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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05032024-103731


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DAMMICCO, GIULIA
URN
etd-05032024-103731
Titolo
Un'aura di antichità: archeologia e mondo antico nelle case-studio di Alma-Tadema
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • antichità
  • antiquity
  • archeologia
  • archeology
  • casa-studio
  • Egitto
  • Egypt
  • interiors
  • interni
  • Lawrence Alma-Tadema
  • Pompei
  • Pompeii
  • studio-houses
Data inizio appello
28/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2094
Riassunto
L'artista olandese Sir Lawrence Alma-Tadema è stato uno dei pittori più prolifici della Gran Bretagna del XIX secolo. Durante la sua lunga e altamente produttiva carriera, l’artista ha stabilito strategie distintive per comunicare la ricca bellezza dell'antichità. Primo fra tutti era la rappresentazione dettagliata degli elementi archeologici, che divenne subito il segno distintivo dei suoi dipinti. Sebbene sia ragionevole presumere che l'accurata rappresentazione dell'antica cultura materiale abbia rafforzato la veridicità delle interpretazioni del passato di Alma-Tadema, il suo uso dell'archeologia ha servito altri importanti programmi estetici come la realizzazione delle sue case-studio. Con le loro qualità altamente decorative e l'aspetto finemente lavorato, le antichità domestiche sono diventate una lente unica attraverso la quale Alma-Tadema ha espresso e concettualizzato la bellezza non solo attraverso le sue opere ma anche nel suo stile di vita.
Sebbene la sua reputazione come artista sia rapidamente declinata dopo la sua morte, negli ultimi decenni c'è stata un'incrementata attenzione accademica focalizzata sulla sua arte. Tuttavia, meno significativa è stata l'attenzione nello studio delle sue due case londinesi, anche nell'attuale tendenza all'analisi delle dimore artistiche dei contemporanei di Alma-Tadema, tra cui Lord Leighton.
Nel 1913, gli arredi della casa-studio di Sir Lawrence Alma-Tadema in Grove End Road furono venduti all'asta sul posto. L'ultimo testamento del pittore dichiarava che le sue figlie Laurence e Anna avevano il diritto di rimuovere in anticipo i loro effetti personali. Artista lei stessa, Anna ha anche ereditato i contenuti dello studio della matrigna Laura. Ma il resto della casa sontuosamente arredata doveva essere venduto, con il ricavato destinato a un fondo fiduciario destinato a sostenere queste due figlie non sposate per il resto della loro vita.
Il catalogo dell'asta elenca gli effetti personali ormai ampiamente dispersi di Alma-Tadema, che dimostrano quanto la vita personale di Lawrence fosse strettamente intrecciata con la creazione delle sue case-studio e con i suoi metodi di lavoro come pittore-archeologo.

Questa tesi si apre con un excursus sulla vita di Alma-Tadema e sulle esperienze personali e lavorative che lo hanno formato, prima in Olanda sotto la guida del pittore Henri Leys e successivamente a Londra, dove gli artisti famosi della tarda epoca vittoriana richiedevano residenze di rappresentanza per condurre le loro carriere e le loro vite. Proprio a partire da questo contesto artistico londinese la tesi si svilupperà concentrandosi sulle due famose case dell’artista, Townshend House a Regent's Park e la sua seconda casa al 17 di Grove End Road, seguendo la moda della zona di St. John's Wood.
Alma-Tadema agì come designer prendendo case esistenti e trasformandole completamente, sia dal punto di vista spaziale che decorativo. Questa tesi discuterà quindi dell'eclettico uso di stili da parte dell’artista, che vanno dalle decorazioni pompeiane agli interni olandesi del XVII secolo, analizzando come le sue esperienze di vita e la cerchia di artisti inglesi vittoriani, con cui aveva stretto legami d’amicizia oltre che professionali, abbiano plasmato il suo modo di dipingere e di vivere nell’antichità. Inoltre, analizzerà il significato dei suoi due studi appositamente costruiti e dei loro arredi e decorazioni come elemento importante nella messa in mostra del suo talento artistico e della sua pratica lavorativa che testimoniano un impegno intenso e prolungato con l'archeologia.



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