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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042023-212157


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BAZAN, LORENZO
URN
etd-05042023-212157
Titolo
Valore prognostico incrementale della valutazione emodinamica del circolo polmonare in ecocardiografia nello scompenso cardiaco cronico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Passino, Claudio
relatore Giannoni, Alberto
Parole chiave
  • PVR
  • HFmrEF
  • Hemodynamics
  • HFrEF
  • Pulmonary vascular resistance
  • Pulmonary Hypertension
  • Heart Failure
  • Precapillary wedge pressure
  • Echocardiography
  • PCWP
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2093
Riassunto
Stato dell’arte e razionale: Un algoritmo ecocardiografico affidabile per la stima della pulmonary capillary wedge pressure (PCWP) e delle pulmonary vascular resistances (PVR) è stato recentemente validato dal gruppo di ricerca della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” in una vasta coorte di pazienti con varia eziologia sottoposti a cateterismo cardiaco destro (Chubuchny V, et al. ESC Heart Fail, 2021). Queste metriche, ottenute con una modalità non invasiva, possono aggiungere informazioni cliniche e prognostiche rilevanti nei pazienti con scompenso cardiaco (SC) cronico.

Obiettivo: Il presente studio di coorte monocentrico retrospettivo intende valutare il significato clinico e prognostico della stima ecocardiografica della PCWP e delle PVR in un'ampia coorte di pazienti con SC cronico con frazione di eiezione (LVEF) ridotta (≤40%, HFrEF) o lievemente ridotta (41-49%, HFmrEF) in trattamento farmacologico ottimale.

Metodi: I pazienti ambulatoriali con diagnosi di HFrEF o HFmrEF sono stati sottoposti a una valutazione clinica multiparametrica approfondita e ad un esame ecocardiografico, integrato con la stima ecocardiografica di PCWP e PVR. I pazienti sono stati poi seguiti nel tempo per un endpoint composito di morte cardiaca o prima ospedalizzazione per riacutizzazione di SC. Gli endpoints secondari sono stati la morte cardiaca, l’ospedalizzazione per riacutizzazione di SC, la morte improvvisa aritmica, lo shock appropriato del defibrillatore e la mortalità per tutte le cause.

Risultati: Su 2211 pazienti arruolati consecutivamente (71±12 anni, 76% maschi, 49% eziologia ischemica, LVEF 35±9%, 63% HFrEF, 37% HFmrEF), la PCWP (16±6 mmHg) era elevata (>15 mmHg) nel 52% dei casi, mentre la PVR (1,7±0,7 WU) era elevata (>2 WU) nel 25% dei casi. Di quest'ultimo gruppo, la maggior parte (83%) aveva anche elevata PCWP. I pazienti con PCWP aumentata erano più anziani, avevano una classe funzionale NYHA maggiore (con incremento progressivo della PCWP nelle varie classi NYHA), mostravano un più alto grado di rimodellamento delle camere sinistre e destre e una funzione sistolica e diastolica peggiore, avevano una maggiore attivazione neuro-ormonale, una peggiore funzionalità renale, una più bassa concentrazione di Hb ed un aumento dei biomarcatori di danno miocardico, in particolare quando anche i valori di PVR erano elevati (tutti p<0,001).
Il cut-point prognostico ottimale è stato identificato per PCWP (16 mmHg) e per PVR (2 WU) in base al log-rank maximal likelihood ratio e alle penalized-splines per l'endpoint primario. Nel corso di un follow-up mediano di 33 (17-48) mesi, entrambe le misure hanno stratificato significativamente la prognosi dei pazienti per l'endpoint primario all'analisi Kaplan-Meier (Log-Rank 152, p<0.001 per PCWP; Log-Rank 44, p<0.001 per PVR).
All'analisi di regressione di Fine-Gray multivariabile (competing risk regression) -aggiustata per età, classe NYHA, presenza di diabete mellito e broncopatia cronica ostruttiva, Hb, filtrato glomerulare, NT-proBNP, LVEF e volume diastolico del ventricolo sinistro- l'aumento della PCWP (subdistribution hazard ratio, SHR 1,03 [95%CI 1,01-1,05], p=0,014) ma non di PVR (SHR 1,04 [95%CI 0,92-1,18], p=0,532) è rimasto come predittore indipendente del rischio di morte cardiaca e ospedalizzazione per SC. Infine, l’accuratezza nella previsione dell’endpoint primario di due diversi modelli clinici multivariabili è stata confrontata tramite la differenza (Δ) nelle aree sotto le curve (AUC) receiver operating characteristic (ROC) time-adjusted, mostrando una maggiore capacità di stratificazione prognostica legata all’aggiunta di PCWP alla valutazione clinica e strumentale di alcune tra le principali metriche comunemente indagate nei pazienti con SC.

Conclusioni: La stima di PCWP e PVR mediante ecocardiografia aggiunge informazioni rilevanti per la stratificazione clinica e prognostica dei pazienti con SC e LVEF < 50%, e può aiutare nel processo decisionale e terapeutico.
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