso una complessa fase di attribuzione, che ha previsto la lettura di un’ampia gamma di studi di tipo storico-religioso, artistico-iconografico e archeologico-produttivo.
Relativamente ai manufatti devozionali, attraverso l’antico culto dei santi e la diffusione delle reliquie, si è tentato di capire l’evoluzione e le ragioni del fenomeno del pellegrinaggio religioso; si è cercato inoltre di ricomporre i possibili itinerari percorsi dai devoti (la via Francigena, Clodia, Flaminia e Salaria) verso le località di pellegrinaggio (soprattutto Loreto e Roma). L’interesse del mondo archeologico verso questo particolare tipo di reperti è ancora limitato ed esistono poche pubblicazioni sul tema della devozione cristiana nell’età Moderna, pertanto la presente ricerca si è basata anche sulla consultazione di cataloghi del mercato antiquario per stabilire confronti ed ottenere informazioni tipologiche.
Nelle conclusioni, una volta illustrati i risultati del lavoro di tesi, si propongono alcune possibili linee di ricerca che ci sembrano possano in futuro permettere di rendere anche i manufatti metallici e in particolare quelli con finalità religiose e devozionali oggetti ricchi di informazioni utili a ricostruirne le forme d’uso, produzione e circolazione.
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