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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05032023-165203


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BUTTIGLIERI, NICOLETTA
URN
etd-05032023-165203
Titolo
Per una riflessione sull'avvento della videoscrittura. Luciano De Crescenzo, l'ingegnere umanista.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Zaccarello, Michelangelo
correlatore Prof. Donnarumma, Raffaele
Parole chiave
  • videoscrittura
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2093
Riassunto
L’obiettivo principale del lavoro finora condotto è quello di fornire un’accurata descrizione dei principali processi storici che hanno portato all’introduzione ed evoluzione del concetto di word processing. Nello specifico, la diffusione delle macchine da scrivere elettroniche ha trasformato irrevocabilmente il concetto di divulgazione del sapere, che, a partire dalla fine dei primi anni Ottanta del Novecento, è stato affidato anche a mezzi di natura elettronica e non soltanto all’azione umana. In questo contesto storico, l’informatica assunse un ruolo trainante e il periodo venne ricordato sotto il nome di determinismo tecnologico. In una società ormai permeata dalla presenza tecnologica, i letterati cominciarono a provare nuove forme di creazione letteraria e sperimentazione di scrittura elettronica, grazie alla diffusione dei personal computer, che divennero parte integrante della società. Gli scrittori si trovarono, in breve tempo, costretti a dover rivoluzionare il loro modus operandi, oltre che a sostituire, in termini materiali, la loro macchina da scrivere con un elaboratore elettronico, motivo per cui la novità tecnologica non fu accolta con unanime entusiasmo. Questo cambiamento ebbe delle ripercussioni non indifferenti, tra cui quello per cui il testo digitale venne considerato come intangibile e immateriale, poiché privato del consueto supporto materiale; alla luce di quanto detto, infatti, il fattore che contribuì al rifiuto aprioristico della scrittura computerizzata fu la mancata conoscenza dell’informatica e della tecnologia. Tra gli scettici in questione, ci fu chi si espresse a favore di questo cambiamento, considerandolo vantaggioso e proficuo su molteplici punti di vista; tra questi, si ricordi la figura di Luciano De Crescenzo, colui che decise di dedicare la seconda parte della sua vita alla scrittura. Dopo una breve parentesi, volta a ricostruire la vicenda editoriale del testo con il quale esordì (Così parlò Bellavista), si parlerà di un altro testo che segnò la vita dello scrittore (Storia della filosofia greca, i Presocratici), considerato di fondamentale importanza alla luce di quanto esposto precedentemente, in quanto il primo ad essere interamente elaborato con l’ausilio del computer. Pertanto, i capitoli II-III si incentrano interamente sulla figura dell’autore in questione, pioniere nella scrittura elettronica e divulgatore del sapere scientifico in tutte le sue forme; insomma, un ingegnere divenuto scrittore, che esaltò in continuazione la piacevolezza del word processor e i numerosi vantaggi della scrittura computerizzata, grazie alle pregresse conoscenze informatiche di cui si nutrì fin dai primi anni della sua vita. Infine, facendo riferimento ad una serie di articoli da lui pubblicati in una delle più prestigiose testate giornalistiche italiane, è stato possibile ultimare la descrizione dell’intellettuale in questione, avvezzo ai processi di modernizzazione. Luciano De Crescenzo fu uno dei primi autori a vivere il cambiamento di una tradizione da tempo consolidata. Il passaggio dal cartaceo al digitale, oltre ad offrire ai testi supporti diversi rispetto a quelli tradizionali, contribuì ad un lavoro autoriale ed editoriale sempre più testimoniato dai bit e meno dalla carta; quanto detto fu la causa del declino di sistemi di conservazione cartacei, a favore di veri e propri archivi digitali (tematica che viene approfondita all’interno del capitolo IV); tra questi due poli totalmente opposti si collocano gli archivi ibridi, definiti come sistema di confine tra due diverse dimensioni. Sono state descritte, in aggiunta, le problematiche relative alla conservazione del materiale nativo digitale, con particolare attenzione a due tra le difficoltà più grandi legate al tema conservativo: l’obsolescenza e il deterioramento delle tecnologie. Per quel che concerne la preservazione di tali documentazioni, nel 2009 in Italia venne fondato il progetto PAD (Pavia Archivi Digitali), unico progetto dedicato al digitale d’autore, con l’obiettivo di raccogliere documenti in formato elettronico di personalità rappresentative della cultura odierna. È stata fornita un’accurata analisi del progetto, con annesso approfondimento del fondo di Franco Buffoni, prima acquisizione da parte di PAD di un fondo ibrido. Per concludere, l’obiettivo principale della tesi verte a sottolineare quanto l’avvento del personal computer abbia radicalmente trasformato secoli di equilibri. Mentre la stragrande maggioranza degli intellettuali non accolse con entusiasmo la novità, personalità come De Crescenzo, invece, dimostrano la naturalezza con cui sapere scientifico e sapere umanistico possono convivere in un rapporto di totale dipendenza e armonia.
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