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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042024-143030


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VIGILUCCI, VALENTINA
URN
etd-05042024-143030
Titolo
"I speak different when I'm with him". Il plurilinguismo in The Good Son di Paul McVeigh. Analisi, commento e proposta di traduzione.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Beccone, Simona
controrelatore Dott. Petrelli, Marco
Parole chiave
  • diaphasic variation
  • diastratic variation
  • emotional state
  • irlanda del nord
  • northern ireland
  • Paul McVeigh
  • plurilingualism
  • plurilinguismo
  • slang
  • stato emotivo
  • variazione diafasica
  • variazione diastratica
Data inizio appello
28/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2094
Riassunto
La presente tesi si pone l’obiettivo di analizzare il plurilinguismo in The Good Son (2015) di Paul McVeigh, e di calarlo nella fenomenologia dei personaggi, mettendo in luce tutti gli aspetti psicologici, sociologici e relazionali all’interno dell’economia della narrazione.
La tesi è strutturata in due capitoli di tipo argomentativo-narratologico, seguiti dal commento traduttologico e dalla traduzione con testo a fronte.
Il primo capitolo si apre con un breve excursus sulla vita dell’autore, di cui vengono illustrate le opere principali e i temi in esse ricorrenti. Segue un focus su The Good Son e sui testi che ne sono alla base, nonché sulle caratteristiche peculiari dello stile di McVeigh. Successivamente, si illustrano il genere del romanzo, il contesto storico e i temi del testo, con l’indicazione degli elementi autobiografici in esso contenuti. Infine, è presente un’analisi della fenomenologia del protagonista e degli altri personaggi, definibili in relazione al bambino e al suo processo di Bildung.
Il secondo capitolo contiene un’analisi del plurilinguismo e delle sue varie tipologie, con un focus sul plurilinguismo letterario e su due autori novecenteschi la cui produzione è in parte plurilingue, vale a dire G. D’Annunzio e S. Beckett. Prima di analizzare il plurilinguismo letterario in The Good Son, si fornisce una breve descrizione dello slang, che viene successivamente studiato in relazione ai personaggi del romanzo. In quest’ottica, si analizza la loro lingua e si raggruppano in base al loro modo di esprimersi.
Il terzo capitolo è costituito dalla riflessione traduttologica, che mette in evidenza gli aspetti linguistici peculiari del testo e le principali difficoltà traduttive. Esse sono suddivise per aree linguistiche e seguite da un’indicazione delle strategie impiegate per tradurre lo slang e compensare, talvolta, la sua perdita.
Infine, è presente la traduzione di The Good Son con testo inglese a fronte, corredata di note a piè di pagina che chiariscono il significato di alcuni elementi testuali e le intenzioni comunicative che ne hanno determinato l’utilizzo da parte dell’autore.

The aim of this thesis is to analyse plurilingualism in The Good Son (2015) by Paul McVeigh, and to study it in relation to the characters’ phenomenology, highlighting the psychological, sociological and relational aspects within the economy of the narrative.
The thesis is structured in two argumentative-narratological chapters, one translation commentary and a translation with parallel text.
The first chapter starts with a brief overview of the author’s life and major works, whose recurring themes are explained. Then, the chapter focuses on The Good Son and the texts which are precursors to it, and on the distinctive features of McVeigh’s style. The genre of the novel, its historic context and themes are then analysed, with an indication of the autobiographical elements that The Good Son contains. Lastly, there is a focus on the protagonist’s phenomenology and on the other characters, who can be defined in relation to him and his Bildung process.
In the second chapter, an analysis of plurilingualism and its typologies is offered, with a focus on literary plurilingualism and on two twentieth-century authors whose works are partly plurilingual: G. D’Annunzio and S. Beckett. Before analysing literary plurilingualism in The Good Son, slang is described and then studied in relation to the book’s characters, who are grouped according to their language, an analysis of which is then put forward.
The third chapter contains a translation commentary, which highlights the peculiar linguistic aspects of the text and the main challenges of translation. They are divided by linguistic areas and followed by an indication of the strategies employed to translate slang and, sometimes, to compensate for its loss.
Lastly, The Good Son translation with parallel text is offered, together with footnotes that clarify the meaning of some textual elements and the communicative intentions behind the author’s use of them.
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