Attraverso la tecnica diagnostica non distruttiva della fluorescenza X (XRF) è stato possibile lo studio qualitativo e quantitativo del contenuto metallico di 89 denarii, tutti appartenenti ad una collezione privata. Le analisi scientifiche sono state effettuate presso i laboratori dell’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR di Pisa, sotto la direzione del ricercatore Vincenzo Palleschi, con la supervisione di Claudio Arias, docente di archeometria presso l’Università Statale di Pisa e del Direttore del Monetiere di Firenze, Fiorenzo Catalli, esperto numismatico. Ai fini di una ricostruzione storica completa nei diversi apparati, quello scientifico e quello storico-artistico, quindi, ci si è avvalsi di diverse figure professionali, in grado di coordinare e di apportare competenze specifiche nello sviluppo di un progetto di ricerca che ha trovato la sua ragion d’essere nel principio di interdisciplinarità e nell’utilizzo del metodo archeometrico fondato sul dialogo costante tra diversi ambiti disciplinari: quello della fisica, della chimica, dell’archeologia e della numismatica. Le monete prese in esame coprono un arco cronologico che si estende dal 149 a.C., data della moneta più antica appartenente alla collezione, fino al 31 a.C., anno della disfatta del generale Marco Antonio ad Azio, contro colui che al declinare di Roma repubblicana, segnò l’inizio di quella che fu definita un’“Era dorata”: il principato di Augusto.