Tesi etd-05072020-144427 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BINI, CHIARA
URN
etd-05072020-144427
Titolo
Analisi del microbiota salivare in onnivori e vegani
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
relatore Dott. Ceccarelli, Lorenzo
relatore Dott. Ceccarelli, Lorenzo
Parole chiave
- microbiota
- salivare
- vegani
Data inizio appello
27/05/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/05/2060
Riassunto
Il microbiota umano è l’insieme di microorganismi simbiotici (batteri, virus, archea, miceti) che abitano l’organismo dell’uomo, distribuiti in molti tessuti e organi: cute, apparato genitourinario, vie aeree e intero tratto gastrointestinale. Può essere considerato come un organo diffuso, poiché la fisiologia e la patologia umane dipendono almeno in parte dalla presenza di determinati batteri e quindi, non è più possibile pensare all’uomo senza includere le comunità microbiche in simbiosi con esso. Il microbiota difatti, assolve numerose funzioni: metaboliche, trofiche, protettive e immunologiche. Esso rappresenta un sistema instabile nel corso del tempo, che subisce delle modifiche legate anche allo stile di vita e all’alimentazione del soggetto ospitante.
La saliva presente nella cavità orale ospita una moltitudine di microrganismi, l’insieme di questi costituisce il microbiota salivare. La carica microbica totale della saliva è stata stimata intorno a 5 miliardi di microrganismi per millilitro in cui si riscontrano più di 300 diverse specie batteriche. Questo lavoro si è concentrato sul genere Lactobacillus e su Neisseria subflava facenti entrambi parte di questo ecosistema.
Il genere Lactobacillus è composto da batteri bastoncellari, Gram positivi, anaerobi facoltativi o microaerofili, tipici del tratto gastrointestinale. Producono soprattutto acido lattico per fermentazione degli zuccheri, riducendo il pH dell'ambiente e inibendo la crescita di alcuni microrganismi patogeni. Neisseria Subflava è un diplococco Gram negativo ed è un abitante comune del tratto respiratorio superiore e della cavità orale umana. È considerato non patogeno, sebbene in rari casi possa essere l'agente eziologico di patologie anche gravi, come setticemia, meningiti ed endocarditi.
Lo stato di equilibrio che si può sviluppare tra le comunità microbiche residenti nella saliva può essere influenzato da diversi fattori, tra cui l’alimentazione e l’aderenza a specifiche diete restrittive.
Recentemente in Italia è stata riscontrata una significativa diffusione della dieta vegana. Nel 2019 oltre l’87% della popolazione italiana si dichiara onnivora, mentre l’1,9% vegano. Lo schema dietetico vegano consiste in un regime alimentare restrittivo, in cui viene escluso il consumo di prodotti derivanti direttamente o indirettamente dagli animali, tra cui: carne, pesce, latticini, uova e miele. Il regime dietetico va anche ad incidere sul peso corporeo e sul dispendio energetico totale giornaliero di un individuo, che comprende metabolismo basale, termogenesi indotta dalla dieta e attività motoria. Recenti studi suggeriscono che diversi regimi dietetici possano influenzare anche il microbiota salivare, contribuendo a modificare le capacità metaboliche degli individui. Tuttavia, la letteratura manca di studi che confrontino direttamente regimi alimentari diversi e il loro impatto su microbiota salivare e metabolismo.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare la percentuale delle specie Lactobacillus e Neisseria subflava presenti in campioni di saliva raccolti da soggetti sani aderenti ad un’alimentazione vegana o omnivora. Gli stessi soggetti sono stati valutati per le loro caratteristiche antropometriche e metaboliche, quali l’Indice di Massa Corporea (ovvero rapporto tra il peso corporeo effettivo in kg e il valore dell’altezza in metri elevato al quadrato) e Metabolismo stimato secondo Harris Benedict grazie a formule matematiche ormai accettate in campo medico-scientifico. La saliva è stata prelevata dai soggetti ed è stata sottoposta al processo di estrazione e quantificazione del DNA per verificare la presenza delle comunità microbiche appartenenti al genere Lactobacillus e Neisseria subflava utilizzando una PCR-Real Time quantitativa. I dati raccolti sono stati sottoposti ad analisi statistica attraverso StatView effettuando test di analisi della varianza, t-test e analisi di regressione lineare.
I risultati ottenuti sono stati analizzati al fine di stabilire un’eventuale correlazione tra scelta alimentare e alterazione delle comunità microbiche del microbiota salivare e dei fattori antropometrici e metabolici corrispondenti.
Tali dati possono contribuire all’utilissima individuazione della capacità della dieta di andare ad alterare l’equilibrio della flora batterica orale, rappresentando un possibile fattore favorevole o sfavorevole per le patologie del cavo orale e sistemiche ad esse correlate.
I risultati hanno dimostrato che i livelli di Neisseria subflava diminuiscono in maniera significativa in soggetti sani vegani rispetto a soggetti sani onnivori. I livelli di Lactobacillus, al contrario, risultano simili in entrambe le popolazioni.
Dal punto di vista metabolico, i dati hanno invece evidenziato valori significativamente maggiori del metabolismo basale secondo Harris Benedict in soggetti sani onnivori. Al contrario i valori dell’indice di Massa Corporea risultano omogenei nei due gruppi campionari. Questi esiti vanno ad indicare una correlazione tra stile alimentare e livelli del metabolismo basale, suggerendo che diete restrittive come quella vegana possano apportare un ridotto introito calorico, che nel lungo termine si può tradurre in una diminuzione del metabolismo.
