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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05072015-101744


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZARLI, MARIANNA
URN
etd-05072015-101744
Titolo
I sarcofagi da Bab el-Gasus nel Museo Egizio di Firenze
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ORIENTALISTICA: EGITTO, VICINO E MEDIO ORIENTE
Relatori
relatore Prof. Silvano, Flora
Parole chiave
  • Sarcofagi
  • Museo egizio di Firenze
  • clero di Amon
  • Bab el-Gasus
  • XXI Dinastia
Data inizio appello
25/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’ingresso della cachette di Bab el-Gasus fu scoperto nel 1891 nei pressi del tempio della regina Hatshepsut a Deir el-Bahri. La tomba collettiva fu realizzata durante la seconda metà della XXI dinastia (tra il 958 e il 945 a.C. circa) per ospitare i corpi di 153 membri del clero di Amon, insieme ai loro set di sarcofagi e pochi altri elementi di corredo. Dopo la scoperta i lavori di svuotamento procedettero con celerità e furono raccolti pochi dati circa la disposizione degli oggetti nei corridoi; inoltre, una volta giunti al Museo del Cairo, i reperti furono divisi in 17 Lotti e spediti in dono alle principali Potenze Straniere dell’epoca, così che risulta oggi difficile ricostruire il contesto originario della sepoltura.
La prima parte del lavoro consiste in una ricostruzione e un riscontro generale del Lotto 5, andato in dono all’Italia e conservato nel Museo Egizio di Firenze, parte in esposizione e parte nei magazzini della struttura. Il Catalogo invece è dedicato allo studio approfondito dei soli sarcofagi, con schemi, descrizioni, disegni, riproduzioni dei testi e osservazioni su vari aspetti generali (manifattura dell'oggetto, stile e livello della decorazione, classificazione tipologica, confronti con materiale conservato in altre collezioni europee e dati circa l'identità del defunto).
Le riflessioni scaturite dall’analisi dei sarcofagi del Lotto 5 del Museo Egizio di Firenze confermano la validità e la funzionalità del metodo utilizzato: nonostante infatti si tratti di un campione troppo limitato per fornire dati sufficienti a fare le dovute generalizzazioni, l’attenta osservazione di ogni singolo pezzo ha permesso di confermare o smentire le teorie finora formulate a proposito di questa tipologia di reperti e di aggiungere talvolta nuovi dati utili per il progredire delle ricerche.
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