Tesi etd-05072010-002710 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
FOLEGNANI, OTTAVIANO
Indirizzo email
otta.fole@libero.it
URN
etd-05072010-002710
Titolo
LA FLORA DELLE AREE PROTETTE DEL COMUNE DI BUTI (PI) - RISERVA NATURALE PROVINCIALE MONTE SERRA DI SOTTO, A.N.P.I.L. STAZIONE RELITTA DI PINO LARICIO, A.N.P.I.L. SERRA BASSA
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE NATURALI
Relatori
relatore Prof. Tomei, Paolo Emilio
Parole chiave
- aree protette
- Buti
- flora
Data inizio appello
04/06/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si inserisce nello studio della flora vascolare del Monte Pisano, descrivendone una porzione particolare, attraverso il censimento sul campo di 241 taxa dei quali 13 di nuova segnalazione per il complesso montuoso.
Nello spettro biologico è evidente la prevalenza delle emicriptofite, seguite da fanerofite e terofite, ma risalta anche la componente igrofila che riflette l’importanza degli ambienti umidi nell’area.
Lo spettro corologico mostra caratteri di transizione tra una flora di ambiente mediterraneo ed una di clima più fresco, rappresentata sia dalla prevalenza delle entità a distribuzione eurasiatica, sia dalla rilevante presenza dei contingenti boreale ed atlantico.
Fanno parte di questa flora alcune emergenze, come Pinus nigra subsp. laricio – con una popolazione a rischio immediato di estinzione -, o Drosera rotundifolia, relitto microtermo glaciale, accantonato nella torbiera di Casa Serra, a dimostrare l’importanza di questo ambiente umido come testimonianza del clima e della flora del passato e come area di rifugio per taxa estinti o a rischio nelle zone circostanti.
Tutto questo avvalora l’intento di tutela, concretizzatosi nell’istituzione delle aree protette in cui si è svolta la nostra indagine con la quale vorremmo fornire un ulteriore contributo alla conoscenza e alla conservazione delle specie ed habitat in pericolo presenti nel territorio.
Nello spettro biologico è evidente la prevalenza delle emicriptofite, seguite da fanerofite e terofite, ma risalta anche la componente igrofila che riflette l’importanza degli ambienti umidi nell’area.
Lo spettro corologico mostra caratteri di transizione tra una flora di ambiente mediterraneo ed una di clima più fresco, rappresentata sia dalla prevalenza delle entità a distribuzione eurasiatica, sia dalla rilevante presenza dei contingenti boreale ed atlantico.
Fanno parte di questa flora alcune emergenze, come Pinus nigra subsp. laricio – con una popolazione a rischio immediato di estinzione -, o Drosera rotundifolia, relitto microtermo glaciale, accantonato nella torbiera di Casa Serra, a dimostrare l’importanza di questo ambiente umido come testimonianza del clima e della flora del passato e come area di rifugio per taxa estinti o a rischio nelle zone circostanti.
Tutto questo avvalora l’intento di tutela, concretizzatosi nell’istituzione delle aree protette in cui si è svolta la nostra indagine con la quale vorremmo fornire un ulteriore contributo alla conoscenza e alla conservazione delle specie ed habitat in pericolo presenti nel territorio.
File
Nome file | Dimensione |
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01_PREMESSA.pdf | 78.73 Kb |
La_flora..._Buti.pdf | 7.30 Mb |
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