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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05072023-145552


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIANCARDI, COSTANZA
URN
etd-05072023-145552
Titolo
Senatus consultum de nundinis saltus Beguensis (CIL VIII 270)
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Raggi, Andrea
Parole chiave
  • Africa proconsolare
  • ius nundinarum
  • nundinae
  • saltus Beguensis
  • senatus consultum
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Le due tavole oggetto del presente studio costituiscono testimonianza epigrafica della presenza di nundinae nella provincia dell’Africa proconsolare romana. I due documenti sono stati tradotti ed analizzati sotto il profilo linguistico e contenutistico, in quanto le epigrafi di questo genere contenenti l’indicazione del senatus consultum con cui veniva autorizzato lo svolgimento delle nundinae sono le uniche fonti documentali a nostra disposizione.
Le epigrafi rendono conto in particolare della procedura di approvazione dei provvedimenti senatori: nel caso del senatus consultum de nundinis saltus Beguensis, la votazione avviene, per quanto è dato comprendere, secondo una procedura semplificata che non prevede la fase di discussione tra i senatori. Interessante in merito è anche il sistema di archiviazione dei decreti senatoriali: il riferimento al liber sententiarum in senatu dictarum consente di confermare l’esistenza di due registri di archiviazione: quello dei consoli e quello dei questori.
Inoltre, riguardo all’organizzazione delle province, testimoniano come i Romani dovettero tenere conto delle usanze e delle necessità delle popolazioni sottomesse: i mercati rurali mantengono, con ogni probabilità, collocazione e periodicità invariate.
Infine, si riscontra un’altra peculiarità delle nundinae: la concessione dello ius nundinarum ad un privato cittadino, in genere un grande proprietario terriero; la natura privata del mercato non escludeva la necessità dell’autorizzazione da parte dell’autorità centrale, vista anche l’importanza delle nundinae per il controllo del territorio e la riscossione dei tributi, in specie nei confronti delle popolazioni berbere.
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