• burocrazia
• difensore civico
• stato di diritto
• governance
• ombudsman

La diffusione negli ordinamenti nazionali ed internazionali dell'istituto dell'ombudsman è cresciuta di pari passo con quella dei regimi democratici e con l'evolversi della riflessione politica, filosofica, giuridica e sociologica sui rapporti tra stato di diritto, burocrazia e partecipazione. Nel passaggio epocale da un potere legibus solutus accentrato nelle mani di un sovrano ad un sistema politico democratico-liberale, fondato sulla sovranità popolare, sulla divisione dei poteri e sul principio di legalità, la sociologia e il pensiero politico si sono interrogati su fenomeni nuovi come quello dell'implementazione dell'apparato burocratico-amministrativo che ha smesso di essere un mero strumento di controllo e di coercizione verso i sudditi ed è diventato braccio operativo di erogazione di servizi a favore della cittadinanza. La razionalizzazione e la formalizzazione del diritto, dei rapporti economici e di quelli sociali fino a che punto riescono a garantire la coerenza razionale tra i principi di fondo che ispirano le comunità democratiche e i risultati attesi? L'ombudsman è una figura che si colloca al confine tra il mondo dell'amministrazione e quella del controllo politico, che raccoglie, cataloga e analizza le doglianze dei cittadini nei confronti dei malfunzionamenti dello Stato e che suggerisce possibili rimedi per risolvere i conflitti insorti e per scongiurarne di nuovi. La tesi ripercorre la nascita e la diffusione storico-giuridica dell'istituto dell'ombudsman nel mondo (capitolo 1), ne approfondisce alcuni aspetti nell'esperienza italiana (capitolo 2), ne profila le caratteristiche ricorrenti (capitolo 3) e lo inserisce infine (capitolo 4) nell'ambito di alcuni filoni della ricerca sociologica come quelli sulla governance, sulla gestione dei conflitti, sulla comunicazione e sulla evoluzione degli istituti giuridici e democratici nella società contemporanea.