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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05052021-132643


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIACOMELLI, GIULIA
URN
etd-05052021-132643
Titolo
Correlazione tra microbiota intestinale e malattie psichiatriche: il ruolo dell’alimentazione
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Giacomelli, Chiara
Parole chiave
  • microbiota
  • microbioma
  • asse intestino-cervello
  • gut-brain axis
  • depressione
  • anoressia nervosa
  • disturbo bipolare
  • psychiatric diseases
  • malattie psichiatriche
  • flora batterica intestinale
  • microbiota intestinale
Data inizio appello
26/05/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Un numero sempre maggiore di studi, ha evidenziato ed evidenzia, lo stretto legame e l'interazione reciproca tra il cervello ed il microbiota intestinale. Quest'ultimo è composto da una pluralità di microrganismi comprendenti batteri, virus, protozoi e funghi. Il microbiota è composto da una quantità di cellule addirittura maggiore di quelle umane, tra loro presenti in un rapporto di 1.3:1 (Cryan et al 2019) in diversi distretti del nostro organismo. La composizione del microbiota intestinale è specifica e peculiare della persona, essa può essere infatti definita una sorta di "impronta digitale". I microrganismi facenti parte della flora batterica intestinale, cambiano in funzione a numerosi fattori esogeni ed endogeni, come per esempio l'età, il tipo di parto, l'ambiente esterno, l'eventuale presenza di patologie e trattamenti farmacologici, e l'alimentazione. Grazie a quest'ultima è stata vista essere possibile la modulazione dei principali phyla componenti il microbiota, in un'ottica di mantenimento dell'eubiosi intestinale e quindi della preservazione di tutti i meccanismi fisiologici ad essa correlati. La disbiosi, una situazione di alterazione della composizione del microbiota, in cui si ha uno sbilanciamento tra i rapporti delle popolazioni batteriche presenti e/o la prevalenza di un phyla su tutti gli altri, è una condizione intestinale che è stata vista alla base dello scaturimento di stati infiammatori intestinali e quindi di conseguenza sistemici. Il mantenimento di un corretto stato di eubiosi, quindi, è fondamentale per la prevenzione di processi flogistici: prevenzione che può essere effettuata grazie ad una corretta alimentazione. Tra i vari piani alimentari presenti, la Dieta Mediterranea e quella chetogenica, sono state indicate tra le migliori per il loro risvolto positivo circa il mantenimento di un corretto stato di eubiosi e di funzionalità del microbiota intestinale. Quest’ultimo è in grado di influenzare il nostro organismo dal punto di vista endocrino, fisiologico e neurologico, grazie alla presenza di numerose "vie" di comunicazione presenti tra l'intestino ed il cervello. Si parla quindi di asse intestino-cervello, come di una comunicazione bilaterale, nella quale l'intestino influenza il cervello e viceversa. I collegamenti sono da ricercarsi: nel sistema nervoso enterico grazie al nervo vago; nella presenza di acidi grassi a corta catena (SCFAs) prodotti in seguito alla fermentazione batterica di sostanze provenienti dalla dieta dell'ospite; nella produzione di peptidi gastrici da parte delle cellule enteroendocrine intestinali (a loro volta stimolate dallo stesso microbiota); nell'interazione con il sistema immunitario ed il metabolismo del triptofano; nel rilascio di neurotrasmettitori e nell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Dopo aver analizzato le ripercussioni ed i legami presenti tra il metabolismo batterico ed il nostro organismo, è possibile ipotizzare l’eventuale utilizzo delle capacità microbiche e la regolazione della composizione in termini di phyla batterici presenti, come “mezzo” per poter orchestrare il nostro sistema endocrino, metabolico e neuronale, in un’ottica di prevenzione e trattamento audiuvante alle convenzionali terapie farmacologiche nei confronti delle malattie psichiatriche. Infatti, modellando il microbiota intestinale (e quindi le sue funzionalità e metaboliti) a nostro piacimento, attraverso l’alimentazione, è stato visto possibile ridurre la probabilità del verificarsi di queste patologie e la loro morbilità. Nell’ambito della tesi, sono state analizzate tre patologie psichiatriche: l’anoressia nervosa, la depressione e il disturbo bipolare, grazie ad una ricerca condotta tra i vari lavori presenti nella letteratura scientifica. Diverse correlazioni sono state evidenziate e riportate, conducendo alla conclusione della presenza di un legame molto intimo tra il microbiota e la sfera psichiatrica. Nell’ottica di utilizzo dell’alimentazione come “terapia”, possiamo indicare i prebiotici, i probiotici, i microelementi come la Vitamina D ed il Magnesio, ma anche molecole nutraceutiche come il Resveratrolo, l’omega 3, fino ad arrivare ad una proposta di alimento “psicobiotico” come il Kefir. Gli autori hanno proposto il termine psicobiotico, in riferimento a quei ceppi batterici aventi attività psicotropiche (Dinan et al 2013). Concludendo, sulla base di quanto detto e dedotto precedentemente, è stata fatta una proposta circa un possibile piano nutrizionale studiato per un’ipotetica paziente, affetta da anoressia grave e di tipo restrittivo senza condotte eliminatorie.
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