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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05032023-162251


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LEONE, ANNACHIARA
URN
etd-05032023-162251
Titolo
Achille e il pianto nell'Iliade
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof.ssa Bertagna, Maria Isabella
correlatore Prof. Corradi, Michele
Parole chiave
  • cordoglio
  • notte
  • figlio
  • genitore
  • Achille
  • Iliade
  • pianto
  • lacrime
  • lamentazione
  • similitudini
  • Aurora
  • mare
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2063
Riassunto
Il pianto di Achille percorre l’intera Iliade. Poggiando su sentimenti come la μῆνις o il χόλος, le reazioni di pianto e furore dell’eroe muovono le fila della narrazione. La μῆνις che segue alla contesa con Agamennone decreta il ritiro dell’eroe dalla guerra. Offeso nella sua τιμή, il Pelide piange di rabbia. Puntualmente, al pianto di Achille accorre sua madre, la dea Teti. In seguito alla morte di Patroclo, Achille si abbandona alla disperazione, conducendo, spesso, tra i compagni, le lamentazioni funebri per l’amico. Il χόλος da smaltire insieme al cordoglio prende le forme della vendetta nei confronti di Ettore. Achille piange anche in solitaria, rifiutando occasioni comuni di normale condivisione col gruppo, come i pasti. Trascorre notti insonni a piangere mentre gli altri dormono. Dall’analisi delle scene incentrate sulle lacrime di Achille emergono diverse peculiarità ricorrenti. Sede privilegiata del pianto dell’eroe è la riva del mare, paesaggio che aggiunge densità plastica al suo stato d’animo. Il sorgere di Aurora alla fine di scene notturne, pregne di dolore, imprime pathos al passaggio di scena e porta conforto. Risultano rilevanti, poi, le similitudini usate nel testo omerico per descrivere il pianto di Achille: il tema genitore-figlio si trova sistematicamente alla base di tali paragoni. Trasposizioni della relazione genitore-figlio caratterizzano anche le modalità con cui Achille interagisce con il pianto altrui: con quello del suo vecchio mentore Fenice nel libro 9 dell’Iliade; con quello di Patroclo nel libro 16; e, soprattutto, con quello di Priamo nel libro 24, dove Achille può accogliere il pianto dell’anziano sovrano poiché egli stesso ha già attraversato le fasi più acute del suo lutto.
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