Tesi etd-05062019-215243 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ALESSANDRONI, SILVIA
URN
etd-05062019-215243
Titolo
La valutazione delle start-up nelle piattaforme italiane e statunitensi di equity crowdfunding. Il caso di Equidam come esperienza cross-border
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Gonnella, Enrico
Parole chiave
- equidam
- equity crowdfunding
- Italia
- piattaforme di equity crowdfunding
- Stati Uniti
- valutazione di start-up
Data inizio appello
10/06/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/06/2089
Riassunto
L'instabilità socio-economica e l'innovazione tecnologica degli ultimi anni hanno causato lo sviluppo di uno strumento finanziario alternativo ai tradizionali canali di finanziamento: il crowdfunding. Tradotto letteralmente significa ‘finanziamento della folla’ ed è un processo di raccolta fondi di tipo collettivo, realizzato tramite portali on- line, mediante i quali una pluralità di soggetti contribuiscono finanziariamente al fine di favorire lo sviluppo di un progetto. Tale fenomeno è nato negli Stati Uniti e si è poi diffuso a livello globale.
Diversi sono i modelli di raccolta e il presente lavoro si concentrerà sull’equity-based crowdfunding, dove tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso in cambio del finanziamento si riceve un complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa. Ed è proprio in questa operazione che si manifesta l’importanza della valutazione, infatti nella predisposizione della campagna di equity crowdfunding deve essere indicata la ‘pre-money valuation’ ovvero il valore che la società ha prima che si concluda l’investimento, e la quota di equity offerta. Tale elaborato cercherà quindi di evidenziare l’aspetto valutativo nelle operazioni di equity crowdfunding, andando a capire quali sono le linee guida e le metodologie valutative adottate dalle varie piattaforme italiane e statunitensi nei confronti delle start-up e piccole-medie imprese che si rivolgono ad esse per raccogliere capitale.
La tesi è quindi strutturata in cinque parti: il Capitolo 1 analizza il fenomeno del crowdfunding nella sua accezione più ampia, dalle origini della parola e il suo significato fino allo sviluppo delle diverse tipologie, fornendo le classificazioni ad oggi presenti nella letteratura, passando poi ad un’analisi delle dimensioni di questo nuovo mercato a livello globale. In seguito, si concentra interamente sull’equity crowdfunding, in particolare si espone una rassegna delle definizioni proposte nella letteratura, la definizione dei ruoli degli attori coinvolti nel funzionamento del fenomeno e una descrizione dei processi di investimento che lo caratterizzano.
Il Capitolo 2 esplora la letteratura sul tema, trattando i principali filoni di ricerca inerenti l’equity crowdfunding nel contesto italiano e statunitense e analizzando le metodologie valutative che la teoria ha elaborato per valutare start-up e piccole-medie imprese, cercando così di individuare dove si pone il presente lavoro rispetto alla vasta letteratura al riguardo.
Nel Capitolo 3 si espone nel dettaglio lo stato attuale della regolamentazione negli Stati Uniti e in Italia, facendo una comparazione tra le soluzioni giuridiche adottate negli Stati Uniti e le misure che il nostro legislatore ha ritenuto più idonee per regolamentare questo fenomeno innovativo e di recente costituzione. Si fornisce poi una classificazione delle piattaforme equity-based, legata alle differenti modalità di operare di quest’ultime in risposta al contesto normativo e all’ambiente giuridico all’interno del quale svolgono la propria attività di intermediazione.
Il Capitolo 4 tratta la parte saliente di questo lavoro, concentrandosi inizialmente su uno dei documenti più rilevanti e importanti di una operazione di equity crowdfunding: il Business Plan. Dopo aver descritto le peculiarità di tale documento, si passa alla rassegna dei metodi di valutazione utilizzabili per la determinazione dell’enterprise value dell’offerente, sottolineando se le piattaforme statunitensi e italiane adottano approcci tradizionali o alternativi-innovativi.
Infine, il Capitolo 5, conclude la trattazione riportando un caso molto particolare: la piattaforma Equidam. Essa è stata fondata nel 2013 da Gianluca Valentini e Daniel Faloppa, con la mission di sviluppare un algoritmo per standardizzare il processo di valutazione delle start-up e delle piccole-medie imprese.
