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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05062023-200518


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GIUSTI, GIOIA
URN
etd-05062023-200518
Titolo
Relazione tra interocezione e Ipnotizzabilità: studio sperimentale.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Santarcangelo, Enrica Laura
Parole chiave
  • neurophisiology
  • Santarcangelo
  • interoception
  • hypnotizability
  • medicine
  • sperimentalstudy
  • anorexia
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La presente tesi è volta ad esplorare le interazioni tra interocezione e ipnotizzabibilitá.
L’interocezione è il “senso della condizione interna del corpo” e comprende tre componenti: accuratezza (IA), sensibilità (IS) e consapevolezza. Ciascuna di esse è fondamentale per l’immagine corporea, il comportamento sociale, la salute fisica e mentale.
L’ipnotizzabilitá è un tratto psicofisiologico associato a differenze morfo-funzionali di regioni cerebrali coinvolte anche nell’elaborazione dell’interocezione (es. insula, corteccia cingolata, corteccia temporale, cervelletto).
l’ipnotizzabilità modula l’interocezione, come dimostrato dall’heart beat count e dai potenziali corticali evocati (HEP) dal battito cardiaco per quanto riguarda l’accuratezza e dai punteggi delle scale del questionario MAIA (Multisensory Assessment of Interoceptive Awareness) per quanto riguarda la sensibilità/consapevolezza. L’accuratezza interocettiva nei soggetti altamente ipnotizzabili (highs), infatti, è minore rispetto a quelli scarsamente ipnotizzabili (lows). Tuttavia, l’integrazione dei segnali interocettivi, che si manifesta come sensibilità, è più “adattiva” negli highs rispetto ai lows e ai soggetti di media ipnotizzabilità (mediums).
Sono stati studiati 58 soggetti giovani e sani ambosesso, che sono stati divisi in highs (N=21), mediums (N=16), lows (N= 21) in base alla scala Stanford, forma A e sono stati caratterizzati per MAIA, BPQ (Body Perception questionnaire), IAS (Interoceptive Accuracy Scale), capacità di concentrazione su compiti proposti (Tellegen Absorpion Scale). Nella sessione sperimentale, divisa in periodi consecutivi di riposo e conteggio dei battiti cardiaci è stata valutata l’ansia di stato (STAI) e sono stati registrati EEG ed ECG. Alla fine della sessione si è chiesto ai partecipanti di indicare su una scala 0-10 l’attenzione prestata al compito di contare i battiti cardiaci.
Gli scopi del presente studio sono stati di: 1) confermare l’associazione tra la scala per la misura dell’accuratezza (IAS) recentemente validata e l’accuratezza valutata attraverso heart beat count (iACC); 2) valutare la sensibilità sia con il MAIA che con il BPQ (che misura la componente sopra e sottodiaframmatica della sensibilità interocettiva); 3) associare l’ampiezza del potenziale evocato (HEP) dall’onda R dell’ECG ai dati dell’heartbeat count e della IAS. Questa parte dello studio sarà analizzata successivamente.
Dai risultati emerge che nella popolazione generale: 1) non c’è associazione tra IAS e iACC; 2) non c’è correlazione tra dimensioni della scala IAS e BPQ. Inoltre, si conferma la correlazione positiva tra punteggio di ipnotizzabilità e alcune dimensioni del MAIA nonché la correlazione negativa tra ipnotizzabilità e iACC valutata nel primo dei tre trial della sessione sperimentale. Controllando l’attenzione al compito riferita dai partecipanti, questa correlazione tende alla significatività anche nei trial seguenti.
I risultati, dunque, confermano il ruolo dell’ipnotizzabilità nella modulazione dell’interocezione e suggeriscono che la loro conoscenza può permettere un’indagine più accurata sulla patogenesi di vari disturbi internistici e psichiatrici (es. disturbi del sonno, del comportamento alimentare, dolore cronico, ansia, depressione etc.) e di elaborare forme personalizzate di trattamento e riabilitazione.

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