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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05072015-164923


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GENOVESI, LORENZO
URN
etd-05072015-164923
Titolo
EFFETTI DELL'ATTIVITA' DI PASCOLO DI DUE DIVERSE SPECIE DI ECHINOIDI, ARBACIA LIXULA E PARACENTROTUS LIVIDUS, SULLE DINAMICHE DI POPOLAMENTI ALGALI DELL'INFRALITORALE SUPERFICIALE MEDITERRANEO
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Dott. Bulleri, Fabio
relatore Dott.ssa Tamburello, Laura
Parole chiave
  • barren
  • canopy
  • echinoidi
  • feltro
  • infralitorale
Data inizio appello
30/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Gli Echinoidi Arbacia lixula e Paracentrotus lividus sono due specie che si nutrono sui fondi rocciosi superficiali. Pur condividendo lo stesso habitat occupano nicchie trofiche solo in parte sovrapposte: P. lividus ha una dieta strettamente vegetariana mentre A. lixula denota un regime alimentare più vario, includendo nella dieta anche alghe incrostanti ed invertebrati marini sessili. La loro attività di pascolo può generare aree prive di alghe a tallo eretto, note col nome di “barren”. Queste aree sono caratterizzate dalla dominanza di alghe corallinacee incrostanti e di invertebrati sessili, e sono presenti lungo le coste temperate di tutti i continenti. Generalmente, i paesaggi dell'infralitorale sono costituiti da mosaici di habitat. Le aree di barren si alternano spesso ad aree occupate da macroalghe strutturanti (canopy-formers, quali l'alga bruna Cystoseira sp. in Mediterraneo), e/o da feltri algali (generi Sphacelria sp., Ceramium sp.). Questa alternanza è dovuta a fattori che possono favorire l'uno o l'altro tipo di habitat: un'elevata pressione di pascolo e l'insediamento di alghe incrostanti favoriscono il barren; un'elevata concentrazione di nutrienti favorisce la proliferazione dei feltri algali. La riduzione della copertura algale a vantaggio del barren può portare ad una modifica della struttura del fondale riducendone la diversità. Ancora non sono chiari i meccanismi che regolano la distribuzione dei due tipi di habitat, e il recupero delle aree di barren ad opera delle specie algali è ancora lontano dall'essere delucidato. I fondali rocciosi dell'infralitorale superficiale rivestono un ruolo molto importante in quanto sono aree di rifugio e di pascolo per molte specie marine, ad esempio P. lividus che è una specie attivamente pescata e commercializzata dall'uomo. L'obiettivo della tesi è quello di valutare come la relazione tra la densità dei ricci di mare, Arbacia lixula e Paracentrotus lividus, e l'estensione del barren vari tra fondali dominati da feltri algali e fondali strutturati da alghe brune canopy-formers.
Lo studio correlativo, iniziato nell'estate 2013, è stato così eseguito: 8 siti sono stati identificati nel Mar Ligure, di cui 4 lungo la costa compresa nel comune di Livorno caratterizzati dalla dominanza di feltri algali, e 4 nell'arcipelago toscano (Isola di Capraia e Giannutri), caratterizzati dalla dominanza di Cystoseira sp. In ogni sito sono state campionate 8 aree di 4m2 scelte casualmente, quantificando la densità dei ricci presenti, registrando la specie di appartenenza e dividendoli in due classi di taglia (fino a 3 cm piccoli, oltre 3 cm adulti), e quantificando inoltre la percentuale delle specie macroalgali e la percentuale di barren presente. Questi dati sono stati integrati con un campionamento analogo effettuato in Sardegna (3 siti per tipo di habitat). I dati sono stati analizzati mediante metodi di regressione e due analisi univariate PERMANOVA. I risultati ottenuti non mostrano differenze significative nell'estensione delle aree di barren tra i due habitat esaminati, ma solo un andamento diverso in relazione alla densità degli echinoidi. Si evidenziano densità medie di ricci di mare molto diverse nelle due tipologie di habitat confrontate. Vengono discussi due possibili modelli atti a spiegare queste differenze, focalizzando sull'abilità dei ricci nel rimuovere differenti tipi di macroalghe e sull'abilità di quest'ultime nel recuperare il substrato pascolato.
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