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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05072012-190604


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MAISTO, ILENIA
URN
etd-05072012-190604
Titolo
Studio dei livelli di flogosi intestinale tramite metodiche non invasive in pazienti con Malattia di Crohn
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • Malattia di Crohn; Ecografia con mezzo di contrast
  • SonoVue
Data inizio appello
29/05/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/05/2052
Riassunto
RIASSUNTO
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD: Inflamatory Bowel Disease) sono patologie caratterizzate da infiammazione cronica del tratto gastrointestinale ad eziologia multifattoriale, solo in parte nota. Tra le IBD vengono incluse la Malattia di Crohn (MC) e la Rettocolite Ulcerosa (RCU).
La Malattia di Crohn è una patologia caratterizzata da un processo infiammatorio cronico focale e segmentario, spesso transmurale, che può colpire qualsiasi tratto del tubo digerente dalla bocca all’ano, anche se si localizza più frequentemente a livello dell’ileo terminale.
La Rettocolite Ulcerosa invece è una malattia infiammatoria cronica intestinale che interessa sempre il retto e talora tutto il colon con carattere di continuità e l'intestino tenue non è mai interessato dall'infiammazione; essa si presenta con un interessamento della sola mucosa e talvolta sottomucosa che appare edematosa, iperemica e ulcerata superficialmente.
Le IBD colpiscono con la stessa frequenza entrambi i sessi, con un esordio clinico che in genere si colloca fra la seconda e la quarta decade; il decorso clinico è intermittente caratterizzato dall’alternanza di fasi di remissione e fasi di riacutizzazione.
La diagnosi e il follow-up delle ibd consiste in un accurato iter: esami ematochimici ed esami strumentali tra cui il gold standard è rappresentato dall’endoscopia, rx tenue, risonanza magnetica per lo studio dell’intestino tenue e l’ecografia addominale. Negli ultimi anni l’ecografia addominale ha assunto un ruolo importante nello studio del tratto gastro-intestinale e l’utilizzo del mezzo di contrasto endovenoso migliora la performance di tale metodica grazie alle informazioni sul grado di attività di malattia che è in grado di fornire.
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’utilità dell’esame ecografico con mezzo di contrasto endovenoso (CEUS: Contrast Enhanced UltraSonography) nel follow-up dei pazienti con IBD.
Sono stati esaminati 42 pazienti afferenti dalla U.O. di Gastroenterologia dell’Università degli Studi di Pisa sottoposti a visita clinica con calcolo del CDAI, ad esami ematochimici per il dosaggio degli indici di flogosi e a dosaggio di FCAL su campione di feci, ecografia basale ed ecografia con mdc ev. E’ stata analizzata l’ansa considerata maggiormente coinvolta dal processo patologico sulla base del maggior ispessimento di parete. Per lo studio e l’analisi dei filmati ecografici è stato utilizzato un software di elaborazione digitale delle immagini basato su Sun-Java e rilasciato nel dominio pubblico: ImageJ. E’ stata eseguita l’analisi dell’intensità luminosa all’interno di particolari Regions of Interest (ROI) e sono state costruite curve intensità/tempo valutando i seguenti parametri: maximum enhancement (ME), rapporto tra enhancement a 60 sec e ME (R60), rapporto tra enhancement a 90 sec e ME (R90).
I valori di ME sono stati correlati con quelli di CDAI dei pazienti con MC ottenendo una correlazione statisticamente significativa; risultato simile è stato ottenuto con il dosaggio della calprotectina fecale, mentre la correlazione con gli indici di flogosi (in particolare la proteina C reattiva) non ha mostrato una correlazione statisticamente significativa.
Concludendo l’ecografia risulta un esame ideale per il monitoraggio dei pazienti affetti dalla MC data la natura non invasiva degli ultrasuoni associata all’assenza di radiazioni ionizzanti, al basso costo e all’ampia disponibilità della metodica.



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