In conclusione, lo studio eseguito vuole essere un punto di partenza per verificare l’eventuale potenzialità delle abitudini alimentari nel modificare l’equilibrio tra le popolazioni microbiche a livello del microbiota salivare. L’analisi della flora batterica sembra essere un approccio semplice, pratico e poco invasivo, sebbene ancora da consolidare.
La saliva presente nella cavità orale ospita una moltitudine di microrganismi, l’insieme di questi costituisce il microbiota salivare. La carica microbica totale della saliva è stata stimata intorno a 5 miliardi di microrganismi per millilitro in cui si riscontrano più di 300 diverse specie batteriche. Questo lavoro si è concentrato sul genere Lactobacillus e su Neisseria subflava facenti entrambi parte di questo ecosistema.
Il genere Lactobacillus è composto da batteri bastoncellari, Gram positivi, anaerobi facoltativi o microaerofili, tipici del tratto gastrointestinale. Producono soprattutto acido lattico per fermentazione degli zuccheri, riducendo il pH dell'ambiente e inibendo la crescita di alcuni microrganismi patogeni. Neisseria Subflava è un diplococco Gram negativo ed è un abitante comune del tratto respiratorio superiore e della cavità orale umana. È considerato non patogeno, sebbene in rari casi possa essere l'agente eziologico di patologie anche gravi, come setticemia, meningiti ed endocarditi.
Lo stato di equilibrio che si può sviluppare tra le comunità microbiche residenti nella saliva può essere influenzato da diversi fattori, tra cui l’alimentazione e l’aderenza a specifiche diete restrittive.
Recentemente in Italia è stata riscontrata una significativa diffusione della dieta vegana. Nel 2019 oltre l’87% della popolazione italiana si dichiara onnivora, mentre l’1,9% vegano. Lo schema dietetico vegano consiste in un regime alimentare restrittivo, in cui viene escluso il consumo di prodotti derivanti direttamente o indirettamente dagli animali, tra cui: carne, pesce, latticini, uova e miele. Il regime dietetico va anche ad incidere sul peso corporeo e sul dispendio energetico totale giornaliero di un individuo, che comprende metabolismo basale, termogenesi indotta dalla dieta e attività motoria. Recenti studi suggeriscono che diversi regimi dietetici possano influenzare anche il microbiota salivare, contribuendo a modificare le capacità metaboliche degli individui. Tuttavia, la letteratura manca di studi che confrontino direttamente regimi alimentari diversi e il loro impatto su microbiota salivare e metabolismo.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare la percentuale delle specie Lactobacillus e Neisseria subflava presenti in campioni di saliva raccolti da soggetti sani aderenti ad un’alimentazione vegana o omnivora. Gli stessi soggetti sono stati valutati per le loro caratteristiche antropometriche e metaboliche, quali l’Indice di Massa Corporea (ovvero rapporto tra il peso corporeo effettivo in kg e il valore dell’altezza in metri elevato al quadrato) e Metabolismo stimato secondo Harris Benedict grazie a formule matematiche ormai accettate in campo medico-scientifico. La saliva è stata prelevata dai soggetti ed è stata sottoposta al processo di estrazione e quantificazione del DNA per verificare la presenza delle comunità microbiche appartenenti al genere Lactobacillus e Neisseria subflava utilizzando una PCR-Real Time quantitativa. I dati raccolti sono stati sottoposti ad analisi statistica attraverso StatView effettuando test di analisi della varianza, t-test e analisi di regressione lineare.
I risultati ottenuti sono stati analizzati al fine di stabilire un’eventuale correlazione tra scelta alimentare e alterazione delle comunità microbiche del microbiota salivare e dei fattori antropometrici e metabolici corrispondenti.
Tali dati possono contribuire all’utilissima individuazione della capacità della dieta di andare ad alterare l’equilibrio della flora batterica orale, rappresentando un possibile fattore favorevole o sfavorevole per le patologie del cavo orale e sistemiche ad esse correlate.
I risultati hanno dimostrato che i livelli di Neisseria subflava diminuiscono in maniera significativa in soggetti sani vegani rispetto a soggetti sani onnivori. I livelli di Lactobacillus, al contrario, risultano simili in entrambe le popolazioni.
Dal punto di vista metabolico, i dati hanno invece evidenziato valori significativamente maggiori del metabolismo basale secondo Harris Benedict in soggetti sani onnivori. Al contrario i valori dell’indice di Massa Corporea risultano omogenei nei due gruppi campionari. Questi esiti vanno ad indicare una correlazione tra stile alimentare e livelli del metabolismo basale, suggerendo che diete restrittive come quella vegana possano apportare un ridotto introito calorico, che nel lungo termine si può tradurre in una diminuzione del metabolismo.
In conclusione, lo studio eseguito vuole essere un punto di partenza per verificare l’eventuale potenzialità delle abitudini alimentari nel modificare l’equilibrio tra le popolazioni microbiche a livello del microbiota salivare. L’analisi della flora batterica sembra essere un approccio semplice, pratico e poco invasivo, sebbene ancora da consolidare.
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