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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042023-121134


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI COCCO, FEDERICO
URN
etd-05042023-121134
Titolo
Analisi del potenziale metastatico nel carcinoma invasivo della mammella di tipo luminale A di basso grado: confronto tra tumori localizzati e metastatici
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott. Scatena, Cristian
Parole chiave
  • carcinoma della mammella CD44
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2093
Riassunto
Il carcinoma della mammella rappresenta la più comune neoplasia e la principale causa di morte per cancro nella popolazione femminile; rappresenta un tumore estremamente eterogeneo.
Sulla base di caratteristiche molecolari del tumore si distinguono 5 sottotipi principali di carcinoma mammario invasivo.
Il sottotipo luminale A si caratterizza per espressione del recettore degli estrogeni (ER), del progesterone (PgR) e bassa attività proliferativa (Ki-67). Rappresenta il sottotipo con la prognosi migliore, solitamente di basso grado e tendenzialmente con una scarsa probabilità di metastatizzazione. Tuttavia, recenti studi hanno evidenziato che alcuni tumori luminali-A di basso grado seguono un comportamento estremamente aggressivo, essendo capaci di dar luogo alla formazione di metastasi, in particolare ai linfonodi locoregionali. In accordo con la letteratura, secondo la quale la staminalità riveste un ruolo chiave nel processo di metastasi, questo lavoro si focalizza sulla valutazione di CD44, una glicoproteina presente sulla superficie cellulare nota per il ruolo svolto nell’adesione e nella migrazione cellulare, nella proliferazione tumorale, nell’angiogenesi e nell’invasione con il successivo sviluppo di metastasi. Per condurre tale studio sono state arruolate 30 pazienti con diagnosi di carcinoma invasivo della mammella di basso grado luminale A con caratteristiche simili, come dimensione del tumore, l’espressione dei parametri biologici quali ER, PgR e Ki-67, con differente quadro clinico alla diagnosi: 17 pazienti con malattia localizzata e 13 pazienti con coinvolgimento linfonodale. L’espressione di CD44 a livello della membrana cellulare è stata valutata mediante analisi immunoistochimiche al microscopio ottico. Sui 28 dei 30 casi totali, l’espressione di CD44 ha mostrato un’ampia distribuzione di valori in entrambi i gruppi di pazienti (RangeNon-Met: 5 – 95%; RangeMet: 2 – 98%). I risultati hanno mostrato una correlazione statisticamente significativa tra i livelli di espressione di ER e CD44 nel gruppo delle pazienti non metastatiche, come riportato in letteratura. Nonostante i livelli di ER fossero comparabili tra i due gruppi, la correlazione ER-CD44 non era significativa nel gruppo delle pazienti metastatiche. Inoltre, queste ultime mostravano livelli di espressione di CD44 maggiori rispetto al gruppo delle pazienti non metastatiche. Questo dato, sebbene non statisticamente significativo, suggerisce che CD44 potrebbe subire la regolazione da vie diverse da quelle attivate dagli estrogeni. Al fine di investigare il ruolo di CD44 nel favorire il processo di metastatizzazione, sono stati allestiti saggi in vitro sulle linee cellulari di carcinoma invasivo della mammella di tipo luminale A (MCF-7 e ZR-75-1). Le cellule di entrambe le linee sono state marcate con Hoechst/CD44 e separate tramite citofluorimetria in due sottopopolazioni con diverso grado di positività a CD44 (High e Low). Successivamente tutte le sottopopolazioni sono state seminate in condizioni di crescita cellulare in monolayer (2D) e indipendente dall’ancoraggio (3D). Monitorando la crescita cellulare, è emerso che i processi di marcatura e sorting rappresentino un notevole stress per la crescita cellulare, per cui i tempi necessari al raggiungimento della confluenza sono aumentati in maniera indeterminabile. Non appena raggiunta la confluenza, le cellule saranno analizzate tramite i saggi ALDH Detection assay e Scratch assay per determinare il loro grado di staminalità e di invasività, rispettivamente.
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