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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042023-142121


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TONARELLI, ANGELA
URN
etd-05042023-142121
Titolo
La rappresentazione della Shoah nel fumetto: Après la rafle. Proposta di traduzione dal francese all’italiano
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Sini, Lorella
Parole chiave
  • memoria
  • testimonianza
  • olocausto
  • fumetto
  • traduzione
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2093
Riassunto
Après la rafle è un fumetto francese realizzato da Arnaud Delalande e Laurent Bidot, e pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Les Arènes. Il fumetto racconta l’episodio storico del rastrellamento del Velodromo d’Inverno, conosciuto in Francia con il nome di rafle du Vél’d’Hiv e avvenuto a Parigi il 16 luglio 1942. Il primo capitolo di questa tesi è dedicato al fumetto. Si propone un’analisi sul genere testuale e si ripercorre brevemente la sua storia, dalla nascita ai giorni nostri. Il fumetto francese Après la rafle nasce come adattamento dell’omonimo romanzo, scritto da Joseph Weismann e pubblicato nel 2011, pertanto si propone un'analisi del passaggio dal romanzo al fumetto come esempio di traduzione intersemiotica.
Segue il racconto dell’episodio storico della rafle, l’arresto e la deportazione di 11000 ebrei residenti a Parigi per mano delle autorità francesi che, a partire dal 1940, iniziarono una collaborazione con la Germania nazista. Distacca in questo episodio la figura di Joseph Weismann, un bambino arrestato all'età di undici anni insieme alla famiglia, rinchiuso per giorni nel Velodromo d’Inverno di Parigi, deportato e sopravvissuto al campo di concentramento di Beaune-la-Rolande. Che cosa succede nel campo? Come riesce a salvarsi? Attraverso la storia di un bambino, il fumetto porta alla luce la verità sull’episodio della rafle, una verità che per anni è stata nascosta e dimenticata. Importante è il ruolo occupato dall’avvocato Serge Klarsfled, che negli anni Novanta, ritrovò dei documenti relativi ai rastrellamenti, permettendo così l’arresto e la condanna di molti criminali di guerra, tra cui quelli che presero parte alla retata; il suo lavoro servì anche per dimostrare che la Francia aveva volontariamente collaborato con i nazisti nella rafle du Vél’d’Hiv. Un ulteriore personaggio importante, che ritroviamo nel fumetto, è l’ex-presidente Jacques Chirac che nel 1995 riconobbe pubblicamente e per la prima volta la responsabilità dei francesi nel rastrellamento del luglio del 1942. In che modo viene accolta la dichiarazione dell’ex-presidente? Quali furono le conseguenze di questo episodio? Perché l'episodio della rafle du Vél'd'Hiv continua a sollevare critiche e discussioni?
Un fumetto che racconta un episodio legato alla Shoah è utilizzato come mezzo per ricordare. Entra a far parte della letteratura della testimonianza, l’insieme di tutte le opere nate a seguito dell’esperienza delle persecuzioni razziali, delle deportazioni e dei campi di concentramento. In che modo è possibile raccontare la Shoah attraverso un fumetto? Perché è importante ricordare e trasmettere queste storie?
Nel capitolo dedicato al commento traduttologico, vengono commentate le scelte traduttive ed esposte le difficoltà riscontrate nella traduzione in italiano. Il fumetto è un genere testuale in cui il codice verbale e il codice visuale sono strettamente connessi al punto che l’uno non può essere eliminato senza compromettere la corretta comprensione della storia. Quali sono le restrizioni che genera l’unione di testo e immagine? Come si traduce un fumetto?
Il francese utilizzato dai personaggi della storia raccontata nel fumetto varia a seconda del contesto d'utilizzo. Spesso i personaggi utilizzano un francese colloquiale caratterizzato da peculiarità che si manifestano a livello sintattico e lessicale. Le maggiori difficoltà in traduzione si riscontrano a livello lessicale, in quanto spesso i personaggi utilizzano un vocabolario familiare, espressioni triviali, espressioni idiomatiche o modi di dire che non sempre esistono in un'altra lingua.
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