Come spiega il Sig. Faloppa “Equidam consente agli imprenditori di capire il valore della loro azienda e condividerlo con tutti i potenziali investitori. Quando ti registri sul sito compili un questionario sugli aspetti qualitativi della tua attività quali i punti di forza dei fondatori e del team, la concorrenza, la strategia di marketing, ecc. e includi le proiezioni finanziarie dell’azienda. Poi, la tecnologia di Equidam confronta tali informazioni con oltre 10.000.000 di dati su società simili, tratti da varie fonti. Attraverso cinque diversi metodi di valutazione, due qualitativi e tre basati su modelli finanziari, come DCF, la tecnologia, genera una valutazione intermedia e fornisce anche un rapporto valutativo dettagliato”.
Diversi sono i modelli di raccolta e il presente lavoro si concentrerà sull’equity-based crowdfunding, dove tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso in cambio del finanziamento si riceve un complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa. Ed è proprio in questa operazione che si manifesta l’importanza della valutazione, infatti nella predisposizione della campagna di equity crowdfunding deve essere indicata la ‘pre-money valuation’ ovvero il valore che la società ha prima che si concluda l’investimento, e la quota di equity offerta. Tale elaborato cercherà quindi di evidenziare l’aspetto valutativo nelle operazioni di equity crowdfunding, andando a capire quali sono le linee guida e le metodologie valutative adottate dalle varie piattaforme italiane e statunitensi nei confronti delle start-up e piccole-medie imprese che si rivolgono ad esse per raccogliere capitale.
La tesi è quindi strutturata in cinque parti: il Capitolo 1 analizza il fenomeno del crowdfunding nella sua accezione più ampia, dalle origini della parola e il suo significato fino allo sviluppo delle diverse tipologie, fornendo le classificazioni ad oggi presenti nella letteratura, passando poi ad un’analisi delle dimensioni di questo nuovo mercato a livello globale. In seguito, si concentra interamente sull’equity crowdfunding, in particolare si espone una rassegna delle definizioni proposte nella letteratura, la definizione dei ruoli degli attori coinvolti nel funzionamento del fenomeno e una descrizione dei processi di investimento che lo caratterizzano.
Il Capitolo 2 esplora la letteratura sul tema, trattando i principali filoni di ricerca inerenti l’equity crowdfunding nel contesto italiano e statunitense e analizzando le metodologie valutative che la teoria ha elaborato per valutare start-up e piccole-medie imprese, cercando così di individuare dove si pone il presente lavoro rispetto alla vasta letteratura al riguardo.
Nel Capitolo 3 si espone nel dettaglio lo stato attuale della regolamentazione negli Stati Uniti e in Italia, facendo una comparazione tra le soluzioni giuridiche adottate negli Stati Uniti e le misure che il nostro legislatore ha ritenuto più idonee per regolamentare questo fenomeno innovativo e di recente costituzione. Si fornisce poi una classificazione delle piattaforme equity-based, legata alle differenti modalità di operare di quest’ultime in risposta al contesto normativo e all’ambiente giuridico all’interno del quale svolgono la propria attività di intermediazione.
Il Capitolo 4 tratta la parte saliente di questo lavoro, concentrandosi inizialmente su uno dei documenti più rilevanti e importanti di una operazione di equity crowdfunding: il Business Plan. Dopo aver descritto le peculiarità di tale documento, si passa alla rassegna dei metodi di valutazione utilizzabili per la determinazione dell’enterprise value dell’offerente, sottolineando se le piattaforme statunitensi e italiane adottano approcci tradizionali o alternativi-innovativi.
Infine, il Capitolo 5, conclude la trattazione riportando un caso molto particolare: la piattaforma Equidam. Essa è stata fondata nel 2013 da Gianluca Valentini e Daniel Faloppa, con la mission di sviluppare un algoritmo per standardizzare il processo di valutazione delle start-up e delle piccole-medie imprese.
Come spiega il Sig. Faloppa “Equidam consente agli imprenditori di capire il valore della loro azienda e condividerlo con tutti i potenziali investitori. Quando ti registri sul sito compili un questionario sugli aspetti qualitativi della tua attività quali i punti di forza dei fondatori e del team, la concorrenza, la strategia di marketing, ecc. e includi le proiezioni finanziarie dell’azienda. Poi, la tecnologia di Equidam confronta tali informazioni con oltre 10.000.000 di dati su società simili, tratti da varie fonti. Attraverso cinque diversi metodi di valutazione, due qualitativi e tre basati su modelli finanziari, come DCF, la tecnologia, genera una valutazione intermedia e fornisce anche un rapporto valutativo dettagliato”.
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