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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042022-143422


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LAZZARESCHI, CLAUDIA
URN
etd-05042022-143422
Titolo
Manifestazioni cutanee del Lupus Eritematoso Sistemico: studio della correlazione tra caratteristiche cliniche, valutazione ultrasonografica mediante UHFUS (Ultra-High Frequency Ultrasound) e percezione della qualità della vita
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
Parole chiave
  • lupus eritematoso sistemico
  • les
  • qol
  • ultra-high frequency ultrasound
  • qualità della vita
  • uhfus
Data inizio appello
24/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/05/2092
Riassunto
L’impegno cutaneo del Lupus Eritematoso Sistemico (LES) influenza enormemente la qualità della vita (QoL) dei pazienti, soprattutto nella sfera emotiva e nel funzionamento sociale. Una corretta diagnosi e terapia sono fondamentali per evitare ripercussioni rilevanti nella vita di tutti i giorni.
Con il solo approccio clinico, non è facile distinguere tra loro i vari tipi di lesioni cutanee correlate alla malattia e, spesso, non è nemmeno semplice distinguerle da altre lesioni dermatologiche. Per una diagnosi accurata è necessaria la biopsia; una procedura invasiva e poco ripetibile, soprattutto in aree delicate del corpo come il volto.
Inoltre, nella pratica clinica si riscontra spesso il problema della distinzione tra lesioni attive, meritevoli di ad un trattamento più aggressivo, e lesioni inattive, che necessitano di una terapia di mantenimento o della sola protezione dal sole. Il CLASI è un indice clinico valido per monitorare sia l’attività che il danno della malattia cutanea del LES, ma presenta alcuni limiti: è operatore-dipendente e la sua sensibilità arriva solamente a quello che è apprezzabile all’occhio umano. Questo significa che è affidabile nella valutazione di lesioni molto evidenti, mentre pecca nel valutare le manifestazioni più lievi.
In questo scenario la UHFUS (Ultra-High Frequency Ultrasound) della cute potrebbe rappresentare uno strumento valido per rilevare quello che l’occhio umano non vede, con il vantaggio di non essere un’indagine invasiva.
Scopo di questo studio è valutare l’impatto delle manifestazioni cutanee sulla qualità della vita dei pazienti, attraverso l’uso di Patient Reported Outcomes (PROs) validati. Inoltre, le lesioni cutanee attive dei pazienti sono state studiate mediante UHFUS (Ultra-High Frequency Ultrasound) della cute.
La qualità della vita salute-correlata nei pazienti arruolati è risultata peggiore rispetto a quella della popolazione generale, come dimostrato dai punteggi mediani dell’SF-36 di 47,18 per il PCS e 43,28 per l’MCS. I pazienti inclusi nello studio presentavano inoltre un impatto lieve-moderato della malattia sulla vita quotidiana (espressa dal punteggio mediano del LIT pari a 22,5) e un livello di fatigue moderato (espressa dal punteggio mediano del FACIT-F). I punteggi dello Skindex-16, un questionario per la qualità della vita specifico per le malattie dermatologiche, hanno confermato l’impatto delle manifestazioni cutanee sulla qualità della vita.
Attraverso lo studio ecografico mediante UHFUS, sono state individuate alcune alterazioni a livello delle lesioni cutanee. In particolare, la maggior parte delle lesioni presentava all’ecografia plugging follicolare, ectasie vascolari, edema del derma, derma disomogeneo, assottigliamento dell’epidermide e aumentato segnale vascolare all’ecocolor-Doppler. In questo studio pilota, a livello delle lesioni del volto, il punteggio del CLASI-A ha mostrato una correlazione positiva con il numero di alterazioni ecografiche (rho=0,495, p=0,002).
In conclusione, il nostro studio ha mostrato come l’impegno cutaneo rappresenti uno dei principali fattori che influenzano negativamente la qualità della vita e la percezione dello stato di salute dei pazienti con LES.
Inoltre, la gestione nella pratica clinica delle manifestazioni cutanee nei pazienti con LES rappresenta ancora oggi un unmet need, a causa della difficile diagnosi e distinzione tra manifestazioni attive e croniche.
In quest’ottica, i dati raccolti sembrano suggerire che l’utilizzo della metodica UHFUS potrebbe rappresentare in futuro un utile strumento a disposizione dei reumatologi per ottimizzare la terapia e per il monitoraggio delle manifestazioni cutanee dei pazienti con LES.


The cutaneous involvement of Systemic Lupus Erythematosus (SLE) affects the quality of life (QoL) of patients, especially in the emotional dimension and social functioning. Proper diagnosis and treatment are crucial to avoid major repercussions in everyday life.
With the clinical approach alone, it is not easy to distinguish from each other the various types of disease-related skin lesions, and often it is not easy to distinguish them from other dermatological lesions. For an accurate diagnosis, biopsy is required; an invasive and not easily repeatable procedure, especially in delicate areas of the body such as the face.
In addition, in clinical practice there is often the problem of distinguishing between active lesions, deserving of aggressive treatment, and inactive lesions, requiring maintenance therapy or sun protection alone. The CLASI is a valid clinical index for monitoring both the activity and damage of SLE skin disease, but it has some limitations: it is operator-dependent and its sensitivity only reaches what is appreciable to the human eye. This means that it is reliable in assessing prominent lesions, while it is lacking in assessing milder manifestations.
In this scenario, UHFUS (Ultra-High Frequency Ultrasound) of the skin could be a valuable tool to detect what the human eye does not see, with the advantage of not being an invasive procedure.
The purpose of this study is to evaluate the impact of skin manifestations on patients' quality of life through the use of validated Patient Reported Outcomes (PROs). In addition, patients' active skin lesions were studied by Ultra-High Frequency Ultrasound (UHFUS) of the skin.
Health-related quality of life in the enrolled patients was worse than the general population, as expressed by the median SF-36 scores of 47,18 for the PCS and of 43,28 for the MCS, The patients included in the study also had a mild-to-moderate impact of the disease on daily life (expressed by the median LIT scores) and a moderate level of fatigue (expressed by the median FACIT-F score). Scores from the Skindex-16, a dermatologic disease-specific quality of life questionnaire, confirmed the impact of skin manifestations on quality of life.
Through ultrasound study using UHFUS, some abnormalities were identified at the level of skin lesions. In particular, most of the lesions showed follicular plugging, vascular ectasia, dermal edema, heterogeneous dermis, thinning of the epidermis and increased vascular signal on ecocolor-Doppler ultrasonography. In this pilot study, in the facial lesions, the CLASI-A score showed a positive correlation with the number of ultrasound changes (rho=0.495, p=0.002).
In conclusion, our study showed that skin involvement represents one of the main factors that negatively affect the quality of life and perception of health status of patients with SLE.
Moreover, the management in clinical practice of skin manifestations in patients with SLE still represents an unmet need, due to the difficult diagnosis and distinction between active and chronic manifestations.
With this in mind, the collected data seem to suggest that the use of the UHFUS could be a useful tool, used by rheumatologists, to optimize therapy and to monitor the skin manifestations of patients with SLE.
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