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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05032011-223010


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SERPE, LUCIANA
Indirizzo email
serpeluciana@hotmail.it
URN
etd-05032011-223010
Titolo
Osservazioni preliminari sul comportamento di giovani alberi in vivaio sottoposti a stress abiotici
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE VERDI E DEL PAESAGGIO
Relatori
relatore Dott. Cinelli, Fabrizio
Parole chiave
  • abiotic disease
  • bark splitting
  • compaction
  • compattamento
  • crepe da freddo
  • crushed brick
  • danni abiotici
  • materiale edile riciclato
  • mattone rotto
  • necrosi solari
  • recycling buildings materials
  • sun scald
Data inizio appello
23/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2051
Riassunto
Le condizioni non naturali, e sempre più spesso estreme, nelle città, influenzano fortemente la crescita e lo sviluppo naturale delle piante. Vivere a stretto contatto con l’ambiente urbano e con le attività degli esseri umani è spesso fonte di stress per l'albero che si trova a subire danni da compattamento del suolo, ristagno e/o carenza d’acqua e radiazione solare; nella maggior parte dei casi gli alberi inseriti in un ambiente fortemente antropizzato hanno una durata di vita molto più breve rispetto alle loro potenzialità biologiche che si manifesta in una perdita di vitalità e una riduzione del loro ciclo naturale.
La fisionomia dei suoli urbani è completamente differente da tutti gli altri suoli sia naturali, sia agrari, poiché essa è maggiormente influenzata dall’azione umana e dagli agenti naturali.
Le aree urbane pavimentate (dove vengono messi a dimora gli alberi) devono essere progettate per sopportare i carichi e resistere alla compattazione del suolo, garantendo così un microambiente favorevole allo sviluppo dell’apparato radicale delle giovani piante.
Scegliendo substrati di radicazione idonei si può limitare il fenomeno della compattazione.
Altra problematica che, rispetto al passato, si presenta da alcuni anni è quella della formazione di crepe sui fusti nei nuovi impianti, sia in ambito urbano e lungo le strade extra-urbane che nei vivai e nei boschi. Questi cretti sono causati da fattori abiotici come radiazione solare, forti oscillazioni di temperatura e avversità meteorologiche.
La presente tesi focalizza l’attenzione sulle problematiche sopra menzionate, e si articola secondo l’organizzazione e l’implementazione di due differenti prove svolte in due diversi vivai.
In un primo momento è stata valutata l’efficacia di una vernice bianca chiamata “Arbo-flex” da applicare sui fusti per la loro protezione dalla formazione di crepe e bruciature (causate da danni termici) a confronto con il metodo di protezione impiegato dai vivai Righetti Romano, che consiste in una rete bianca ombreggiante, e con il controllo (fusto senza protezione).
La seconda prova ha avuto come obiettivo quello di capire quale possa essere il miglior substrato da usare per la messa a dimora dei giovani alberi in ambito urbano. A questo scopo sono state realizzate due sperimentazioni, la prima a Vienna (Università di Vienna, Boku, Prof. Florineth) e la seconda presso i vivai della Ditta Euroambiente/Zelari di Pistoia. In entrambe le prove le buche d’impianto sono state riempite con diversi materiali costituiti da materiale edile riciclato (mattone triturato) a diverse granulometrie; nella prova di Pistoia il disegno sperimentale prevedeva anche l’aggiunta di compost nel 50% delle buche mischiato sia ai substrati di riciclo che in quelle previste con terreno locale per poterne valutare la differenza in termini di risposta di crescita della pianta.
Sono state quindi analizzate la capacità d’infiltrazione dell’acqua, la valutazione della capacità di carico, la vitalità della pianta, l’indice di clorofilla presente ed eventuali danni.
Ovviamente la sperimentazione ha fornito risultati preliminari (primo anno) per cui nei prossimi anni le analisi saranno ripetute ed al termine queste piante verranno sradicate al fine di poter valutare quale substrato ha garantito il maggiore sviluppo dell’apparato radicale.
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