Tesi etd-05052022-162353 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CONVALLE, ROBERTO
URN
etd-05052022-162353
Titolo
I paradisi fiscali:
Analisi critica sullo sviluppo storico della normativa in tema di contrasto all’evasione nazionale e internazionale.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Bellé, Brunella
Parole chiave
- paradisi fiscali beps cfc interpello
Data inizio appello
15/06/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/06/2092
Riassunto
“Double Irish Dutch Sandwich,Principato di Monaco, Bermuda, Panama papers, Offshore, ” sono solo alcune dei tanti termini che rimandano nell’immaginario collettivo ai paradisi fiscali. Oggi giorno nei giornali, alla radio o in televisione sorgono nuove verità e scandali riguardanti questo mondo. I protagonisti sono le multinazionali, da Ikea a Amazon, da Fiat a Google,ma anche i privati che adottano varie strategie per ottenere benefici fiscali.
Ovviamente se da un lato si possono trovare dei vantaggi per le aziende e per i paesi in cui le aziende pongono la loro residenza fiscale, dall’altro lato la fuga delle multinazionali nei paradisi fiscali comporta effetti negativi per il paese d’origine e per quelli dove tali aziende generano profitti che si traducono in evasione fiscale.
Questo fenomeno è in rapida crescita e una delle cause è la diffusione di giurisdizioni a fiscalità privilegiata che creano i cosiddetti “paradisi fiscali”.
In questo contesto le fiscalità statali si devono confrontare sempre più con fattispecie che presentano elementi di estraneità con il territorio (società o persone fisiche che trasferiscono la propria residenza all’estero o che producono parte dei loro redditi all’estero o che hanno rapporti commerciali con soggetti residenti all’estero).
Questo elaborato si pone l’obiettivo nel primo capitolo di andare a effettuare un’analisi sulla nascita e sullo sviluppo storico dei paradisi fiscali, nonché degli interventi internazionali che si sono susseguiti nel tempo per cercare di arginare la fuoriuscita di entrate erariali per i singoli paesi che vi hanno aderito.
In particolare vengono indagate le origini della nozione di “ tax heaven” per cercare di definire i contesti in cui si manifesta una fiscalità agevolata per imprese e privati.
Successivamente si analizzano le iniziative sviluppate nel tempo per cercare di adottare una politica condivisa a livello internazionale nei confronti dei paesi a bassa fiscalità.
Nel secondo capitolo si analizza più esaustivamente la normativa italiana nei confronti dei paradisi fiscali frutto anche del recepimento e dell’armonizzazione della normativa sviluppata a livello europeo e internazionale.
Tra questi la nascita e lo sviluppo delle white e delle black list (una lista di paesi considerati opachi, cioè sospettati di fornire servizi fiscali dannosi nei confronti delle altre giurisdizioni) nonché la normativa italiana sulle CFC ovvero le controlled foreign company.
Nel terzo capitolo infine viene condotta un’analisi critica sulle norme in tema di interpello frutto anche del recepimento delle direttive europee fornendo anche una sintesi di casi pratici che nel tempo hanno riguardato imprese multinazionali come Apple e Amazon per adentrarsi poi più nello specifico nella disciplina degli accordi preventivi per le imprese con attvità internazionali.
Ovviamente se da un lato si possono trovare dei vantaggi per le aziende e per i paesi in cui le aziende pongono la loro residenza fiscale, dall’altro lato la fuga delle multinazionali nei paradisi fiscali comporta effetti negativi per il paese d’origine e per quelli dove tali aziende generano profitti che si traducono in evasione fiscale.
Questo fenomeno è in rapida crescita e una delle cause è la diffusione di giurisdizioni a fiscalità privilegiata che creano i cosiddetti “paradisi fiscali”.
In questo contesto le fiscalità statali si devono confrontare sempre più con fattispecie che presentano elementi di estraneità con il territorio (società o persone fisiche che trasferiscono la propria residenza all’estero o che producono parte dei loro redditi all’estero o che hanno rapporti commerciali con soggetti residenti all’estero).
Questo elaborato si pone l’obiettivo nel primo capitolo di andare a effettuare un’analisi sulla nascita e sullo sviluppo storico dei paradisi fiscali, nonché degli interventi internazionali che si sono susseguiti nel tempo per cercare di arginare la fuoriuscita di entrate erariali per i singoli paesi che vi hanno aderito.
In particolare vengono indagate le origini della nozione di “ tax heaven” per cercare di definire i contesti in cui si manifesta una fiscalità agevolata per imprese e privati.
Successivamente si analizzano le iniziative sviluppate nel tempo per cercare di adottare una politica condivisa a livello internazionale nei confronti dei paesi a bassa fiscalità.
Nel secondo capitolo si analizza più esaustivamente la normativa italiana nei confronti dei paradisi fiscali frutto anche del recepimento e dell’armonizzazione della normativa sviluppata a livello europeo e internazionale.
Tra questi la nascita e lo sviluppo delle white e delle black list (una lista di paesi considerati opachi, cioè sospettati di fornire servizi fiscali dannosi nei confronti delle altre giurisdizioni) nonché la normativa italiana sulle CFC ovvero le controlled foreign company.
Nel terzo capitolo infine viene condotta un’analisi critica sulle norme in tema di interpello frutto anche del recepimento delle direttive europee fornendo anche una sintesi di casi pratici che nel tempo hanno riguardato imprese multinazionali come Apple e Amazon per adentrarsi poi più nello specifico nella disciplina degli accordi preventivi per le imprese con attvità internazionali.
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