Tesi etd-05062015-123535 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAPONIO, RAFFAELE
URN
etd-05062015-123535
Titolo
SHAREHOLDER ACTIVISM: Hedge Funds, Investitori Istituzionali e tutela delle minoranze
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof. Pinto, Vincenzo
Parole chiave
- Attivismo
- Conflitto d'interessi
- Engagement
- Hedge Funds
- Investitori Istituzionali
- Short-Termism
Data inizio appello
06/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obiettivo della tesi è analizzare l'attivismo degli investitori istituzionali e degli Hedge Funds, attraverso la comprensione delle caratteristiche e problematiche, oltre che delle forme in cui si manifestano e degli strumenti che utilizzano, cercando di capire le variabili del loro successo o insuccesso, sviluppo o arretratezza.
Per un'analisi completa e chiara di queste problematiche la tesi si struttura sostanzialmente in tre parti.
Nella prima vengono analizzate le principali innovazioni in tema di regolamentazione e l'evoluzione della normativa italiana sulla tutela delle minoranze nelle società quotate dagli anni '90 ad oggi. Per avere un quadro completo sono stati anche considerati i principali riferimenti normativi statunitensi.
La seconda parte è incentrata sullo studio del fenomeno dell'attivismo negli USA ed in Italia, cercando di carpirne le caratteristiche, le differenze e le peculiarità, nell'intento di individuare il ruolo degli INVESTITORI ISTITUZIONALI. La scelta del confronto USA-Italia non è stata casuale, ma motivata dal fatto di voler considerare due modelli di governance totalmente differenti e ai quali si collega un contesto di attivismo profondamente diverso. L'analisi, con un serio grado di approfondimento, tende a considerare le condizioni legali, economiche e giuridiche che più influenzano l'attivismo e gli strumenti, le strategie e le forme di attivismo assunte dagli investitori istituzionali.
La terza parte è totalmente dedicata all'analisi della struttura e delle caratteristiche degli HEDGE FUNDS. Anche qui non mancherà un confronto fra la disciplina statunitense e quella italiana, evidenziandone tutti i possibili "escamotage" normativi usati da questi fondi. L'indagine mira a focalizzarsi sull'attivismo di questi fondi speculativi e sui problemi di agency, che sono la causa principale dello "short-termism". Cercherò, inoltre, di individuare le possibili soluzioni a questo problema in una prospettiva di fund governance, giungendo alla conclusione che il mercato non è in grado da solo di comporre il conflitto d'interesse tra istanze di breve e di lungo periodo. Quindi, inevitabilmente, tutto ciò si trasferisce nell'ambito dei rapporti societari. Qui cercherò di individuare se l'ordinamento offre o meno degli strumenti in grado di risolvere questo conflitto d'interesse.
Per un'analisi completa e chiara di queste problematiche la tesi si struttura sostanzialmente in tre parti.
Nella prima vengono analizzate le principali innovazioni in tema di regolamentazione e l'evoluzione della normativa italiana sulla tutela delle minoranze nelle società quotate dagli anni '90 ad oggi. Per avere un quadro completo sono stati anche considerati i principali riferimenti normativi statunitensi.
La seconda parte è incentrata sullo studio del fenomeno dell'attivismo negli USA ed in Italia, cercando di carpirne le caratteristiche, le differenze e le peculiarità, nell'intento di individuare il ruolo degli INVESTITORI ISTITUZIONALI. La scelta del confronto USA-Italia non è stata casuale, ma motivata dal fatto di voler considerare due modelli di governance totalmente differenti e ai quali si collega un contesto di attivismo profondamente diverso. L'analisi, con un serio grado di approfondimento, tende a considerare le condizioni legali, economiche e giuridiche che più influenzano l'attivismo e gli strumenti, le strategie e le forme di attivismo assunte dagli investitori istituzionali.
La terza parte è totalmente dedicata all'analisi della struttura e delle caratteristiche degli HEDGE FUNDS. Anche qui non mancherà un confronto fra la disciplina statunitense e quella italiana, evidenziandone tutti i possibili "escamotage" normativi usati da questi fondi. L'indagine mira a focalizzarsi sull'attivismo di questi fondi speculativi e sui problemi di agency, che sono la causa principale dello "short-termism". Cercherò, inoltre, di individuare le possibili soluzioni a questo problema in una prospettiva di fund governance, giungendo alla conclusione che il mercato non è in grado da solo di comporre il conflitto d'interesse tra istanze di breve e di lungo periodo. Quindi, inevitabilmente, tutto ciò si trasferisce nell'ambito dei rapporti societari. Qui cercherò di individuare se l'ordinamento offre o meno degli strumenti in grado di risolvere questo conflitto d'interesse.
File
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Tesi_SHA...rsion.pdf | 801.37 Kb |
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